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Abbiamo chiesto a un’intelligenza artificiale di farsi un autoritratto

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Creato da OpenAI, DALL-E 2 è un sistema d’intelligenza artificiale in grado di generare autonomamente delle immagini a partire da un suggerimento testuale (chiamato prompt). Negli ultimi mesi, ha catturato l’interesse e stimolato l’immaginazione di praticamente chiunque stia su internet ed è molto probabile abbia incrociato anche tu qualcuna delle sue creazioni.

Il sistema utilizza un modello di machine learning con miliardi di parametri allo scopo di illustrare e visualizzare qualsiasi frase ed espressione tu decida di digitare. Inoltre, i risultati sono spesso tanto bizzarri quanto realistici fino all’esasperazione—benché spesso soggetti a prevedibili cliché razzisti e sessisti.

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In realtà, però, si tratta solo dell’ultimo tra una serie di “strumenti” che sembrano quasi attingere dal subconscio di internet e che utilizzano enormi insiemi di dati relativi a testi e immagini per analizzare, “interpretare” e riprodurre il linguaggio umano con un’accuratezza straordinaria—se non sconcertante.

Nonostante l’accesso a DALL-E 2 sia in questo momento rivolto solo a una lista selezionata di persone che lavorano nel campo dell’arte e/o della ricerca, sono spuntate fuori diverse opzioni che tentano di replicare il modello di OpenAI e che permettono a chiunque di testare con mano questa collaborazione tra l’essere umano e la macchina.

Un modello in particolare, inizialmente chiamato DALL-E Mini e poi ribattezzato Craiyon, ha raggiunto lo status di meme in tempo zero. In origine era ospitato nell’“archivio di AI” HuggingFace e ha dovuto gestire un volume di utenti enorme, in grado di provocare grossi rallentamenti a causa dell’infinita coda di richieste.

Visto che così tanti esseri umani stanno collaborando con queste AI per produrre arte, mi è sembrato quindi del tutto naturale chiedere alle AI stesse di rivelarsi in un autoritratto. I risultati sono stati… contrastanti. A seconda del prompt, DALL-E Mini ha prodotto: una specie di uccello marino, una creatura simile alla capra e una sfera misteriosa che sembra un organismo microscopico—oltre ad altre bizzarre mutazioni.

Immagini prodotte da Dall-E mini: una specie di uccello marino, una creatura simile alla capra e una sfera misteriosa che sembra un organismo microscopico.
Immagini prodotte da Dall-E mini
Prompt per far sì che DALL-E Mini si auto-ritraesse. In alto, da sinistra a destra: “un ritratto di DALL-E,” “Foto di DALL-E che guarda in camera,” “DALL-E si rivela.” In basso, da sinistra a destra: “DALL-E nel Nintendo 64,” “La vera forma di DALL-E,” “DALL-E stringe la mano a Obama.”
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Un “autoritratto” di DALL-E come un uomo anziano con occhiali, stempiato e lunga barba bianca.

Specifichiamo però che DALL-E Mini/Craiyon non è uguale né corrisponde a DALL-E di OpenAI e i risultati per ora non sono all’altezza di quest’ultimo, viste le differenze in termini di dimensione del modello, dei suoi dataset e dell’“addestramento.” Le persone dietro a Craiyon hanno però esplicitato che uno degli obiettivi principali del progetto era proprio quello di operare su scala ridotta.

“Stiamo dimostrando che è possibile conseguire risultati impressionanti, benché di qualità inferiore, anche se limitati da minori risorse hardware,” hanno scritto nella descrizione tecnica di DALL-E Mini. “Semplificando la sua architettura e i requisiti di memoria del modello, oltre a sfruttare anche codice open-source e i modelli pre-addestrati disponibili, siamo riusciti a rispettare una timeline piuttosto stretta.”

La descrizione del progetto indica inoltre che il modello è ancora in fase di addestramento. In ogni caso, considerando la beta a numero chiuso di DALL-E di OpenAI, progetti come quello di Craiyon/DALL-E Mini stanno regalando a molte persone il primo assaggio della collaborazione artistica tra essere umano e AI. E, forse, uno sguardo sul futuro del mondo dell’arte per come lo conosciamo oggi.