Adrian Cheok e la sua macchina gusto-trasmittente. Immagine: Jonathan Shrurko.
Adrian Cheok, professore di pervasive computing alla City University di Londra e direttore del Mixed Reality Lab alla National University di Singapore, è in missione per trasformare il cyber-spazio in un mondo multi sensoriale. Ha intenzione di andare oltre il dualismo audiovisivo di internet sviluppando apparecchi in grado di trasmettere odore, sapori, e sensazioni tattili attraverso il web.
Sulla scrivania del laboratorio di Cheok c’è una delle sue invenzioni: un apparecchio che si connette a uno smartphone e rilascia l’odore di una persona quando questa ti manda un messaggio o pubblica qualcosa sul tuo profilo Facebook. Ci sono anche dei quadrati di plexiglass in cui inserire la lingua per gustare sapori scaricati da internet. Per finire, c’è un piccolo gadget di plastica e silicone con un sensore di pressione e un gancetto mobile nel mezzo: è una macchina per baci a lunga distanza. In pratica ci limoni e i movimenti di labbra e lingua viaggiano attraverso l’internet fino ad arrivare all’identico apparecchio che sta usando il tuo partner.
Videos by VICE
“È ancora un prototipo ma con qualche ritocco lo renderemo in grado di trasmettere l’odore e la temperatura corporea di una persona,” spiega Cheok sogghignando mentre indica gli apparecchi per limonare. L’unica cosa che l’invenzione di Cheok non può ancora fare è secernere saliva digitale.
Ho incontrato Cheok per capire qualcosa in più della sua ricerca verso una “internet multi-sensoriale.”
L’aggeggio per limonare, attaccato a un iPhone.
Motherboard: Puoi dirci qualcosa in più sulla tua ricerca e su che cos’è questa internet multi-sensoriale?
Adrian Cheok: C’è un problema con la tecnologia internet di oggi. Online, è tutto confinato alla dimensione audiovisiva e separato da uno schermo. Anche quando interagisci con il tuo touch screen, stai comunque toccando un pezzo di vetro, è come stare sempre dietro a una finestra. Su internet non puoi neppure usare tutti i sensi—tatto, olfatto e gusto—come fai nel mondo reale.
Noi, invece, stiamo lavorando a nuove tecnologie che permetteranno alla gente di usare tutti i propri sensi nella comunicazione attraverso internet. Hai già visto la macchina per baciare e l’apparecchio che invia messaggi odorosi sullo smartphone. Abbiamo anche creato un dispositivo per abbracciare le persone tramite il web: stringi un pupazzo e qualcuno che sta indossando una muta particolare sente il tuo abbraccio sul proprio corpo.
E per quanto riguarda il gusto e l’odore? Quanto sono complessi gli odori che puoi mandare con queste macchine?
Siamo ancora a uno stadio iniziale, quindi per adesso ogni macchina può solo spruzzare un semplice aroma contenuto in una cartuccia. Il nostro obiettivo a lungo termine è agire direttamente sul cervello per creare percezioni più elaborate.
Che cosa intendi dire?
Vogliamo trasmettere odori senza usare nessuna sostanza chimica, quindi ciò che faremo è usare spirali magnetiche per stimolare il bulbo olfattivo (la parte del cervello legata agli odori). All’inizio il nostro piano era di inserirli attraverso il cranio, ma sfortunatamente la parte olfattiva del cervello è in fondo e fare simulazioni nella parte più profonda del cervello è difficile.
E far entrare roba nel cervello è abbastanza pericoloso, immagino.
Non molto, i campi magnetici sono molto sicuri. A ogni modo, la nostra idea al momento è di piazzare le spirali magnetiche nel retro della bocca. Lì è situato l’osso palatino che è molto vicino alla regione del cervello che ti fa percepire odori e gusti. Usandolo come bersaglio saremmo in grado di creare percezioni tramite una semplice stimolazione magnetica.
Cheok mostra il funzionamento della sua macchina gusto-trasmittente.
Ma perché dovremmo mandare odori e sapori agli altri?
Per esempio, qualcuno potrebbe voler mandare un messaggio dolce o amaro a seconda di come si sente. L’odore e il gusto sono fortemente collegati alle emozioni e ai ricordi, quindi un determinato odore può influire sul tuo umore; è un modo totalmente nuovo di comunicare. Un altro uso è quello commerciale. Stiamo lavorando con il quarto miglior ristorante del mondo, che si trova in Spagna, per realizzare un oggetto che permetta alla gente di odorare il menù attraverso i loro smartphone.
Puoi fare la stessa cosa anche quando si tratta di sensazioni tattili? Nel senso, puoi inserire qualcosa nel mio cervello che mi faccia sentire un abbraccio?
È possibile, e ci sono scienziati in Giappone che stanno provando a farlo. Ma il problema è che, per il cervello, il confine tra tatto e dolore è molto labile, quindi se mandi certi stimoli potresti facilmente provocare sensazioni dolorose.
Sembra che tu sia particolarmente interessato al problema delle coccole a distanza. Quando vivevo a Roma ho avuto una relazione con una ragazza che viveva a Torino ed era un casino perché, ovviamente, non ti puoi baciare online. Hai cominciato le tue ricerche per lo stesso motivo?
Be’, sono sempre stato lontano dalle persone che amo. Sono nato in Australia, ma mi sono trasferito in Giappone quando ero molto giovane, e ho parenti che vivono in Grecia e Malesia. Quindi, forse la mia motivazione è stata il mio desiderio di sentirmi vicino alla mia famiglia, più che a una ragazza. Ma ovviamente so che internet ha globalizzato i nostri network personali. Sempre più persone hanno relazioni a distanza. Anche se possiamo comunicare su internet, il problema della presenza fisica è ancora centrale per gli amanti lontani. Ecco perché dobbiamo cambiare la natura stessa di internet.
La macchina degli odori in azione.
Fino a ora hai lavorato su macchine per abbracci e baci a distanza. Abbiamo anche gadget che possono emanare l’odore del corpo di una persona. Se facciamo due più due, il prossimo passo sarà un apparecchio per il sesso a distanza.
In realtà sto già facendo delle ricerche a riguardo. Vedi, internet ha creato un sacco di persone sole che interagiscono tra di loro solo online. Abbiamo bisogno di tecnologie che riuniscano la gente fisicamente e sessualmente. Poi c’è anche un altro aspetto della questione…
Quale?
Come hai notato, se mettessimo tutti i macchinari insieme uscirebbero fuori dei robot “multi sensoriali”. E penso che, nel corso della nostra vita, gli umani saranno in grado di innamorarsi di robot e sì, anche farci sesso.
Mi pare che tutto il lavoro che stai facendo possa avere un grosso seguito nell’industria pornografica su internet.
Certo, una delle grosse industrie che potrebbe essere interessata ai nostri prototipi è quella del porno su internet. E francamente, se quello è un modo per rendere felici le persone, non ci trovo nulla di sbagliato. Il sesso è una parte della vita delle persone, e poi molto spesso l’industria del sesso ha aiutato lo sviluppo tecnologico.
Fino ad ora però non sono stato contattato da nessuno in quel settore. A quanto pare c’è un divario molto grosso tra il porno e il mondo accademico.