Nel corso del recente ciclo di elezioni negli USA, il movimento conosciuto come “alt-right” ha portato avanti una sorta di guerriglia di meme con cui il gruppo si è appropriato di frasi e immagini che fino a quel momento erano innocue per i propri fini politici. L’esempio più noto è Pepe the Frog, ma c’è buona possibilità che vi siate anche imbattuti in un numero più alto del solito di riferimenti alla cuckoldry [“triolagnia” in italiano, ovvero la pratica sessuale in cui si assiste volontariamente a un incontro sessuale tra la propria compagna o il proprio compagno e un’altra persona, ndt], concetto con cui i sostenitori della supremazia della razza bianca descrivevano le persone o i gruppi sociali che ritenevano deboli o moralmente riprovevoli.
Da qui sono nati neologismi come ‘cuckservative‘ per descrivere membri del partito Repubblicano le cui idee non soddisfacevano le posizioni dell’alt-right, una serie infinita di articoli per spiegare cosa significhi esattamente essere un cuck [“cornuto consenziente” ndt], e persino un contro-movimento di cuckold che volevano reclamare il termine.
Videos by VICE
Nonostante i tentativi dell’alt-right di trasformare questa parola in un insulto politicizzato, molte persone continuano a portare alta la bandiera del cuck con orgoglio, tra cui Jimmy Broadway, nome d’arte di un porno divo che potremmo dire “specializzato” nella cuckoldry. Broadway ha all’attivo più di 400 film porno dove interpreta un cuckold, e quando l’ho chiamato per chiedergli cosa pensasse dell’uso che l’alt-right ha fatto del termine, ha detto che il gruppo non è in grado di vedere il quadro generale.
Motherboard: Ciao Jimmy! Che cosa significa essere un cuck?
Jimmy Broadway: Con il concetto con cui mi identifico io, si intende un vasto immaginario di mogli che fanno sesso con uomini che non sono i loro mariti, ma avendo il loro benestare. Al suo interno si trova il genere cuckold tradizionale, dove l’iniziativa è presa dalla moglie ed è lei a gestire la situazione. Poi c’è un feticismo parallelo molto vicino chiamato hot-wifing, dove è il marito a proporre la cosa ed è lui a organizzare e gestire l’appuntamento. Anche in questo caso, comunque, il suo ruolo è più quello di un guardone. Non è propriamente un triangolo, ci sono tre persone sì, ma solo la moglie e l’amante fanno sesso, mentre il marito guarda.
“Cuck” è diventato un termine negativo durante le scorse elezioni per colpa della cosiddetta alt-right, che ha impiegato la parola come sinonimo di persona debole o moralmente corrotta. Cosa pensi di questa appropriazione?
In certi scenari è vero che il marito è molto debole. In altri, è in una posizione di potere e il suo obiettivo è trovare un modo originale per dare piacere a sua moglie. È un po’ come prendere la versione più semplicistica e stereotipata del feticismo in questione e applicare quella definizione allo scenario politico.
L’uso della parola “cuck” dall’alt-right ha comportato un aumento palese di pubblico per i film sulla cuckoldry durante le elezioni?
Assolutamente no. Una delle aziende per cui giro io, ha sempre prodotto un film cuckold alla settimana negli ultimi dieci anni. Non girano di più per via di chi è stato eletto. Abbiamo anche altri materiali che vendono molto bene, e non ha senso adeguare la produzione e sacrificare una delle nostre linee vincenti per questa.
Il cuckold è uno dei generi porno più popolari. Perché, secondo te?
Non ho i numeri alla mano in questo momento, ma è vero che è bello in alto in fatto di popolarità. Penso che siano tante le ragioni di questo suo successo, a cominciare dal tipo di cuckold che piace ai diversi spettatori. Alcune persone si eccitano per la componente umiliante, altri nel vedere la donna soddisfatta. Ci sono variazioni in cui il marito partecipa dove entra in gioco anche un aspetto di bisessualità. Non è definito in modo particolarmente rigido, è piuttosto un ampio spettro di scenari che rientrano in una comune categoria.
Com’è interpretare un cuckold in un film porno?
Dipende dalle persone. Alcune delle persone con cui lavoro sono miei cari amici, ci conosciamo da anni. Altri sono sconosciuti. Dipende dalla chimica che scaturisce dalle tre persone presenti sulla scena. Questo discorso in realtà si applica a qualsiasi scena porno. Alle volte c’è una chimica fantastica tra gli attori, altre volte è po’ tipo, “perché quelle due persone sono insieme quando è ovvio che non hanno niente in comune?” In generale, per me, è come lavorare sul set dietro una cinepresa, senza avere così tanto da fare. Sono nel settore da così tanto che sono abituato a guardare e basta, mentre la scena prende atto davanti a me.
“Metti sul tavolo sempre qualcosa di personale, ma quando qualcuno ti dà del cazzetto perdente, sai che è solo una battuta del film.”
Come sei entrato nel porno e cosa ti ha portato alla nicchia del cuckold?
Mia moglie ed io siamo feticisti di questo stile di vita e facciamo film. Andavano alle feste organizzate in un bondage club locale, e ogni volta il proprietario del locale ci provava con mia moglie, dicendole che se mai avesse avuto bisogno di un lavoretto extra, l’avrebbe assunta come dominatrice professionista nel locale. Alla fine ha deciso di provarci, ma non le interessava particolarmente, perché aveva una posizione di potere ma se voleva essere pagata per la giornata doveva arrivare a un compromesso tra le attività che piacevano a lei e ciò per cui i clienti erano disposti a pagare.
Ad ogni modo, il proprietario del locale aveva anche prodotto un paio di DVD e voleva realizzarne un terzo. Hanno scoperto che lavoravamo come registi, così abbiamo preso in mano il progetto e prodotto il nuovo DVD, poi un quarto e un quinto. Io mi occupavo della produzione e della regia, e ho capito che potevamo risparmiare sui soldi del budget iniziando anche a recitare. Così ho iniziato a fare l’attore per la nostra compagnia per due anni e poi ho cercato lavori esterni, per altre aziende. Al tempo avevo 42 anni e il ruolo perfetto per un uomo bianco di mezza età era il marito, il padre o il capo. Sono cominciate ad arrivare le proposte per i ruoli da marito nei video cuckold ed è così che è iniziato tutto.
Ti viene in mente un film cuckold che preferisci, tra quelli che hai fatto?
Tutte le volte che posso lavorare con Aiden Starr, Mona Wales o Madeline Marlowe, so che saranno scene fenomenali perché hanno tutte una forte personalità, capiscono il genere e portano un sacco di energia sul set.
Hai detto che anche tua moglie è regista. È anche attrice, avete mai fatto scene cuckold insieme?
Ha ridimensionato le sue performance perché preferisce recitare e dirigere. Non abbiamo mai fatto una scena cuckold insieme. Una delle nostre regole è di non fare mai scene umilianti insieme perché c’è il rischio che la cosa diventi troppo personale. Quando lavoro con altre attrici è solo scena e tutti lo sanno. Certo, metti sul tavolo sempre qualcosa di personale, ma quando qualcuno ti dà del cazzetto perdente, sai che è solo una battuta del film. Non c’entra niente con ciò che provano davvero, non c’è rabbia o odio dietro.