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Abbiamo chiesto a un esperto di tecniche militari come invadere e conquistare la Russia

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La questione ucraina non è ancora stata risolta: districarsi sulla faccenda è piuttosto complicato, ma mai quanto capire davvero quale sia l’effettivo potenziale bellico della Russia—tenendo sempre ben presente che nessuno vorrebbe vedere Putin scendere in battaglia in sella a una testata nucleare.

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Per questo mi è venuto in mente di chiedere a Konrad Muzyka, un esperto militare della IHS Jane’s – casa editrice britannica specializzata in tematiche militari – quanto tempo ci si metterebbe e cosa bisognerebbe fare per conquistare militarmente la Russia.

VICE: Comincerò con un cliché. Nel corso dei secoli, decine di leader affamati hanno cercato di invadere la Russia convinti di diventare i primi nella storia a resistere all’ostile inverno del posto. Come si può adattare un esercito moderno a questo atavico problema?

Konrad Muzyka: È vero, quello del freddo è stato storicamente un problema contro il quale si sono scontrati in molti, ma con l’introduzione delle armi di precisione guidate, e di quelle nucleari, il problema è stato praticamente annullato. Qualsiasi conflitto potenziale con l’Occidente verrebbe combattuto per via aerea, spazio e mare, l’uso della terra sarebbe limitato alla conquista di strutture strategicamente importanti come ponti, aeroporti e simili. Data la vastità del territorio, non penso che per qualcuno spostare le proprie truppe in Russia e lasciarle lì sia un’opzione percorribile.

Quanto tempo ci vuole prima che un invasore alla fine si ritrovi immerso in un freddo inverno nucleare?

La Russia si riserva il diritto di usare testate nucleari anche in caso di conflitto regionale. Detto questo, quindi, chiunque si metta in testa di conquistare la Russia deve essere al corrente del fatto che ben presto la cosa potrebbe degenerare. Si tratta però di un segno di debolezza, non di forza.

Ok. Ai tempi dell’Armata Rossa e della campagna di Russia nella seconda guerra mondiale, sembrava che il paese potesse contare su una riserva infinita di uomini pronti a morire per difendere la Madre Russia. È ancora così? Qual è la loro potenza in termini di risorse umane?

Questo è vero, ma molti dei soldati mandati in campo durante la seconda guerra mondiale combattevano sotto minaccia. E non mi riferisco solo alla minaccia delle armi della Wehrmacht nazista, ma anche di quelle dei loro “compagni” russi. Ritirarsi era generalmente proibito, anche in senso tattico—coloro che venivano sorpresi a farlo venivano giustiziati sul posto o mandati di fronte a una corte marziale… e poi uccisi.

Non molto carino.

No, ma se si parla di numeri di uomini a disposizione oggi, è una domanda alla quale credo che gli stessi russi avrebbero difficoltà a rispondere. Le unità armate sono un milione, ma pensiamo che queste cifre siano molto più basse e si situino – al momento – nell’ordine delle 750mila, 800mila unità. Per l’esercito si parla di circa 400mila soldati, ma la forza reale è più verosimilmente di 300mila unità o meno, forse 280mila, data la carenza di reclute e la scarsità di uomini in alcune unità.

Quindi, in caso di invasione, la Russia finirebbe col mandare in guerra vagonate di soldati mal addestrati e civili maldisposti?

Sebbene siano stati fatti degli sforzi negli ultimi anni per modernizzare la struttura dell’esercito – nel tentativo di creare una frangia pienamente professionalizzata – la verità è che in caso di conflitto, la Russia farebbe comunque ricorso alla mobilitazione di massa della sua popolazione. Interessante notare anche che Mosca fa ancora affidamento al suo sistema ferroviario: in senso strategico è cambiato relativamente poco dalla seconda guerra mondiale.

Certe cose non cambiano mai. Il che mi porta a pensare alla vastità della Russia, che è sempre stata un grosso problema per i nemici. C’è troppo territorio da coprire: esiste un esercito al mondo in grado di assicurare un controllo totale su tanta terra?

Se vuoi la risposta veloce, sarebbe sicuramente “no.” La Russia rappresenta da sola un ottavo della parte abitata della Terra, e si estende per nove differenti fusi orari. È troppo: a meno che la Cina non mobiliti metà della sua popolazione per andare a conquistare la Siberia.

Stai dicendo che se avessi mezzo miliardo di cinesi potrei essere in grado di conquistare la Russia?

La Cina sarebbe un caso interessante, se consideriamo uno scenario di guerra convenzionale. Andrebbe a finire male, diventerebbe presto una guerra di logoramento. Comunque, considerando che in Russia abitano solo 143 milioni di persone, chi credi possa prevalere? Tuttavia, a livello logistico, un’impresa del genere sarebbe insostenibile, anche se i cinesi saccheggiassero il saccheggiabile e andassero a caccia di russi. Per darti una prospettiva diversa, si stima che gli Stati Uniti avrebbero bisogno di 500mila unità in Afghanistan per mettere in sicurezza l’intero paese. La Russia è 26 volte più grande, e confina con 16 stati.

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Ok, allora mettiamola così: un superesercito dell’Unione Europea potrebbe farcela? O c’è bisogno necessariamente di una sola superpotenza come gli Stati Uniti?

Le potenzialità militari dell’Unione Europea sono – come dire – sostanzialmente nulle, sebbene ci siano numerosi gruppi europei pronti a essere spediti all’estero. Non riesco a immaginarmi un esercito UE unito e pronto a prendersi la Russia, anche se lo mettessero in piedi. Come dicevo prima, qualsiasi conflitto con un paese NATO, o la Cina, includerebbe quasi sicuramente armi nucleari, cosa che condurrebbe inevitabilmente alla cosiddetta “distruzione mutua assicurata.

Dalla caduta dell’Unione Sovietica c’è stato un distacco tra Stati Uniti e Russia in termini di potenza militare? E Putin ha reso il paese più forte in questi termini?

Sì, sicuramente. Mentre gli Stati Uniti hanno rilanciato la loro dottrina basata sulla triade “forza di terra – forza navale – forza aerea,” insieme agli investimenti in termini di sorveglianza digitale, non ci sono stati effettivi sforzi per fare lo stesso in Russia. Almeno fino al 2008.

Il breve conflitto con la Georgia nell’agosto del 2008, che è stato anche definito l’ultima guerra del 21esimo secolo, ha mostrato come in termini bellici la Russia fosse anni – se non decenni – dietro gli Stati Uniti. Quando nel 2008 gli USA hanno lanciato un sostanzioso numero di droni su Afghanistan e Iraq, i droni russi usati in Georgia erano ritenuti così rumorosi che potevano essere tranquillamente sentiti a chilometri di distanza. Come puoi immaginare, il biglietto da visita non era dei migliori. E alla fine i droni russi sono stati dichiarati inutili.

Quindi la decisione di intervenire in Georgia potrebbe aver danneggiato lo stesso Putin?

In un certo senso sì, ha mostrato che le forze russe avevano bisogno di investimenti, e che l’industria bellica del paese non era in grado di reggere il confronto con quella occidentale. Pensa anche ai droni israeliani, ai veicoli anfibi della Francia, o a quelli multiscopo italiani. Sebbene, per varie ragioni, la Russia abbia deciso di fermare le importazioni di strumenti militari dall’estero.

A che punto sono, quindi?

Dopo il 2008, una riforma militare sta cercando di aumentare la qualità, sia in termini di equipaggiamento che di leadership, per trasformare quello russo in un esercito moderno, agile, e facilmente dispiegabile. Sulla carta suona bene, ma nella realtà non sono ancora in grado di raggiungere qui livelli, tra corruzione, casi di nonnismo e unità poco addestrate.

Cambiando discorso: come si neutralizza il potenziale nucleare russo?

Non si può. La Russia è in possesso di forti abilità second-strike, quindi a meno che tu non sia pronto a incassare un bombardamento di risposta – cosa che nessuno potrebbe sopportare – dovrai cominciare a familiarizzare con l’idea che il tuo paese verrà annientato.

Ottimo.

Si stima che la Russia possieda circa 4.300 testate nucleari. In più, sono in deposito altre 700 testate strategiche, e altre 2000 non strategiche. Proprio come nel caso degli Stati Uniti, il deterrente russo si basa sulla triade “terra – aria – mare,” e dunque, anche dovessi vincere sulla terra e nei cieli, dovrai comunque fare i conti con sottomarini riempiti di ordigni nucleari, sostanzialmente irrintracciabili lontano dai porti amici.

A parte questo, qual è la vera forza militare della Russia? Dovremmo preoccuparci della sua marina?

La Russia non è mai stata una potenza navale. Sono per lo più piccole unità di supporto, di pattugliamento e presenza nelle missioni globali. La nave da guerra più recente ha più di 20 anni, e l’età media di queste imbarcazioni è di 27 anni. La portaerei ammiraglia Kuznetsov, commissionata nel 1990, ha bisogno di essere riammodernata—cosa che dovrebbe succedere solo verso la fine di questo decennio. Ciò vuol dire che la Russia perderà una parte significativa del suo potenziale di difesa per due/quattro anni. Ci sono altri progetti, ma non vedranno la luce prima del 2025—e sono già ottimista.

E i mezzi dell’aviazione?

In generale stanno meglio di quelli navali. Ogni anno prendono servizio nuovi aerei da guerra, alcuni di loro – come il Su-35 – sono paragonabili agli F-22. Qualcuno potrebbe dire addirittura che le caratteristiche dei Su-35 – specialmente in termini di manovrabilità – sono migliori di quelle degli aerei occidentali, compresi F-22 e F-35.

Tornando a oggi, al momento la Russia è impegnata in Crimea. Quante basi militari ha sul confine con l’Ucraina?

La Russia conta su una base militare navale a Sebastopoli, in Crimea. La sua flotta nel Mar Nero comprende circa 20/40 navi, incluse fregate, cacciatorpedinieri e corvette, e circa 15mila unità, che possono arrivare a 31mila se si aggiungono quelle sulla penisola. Il cuore della forza militare russa nell’area si trova attorno alla Settima Divisione Paracadutisti: gente utilizzata in varie operazioni in giro per l’Europa, inclusa la soppressione delle rivoluzioni ungheresi e cecoslovacche. Di recente sono stati dislocati nel Caucaso, per combattere contro i ceceni. Insomma, gente con la quale è meglio non scherzare.

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A parte questo, la Russia ha dispiegato forze aeree in Crimea e interrotto comunicazione e traffico aereo presso i centri di controllo e gli aeroporti. Il centro del potere politico in Crimea è stato assediato e catturato. Praticamente, tutte azioni da manuale su come si comincia un’invasione. Comunque, con 31mila truppe sul territorio, la Russia incontrerà non pochi problemi a muoversi verso nord, verso l’Ucraina orientale. Avrebbero bisogno di un secondo fronte da quelle parti. A cose fatte, per quanto riguarda l’Ucraina, la Russia esporta gas, petrolio e paura.

Dove faresti cominciare la tua invasione in Russia, e dove ti muoveresti da lì? Io attaccherei a sorpresa ad Arcangelo – vicino la Finlandia – e poi mi sposterei verso sud con stealth e armi di precisione. Così facendo, andresti verso le zone calde, non quelle più fredde…

Ammettiamo si tratti di uno scenario convenzionale. La risposta più semplice alla tua domanda sarebbe: ovunque. I confini russi sono indifendibili: ovunque metti il dito sulla mappa seguendo i confini russi, non trovi ostacoli naturali che scoraggerebbero un’invasione. Storicamente, anche le avanzate che più hanno spaventato la Russia – i polacchi nel 1610, Napoleone nel 1812, Hitler nel 1941 – provenivano dalla pianura nord europea. Ecco perché Stalin era così interessato all’Europa Centrale dopo la seconda guerra mondiale, ed ecco perché Putin ha definito la caduta dell’Unione Sovietica “la più grande catastrofe geopolitica del secolo.” La Russia ha perso molta della sua ampiezza strategica dal 1991, e adesso potrebbe potenzialmente rischiare di perdere l’Ucraina.

Anche partissi con un’invasione dalla Polonia e i paesi baltici, il fronte sarebbe così largo che la Russia avrebbe bisogno di sperare nella neve o in una mobilitazione popolare dei propri cittadini—meglio se entrambe.

Per concludere: se un esercito prendesse il controllo della maggior parte della Russia, dove verrebbe organizzata la resistenza? In uno stato così vasto, quale sarebbe il posto più difficile da controllare per un invasore?

Gli immensi territori della Russia centrale offrono ampi spazi per lasciar crescere l’insurrezione—senza escludere scenari da campagna urbana stile Stalingrado. Ma come dicevo, è molto improbabile: non puoi sopravvivere – né tanto meno combattere – nell’apocalisse nucleare che la Russia scatenerebbe.


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