L’incredibile ascesa di Emilia Clementi, l’Inviata della Gente

Probabilmente vi sarà spuntato in bacheca in questi giorni, oppure qualcuno ve l’ha passato: si tratta di un video di circa sei minuti in cui una donna, una certa Emilia Clementi, gira armata di cellulare intorno alla stazione di Ventimiglia per riprendere la situazione critica che si era venuta a creare la settimana scorsa.

La clip inizia con la donna che saluta i migranti accampati—”fate ciao allo Stato”—dicendo che quello che vede è “una cosa indignitosa” e che lo “Stato italiano è uno Stato di fitusi,” per poi prendersela con Matteo Renzi, Angelino Alfano e Laura Boldrini, invitandoli a “portarsi a casa i migranti.”

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Nel resto del video, i toni si fanno sempre più esagitati. L’autrice si sposta di fronte alla stazione e continua a inveire contro il governo: “Ora dovete pure riempire le caserme di profughi, vergogna! Così poi pestilenza, e tutt’altro! Vergognati Renzi!” Qualcuno dietro di lei applaude ed esclama: “Brava!”

Il tutto si conclude con uno sfogo che sembra uscito dall’incrocio tra un’osteria di provincia e Quinto Potere: “Oggi sono incazzata nera, nera! Razzisti tutti! Io non sono contro loro, sono contro lo Stato, di tutto questo business, che non è più possibile che noi italiani siamo a casa e loro prendono 40 euro al giorno e ce li troviamo tutti qua!”

La maggior parte dei commenti sotto al video è di supporto entusiasta. “6 brava e molto coraggiosa dovremmo essere tutti così,” scrive un utente; “sosteniamo questa grande donna …sta facendo una cosa grandissima, condividiamo tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” dice un altro. E i numeri di quel post, in effetti, sono impressionanti: ad oggi, le condivisioni sono più di 46mila, per un totale di 1 milione e 200mila visualizzazioni.

Più in generale, è la stessa presenza online di Emilia Clementi a essere assolutamente sorprendente. Il suo profilo è seguito da più di 43mila persone; e la sua pagina conta più di 15mila fan ed è in costante espansione. Giunti a questo punto, insomma, uno potrebbe legittimamente chiedersi: ma chi è Emilia Clementi?

Originaria della Sicilia, ufficialmente è la titolare di un centro benessere a Roma; ufficiosamente, però, è diventata una “webstar di Facebook“—o meglio: il perfetto caso da manuale per osservare le ultime evoluzioni del populismo digitale, e fotografare cosa si agita nei meandri della rete.

Tutto inizia lo scorso febbraio, quando—lo dice lei stessa in un’intervista—”c’è stato questo polverone di olandesi in Italia [i tifosi del Feyenoord] a distruggere Piazza di Spagna.” Sentendosi “disgustata, amareggiata e ferita,” Clementi posta sul suo profilo il primo “video-sfogo”: “L’Isis ha twittato: ‘Stiamo arrivando a Roma’. Ma che minchia venite a fare a Roma? Già arrivaro gli olandesi, hanno distrutto Piazza di Spagna e Campo de’ Fiori, quindi non c’è più niente in Italia. Muovetevi in Libia che ve la passate meglio!”

Da quel momento in poi, Clementi non si ferma più e inizia a parlare praticamente di tutto, commentando—dalla propria abitazione—la stretta attualità. I bersagli che ricorrono più spesso sono Laura Boldrini e Angelino Alfano. Per quanto riguarda la prima, in un video postato il 22 febbraio 2015, Clementi si sfoga contro la Presidente della Camera perché “difende i rom e gli stranieri,” quando in realtà dovrebbe occuparsi dei “veri stranieri in Italia”: gli italiani.

In un altro video del 15 aprile—il più virale (oltre 2 milioni di visualizzazioni) della sua produzione—la “webstar” si produce in un rant di sei minuti in cui, insieme agli attacchi ad Alfano, governo e migranti, sembra esprimere una sorta di simpatia politica per Matteo Salvini e il MoVimento 5 Stelle.

Una simpatia su cui, tuttavia, prevale il forte sentimento anti-Kasta che pervade tutti i suoi ragionamenti. Pochi giorni fa, ad esempio, Clementi ha scritto che “quello che dice Salvini è sempre la solita minestra facesse meno ospitate e iniziasse a donare i suoi soldi alla gente che sta male e lo sostiene !! un altro egoista come Grillo è milionario ma non aiuta nessuno, neanche un caffè offre !”

Oltre agli sfoghi contra personam, comunque, Clementi mostra anche di essere un‘analista politica e un’attenta osservatrice delle cause popolari—come ad esempio il grido CORONA LIBERO che si leva della Rete e che sostiene in un video apposito.

Negli ultimi tempi—e il famoso video di Ventimiglia ne rappresenta l’apice—Clementi ha addirittura optato per andare direttamente sul campo, diventando una specie di Inviata Della Gente che intervista manifestanti e cittadini comuni su vari problemi sociali, con uno stile che per certi versi assomiglia a quello delle trasmissioni ansiogene alla Paolo Del Debbio.

Scorrendo la sua timeline, infatti, si possono vedere dispacci davanti a posti sensibili come fermate degli autobus, Palazzo Chigi, Montecitorio e addirittura la tendopoli per migranti allestita dalla Croce Rossa sotto la stazione Tiburtina.

Pur essendo la parte fondamentale dell’ascesa di Clementi, i video non sono tutto. Quello che linka e scrive sulla bacheca è altrettanto interessante, perché è una specie di calderone delle istanze gentiste in voga al momento. Ad esempio, c’è attenzione ai suicidi degli imprenditori (“UN ALTRO SUICIDA !!! ASSURDO !! UNO AL GIORNO !! GOVERNO DI FITUSIIIIIIIIII”), agli sfratti, agli sprechi della classe politica e allo scambio di conoscenze con compagni di battaglia più rinomati.

Naturalmente, uno dei temi più dibattuti è l’immigrazione. Sebbene la colpa dell’”emergenza” venga fatta ricadere principalmente sui “politici fitusi,” Clementi ogni tanto linka post di Catena Umana, fa status che occhieggiano alla retorica di Tutti i crimini degli immigrati e posta foto del genere.

Osservando la sua bacheca e ricostruendo la sua ascesa, insomma, si può vedere all’opera quella corrente (anti)politica definibile come “gentismo”—un calderone che mischia sentimenti anti-casta, complottismo, un certo grado di analfabetismo politico, qualunquismo ai massimi livelli, paranoia e visioni apocalittiche della società.

Personaggi come Emilia Clementi, la cui forza deriva dall’essere percepiti come autentici dalla gente che li segue, non sono però solo frutto della propaganda politica di determinati partiti, ma sono la conseguenza della contraddizione tra questa propaganda e il substrato culturale da cui provengono. È significativo, in questo senso, che nei suoi video Clementi se la prenda con gli immigrati solo di riflesso, mentre il suo bersaglio polemico principale sia il governo—un ribaltamento di quanto vorrebbe certa propaganda di destra.

Va comunque rilevato che, dagli anfratti dei social network italiani, periodicamente saltano fuori fenomeni parecchio strani. Durante la “rivoluzione” dei Forconi, un’intera costellazione di pagine-freak si era imposta come canale legittimo di “controinformazione” politica. Una di queste, per fare un esempio, è la pagina di Lambrenedetto XVI, un individuo che di solito filma le buche nei cavalcavia con commenti indignati e compara i prezzi della benzina tra Germania e Italia.

La scorsa estate, invece, c’era stato il caso del video dell’ “Ice Bucket Challenge” fascista del calabrese Emiliano Mandarino, un perfetto sconosciuto che rovesciandosi addosso un secchio d’acqua e inneggiando al “grande Benito Mussolini” è riuscito a rastrellare più di 130mila condivisioni.

Per quanto a prima vista possano sembrare assurdi e inspiegabili, si tratta di personaggi emblematici di una tendenza in corso da tempo. Dopo la fallita Primavera Gentista del dicembre 2013, il movimento si è in un certo senso frammentato. Una parte delle sue istanze sono state incorporate da determinate forze politiche che hanno cercato di diventarne i referenti politici, altre—specie quelle più anti-Kasta—sono state lasciate morire lì.

Ma sono proprio queste ultime istanze, sempre presenti in modo latente, il brodo di coltura da cui fuoriescono personaggi come Emilia Clementi, “coscienze critiche” della Gente e fenomeni che, pur rimanendo sottotraccia, non vanno liquidati sbrigativamente.

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