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Siamo saliti sul “bus dell’aborto” che sta distribuendo pillole illegali alle donne irlandesi

Aine O’Connor, 36enne irlandese che lotta a favore del diritto di aborto, è una persona pacata e socievole. Quando un’attivista del “movimento per la vita” ha iniziato a cospargerla di acqua benedetta, tuttavia, la donna si è agitata parecchio. Il fatto è successo venerdì scorso a Limerick, una piccola città affacciata su un fiume nel sud-ovest dell’Irlanda.

O’Connor non sapeva come reagire: nel momento in cui la “contestratrice” ha cominciato a formare cerchi di sale per terra, accompagnando con preghiere le sue azioni, il barista di un cafè della zona è arrivato in soccorso di Anie, scacciando l’attivista pro-life.

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A Limerick stava svolgendo la sua terza tappa l’”autobus per la pillola abortiva” un’iniziativa di un gruppo di attivisti irlandesi denominato ROSA (Reproductive rights against Oppression, Sexism, and Austerity), che vede un gruppo di donne, prevalentemente giovani irlandesi, opporsi alle dure leggi sull’aborto vigenti in Irlanda.

Nel paese, infatti, la distribuzione di pillole abortive mediche è vietata, mentre l’aborto è considerato un crimine in qualsiasi situazioneanche in caso di stupro, incesto o invalidità del feto.

Le donne, le ragazze e i due uomini coinvolti nell’iniziativa hanno un’età compresa tra i 16 a i 48 anni. La più giovane ha saltato la scuola per affrontare il viaggio – di due giorni – attraverso il paese. Il gruppo ha promesso di fornire pillole abortive alle donne che salgono a bordo dell’autobus, dopo aver affrontato un consulto online con un dottore. Definite “spericolate” e “irresponsabili” dai numerosi oppositori dell’iniziativa, gli attivisti pro-aborto stanno anche rischiando fino a 14 anni di prigione.

Uno dei pacchetti di mifepristone e misoprostol a bordo del bus. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Prima dell’inizio del viaggio, c’era scetticismo sull’effettiva presenza delle pillole sull’autobus. Tuttavia, VICE News può confermare che alla partenza c’erano almeno dieci confezioni di mifepristone e misoprostoloe che almeno una donna salita a bordo ha ricevuto alcune pillole, per uso immediato.

Secondo Rita Harrold, una delle organizzatrici dell’iniziativa, a livello legale il possesso delle pillole si trova in “una zona grigia”, mentre importarle e distribuirle è sicuramente vietato dalle normative vigenti. “Questa legge non è adatta, ha spiegato, e se necessario la infrangeremo.”

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Essendo un paese ferventemente cattolico, l’Irlanda si è dimostrata storicamente lenta ad accettare cose considerate normali nel resto dell’Europa. I metodi contraccettivi sono rimasti illegali fino al 1980, e successivamente sono stati venduti solo in presenza di ricetta medica.

L’omosessualità è stata decriminalizzata solo nel 1993. Il divorzio è stato legalizzato nel 1996, lo stesso anno in cui è stata chiusa l’ultima ‘lavanderia di Magdaleneun istituto che accoglieva le ragazze orfane, o ritenute immorali.

La legge sull’aborto in Irlanda rimane tra le più severe d’Europa. Basti pensare che chi termina una gravidanza o aiuta a compiere questo gesto rischia molti anni di carcere.

Questo accade perché l’ottavo emendamento della costituzione Irlandese garantisce a un figlio non ancora nato gli stessi diritti della madre. La conseguenza è che chi sfida la legge può finire invischiato in lunghe e angoscianti cause legali, in cui team di avvocati diversi sono chiamati a difendere separatamente la donna e il futuro nascituro.

Per cambiare la legge sarebbe necessario un referendumper cui negli ultimi anni hanno spinto sia le Nazioni Unite, sia Amnesty International.

Il “bus dell’aborto” parcheggiato di fronte alla chiesa di St.Mary a Galway. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

L’inflessibilità delle leggi irlandesi ha causato dei decessi, il più noto dei quali risale esattamente a tre anni fa. La dentista di origini indiane Savita Halappanavar morì di setticemia. Un medico dell’ospedale di Galway le disse infatti che non poteva interrompere la gravidanza, spiegandole che “secondo la legge irlandese, se il rischio per la vita della madre non è comprovato, le nostre mani sono legate finché il cuore del feto batte.”

Tuttavia, la maggioranza delle donne irlandesi può comunque praticare un aborto, se possono permetterselo. Secondo i dati pubblicati da Amnesty a giugno, sono una dozzina le donne che ogni giorno raggiungono il Regno Unito per interrompere la gravidanza.

Da quando lo scorso maggio un referendum ha approvato i matrimoni gay con il 62 per cento di voti favorevoli, un sacco di personalità celebri si sono dichiarate favorevoli a una modifica della costituzione irlandese e, di conseguenza, della legge sull’aborto. Settimana scorsa, Graham Linehan, autore irlandese della serie comica Father Ted, ha rivelato che sua moglie Helen ando ad abortire in Gran Bretagna dopo aver scoperto che il loro figlio non sarebbe sopravvissuto.

“Sono sempre stato molto orgoglioso di essere irlandese, ma sono imbarazzato dalle leggi sull’aborto in Irlanda,” ha dichiarato Linehan. “Di questo divieto non di può andare orgogliosi. È una cosa incivile.”

Alcuni attivisti Pro-Life a Galway. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Non tutti, comunque, possono abortire all’estero: ad esempio i giovani sotto la tutela dello stato, i migranti senza un visto valido e le donne senza risorse economiche. Gli attivisti stimano che il costo di un simile viaggio di aggiri intorno ai 1.500 euro.

La pillole abortive sono costate agli attivisti circa 80 euro, incluse le spese di spedizione.

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“Un’aborto con la pillola è un metodo sicuro ed efficace da fare a casa fino alla dodicesima settimana di gravidanza,” ha spiegato a VICE News Rebecca Gomperts, aggiungendo: “Milioni di donne hanno già abortito a casa negli Stati Uniti e in Europa. Lì è una pratica standard.”

Gomperts è la fondatrice e direttrice di Women on Waves, un’associazione no profit olandese che aiuta le donne che vivono in paesi con leggi sull’aborto restrittive a ottenere la pillola. Essendo un medico qualificato, Gomperts ha offerto anche consulti su Skype alle donne salite a bordo dell’autobus in Irlanda.

Gomperts, comunque, ha spiegato che le complicazioni sono sempre possibili. “Come in un aborto spontaneo, in casi molto rari ci può essere una perdita di sangue eccessiva o un’infezione. Tuttavia, non si tratta mai di un’emergenza acuta e le donne hanno tempo di farsi visitare da un dottore in caso di perdite di sangue.”

Attivisti Pro-Life si radunano a O’Connell Street a Limeric (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Per prevenire questi problemi, Gomperts consiglia sempre alle donne di assumere la pillola in compagnia di qualcuno.

Anche se Women on Waves invia i medicinali all’estero, l’associazione ha smesso di spedirli in Irlanda, perché le forze dell’ordine sequestrano le spedizioni con regolarità.

Questi sequestri sono stati confermati da un documento del Ministero della Salute visionato da VICE News, secondo il quale tra il 2011 e il 2014 almeno 2.577 pillole abortive sono state confiscate dalla polizia di frontiera.

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L’”autobus della pillola abortiva” è partito da Dublino venerdì mattina, attraversando il paese per raggiungere in giornata le città di Galway e Limerick. Sabato è arrivato a Cork, nel Sud del paese, e l’iniziativa si è quindi conclusa con una manifestazione nella capitale.

Lungo il tragitto, si sono visti sia oppositori, che sostenitori. Tra coloro che hanno mostrato solidarietà con l’iniziativa ci sono giovani politici, migranti e una ragazza 18enne vittima di stupro.

Cora Sherlock, vice presidente della Campagna Per la Vita, è giunta da Dublino per vedere l’autobus. Ha detto a VICE News che secondo lei l’iniziativa è “totalmente irresponsabile” ed è solo “l’ultima di una lunga serie di trovate pubblicitarie.”

Sherlock ha spiegato di essere preoccupata “dall’integrità della discussione” sull’aborto, che secondo lei è diventata “impari.”

“Questa pillola è pericolosa,” ha detto Sherlock, prima di accusare gli attivisti di “giocare con la vite della donne. Chiunque sostenga questo autobus non ha credibilità.”

Gli attivisti di ROSA e Rita Harrold, l’organizzatrice dell’Abortion Pill Bus. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Ruth Coppinger, una parlamentare del partito socialista irlandese che ha viaggiato sull’autobus, ha affermato che ci sono due buone ragioni per infrangere la legge: porre l’attenzione sulla possibilità di un aborto medico sicuro, e stimolare un’azione politica più ampia che porti all’eliminazione dell’ottavo emendamento della costituzione irlandese.

“Se non fossimo vicini all’Inghilterra, e non ci fosse la pillola per l’aborto, ci sarebbero aborti abusivi che porterebbero delle vittime,” ha spiegato.

Coppinger ha fatto poi notare che nessun irlandese nell’età della gravidanza ha mai votato una legge sull’abortodato che l’ultimo referendum si è tenuto 32 anni fa. 

I supporter del diritto di aborto si radunano a Limerick. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Il viaggio è cominciato al rallentatore: l’autobus avanzava a piccoli passi nel traffico pesante di Dublino.

Al suo interno, però, la gente era di buon umore. Una donna ha ricordato sarcasticamente che la parola irlandese per aborto, ginmhilleadh, significa letteralmente “distruzione del feto”.

Poi la discussione si è fatta più seria. Laura Fitzgerald, presidente di ROSA, ha illustrato ai passeggeri cosa fare in caso di arresto. “Non dite niente. Nessun commento, nessun commento, nessun commento,” ha spiegato Laura, “perchè avete il diritto di farlo, avete il diritto di non incriminare voi stessi.”

Quando l’autobus è arrivato a Galway – con un’ora di ritardo – la polizia locale era concentrata su altre cose, soprattutto sul parcheggio. Parlando con VICE News, uno dei poliziotti ha ammesso di non avere ricevuto alcuna indicazione di arrestare i passeggeri dell’autobus, e di concentrarsi piuttosto sui “problemi di ordine pubblico”.

L’uomo – che non vuole essere identificato – ha detto che le pillole abortive non sono sostanze illegali secondo il Misuse of Drugs Act e che della questione si dovrebbe occupare la Health Products Regulatory Authority, l’agenzia che gestisce la regolamentazione dei medicinali. “Non sappiamo neanche se ci siano effettivamente delle pillole a bordo,” ha poi aggiunto.

Gli attivisti di ROSA a Limerick, in O’Connell Street. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Una dozzina di sostenitori si sono presentati per salutare l’autobus, accompagnati anche da alcuni oppositori.

Imelda Brophy, una donna di mezza età di Galway, ha detto a VICE News che secondo lei queste leggi inflessibili sono “resistite troppo a lungo”.

“Penso che le donne abbiano diritto a un aborto sicuro e gratuito,” ha affermato Imelda.

Dietro di lei, appoggiato su un muro, il 24enne Johnny, pur non lanciando alcuno slogan, ha detto di sentirsi obbligato a offrire il proprio supporto. Ha raccontato a VICE News che sua sorella si era recata nel Regno Unito per un aborto dopo essere rimasta incinta durante una relazione violenta. “Aver visto quanto lei è stata danneggiata” lo ha toccato. “È ridicolo. Le donne non possono prendere decisioni a causa delle scelte fatte da uomini.”

Un’attivista 17enne a bordo del bus.(Photo by Sally Hayden/VICE News)

A Limerick, la partecipazione è stata più numerosa. Su un lato della strada erano presenti un gruppo di attivisti pro-vita molto rumorosi.

Paddy Scully, proveniente da Cork, ha detto a VICE News di essere “molto dispiaciuto” dalla presenza dell’autobus. “Se promuovono qualcosa che uccide i bambini io sono contrario.”

L’uomo di mezza età ha sostenuto che se l’Irlanda adottasse leggi simili a quelle del Regno Unito, “migliaia di bambini in più sarebbero uccisi ogni anno”.

Tuttavia, anche la sua legge ideale presenta dei limiti: Scully sarebbe contrario a qualsiasi tentativo di vietare alle donne di recarsi in Regno Unito per interrompere la gravidanza.

“Dobbiamo rimanere un paese libero,” ha affermato Scully. “Credo nella libertà di viaggiare. Non credo che si debba mettere la gente in prigione.”

Un’attivista pro-aborto discute con un sostenitore della campagna pro-life. (Foto di Sally Hayden/VICE News)

Segui Sally Hayden su Twitter: @sallyhayd