Segui VICE News Italia su Facebook per restare aggiornato
La polizia italiana, in collaborazione con le forze kosovare, ha portato a termine arresti e perquisizioni in Italia e in Kosovo di cittadini kosovari accusati di “apologia al terrorismo” e “istigazione all’odio razziale.”
Videos by VICE
L’operazione, denominata ‘Van Damme,’ ha portato all’arresto di quattro cittadini kosovari che tramite i social network avrebbero propagandato l’ideologia jihadista. Gli arresti sono seguiti a una lunga indagine condotta dalla Procura di Brescia e dalla Digos in stretta collaborazione con le autorità del Kosovo, in particolare con la Direzione nazionale antiterrorismo del piccolo stato balcanico.
Una nota della polizia spiega che l’indagine ha portato alla luce “pericolosi indicatori di fanatismo religioso estremistico a carico dei componenti del gruppo criminale, i quali sul web si mostravano con armi e atteggiamenti caratterizzanti i combattenti del sedicente Stato Islamico”.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Askanews, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha spiegato che per eseguire l’operazione è stata applicata per la prima volta la nuova misura sulla sorveglianza speciale contenuta nel pacchetto antiterrorismo di recente approvazione. “È la conferma che il nostro sistema di prevenzione e di sicurezza sta funzionando,” ha detto Alfano.
Leggi anche: Spiacenti, la mafia non ‘protegge’ l’Italia dallo Stato Islamico
Intervenuto al programma Agorà su Rai Tre, il Questore di Brescia Carmine Esposito ha spiegato che gli arrestati “minacciavano il Santo padre Bergoglio, esaltavano i recenti attentati di Parigi e minacciavano l’ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Kosovo.” Secondo una nota della polizia, durante le perquisizioni compiute nella notte in alcune abitazioni in Kosovo sono state ritrovate delle armi — due armi da fuoco, una pistola e una carabina.
La polizia ritiene che la mente del gruppo sia Imishti Samet, un cittadino kosovaro che ha vissuto in Italia. È stato arrestato in Kosovo nel villaggio di Hani i Helezit, nell’est del paese, mentre gli altri tre sono stati arrestati in Italia.
Due dei quattro fermati saranno espulsi, mentre un terzo, cittadino macedone residente a Vicenza, è stato posto sotto sorveglianza speciale. Oltre agli arresti, la polizia ha eseguito perquisizioni a Brescia, Vicenza e Perugia, dove sono stati sequestrati i cellulari e i supporti informatici di due cittadini macedoni — che però non risultano indagati.
Leggi anche: L’Italia è davvero preparata ad affrontare attentati come quelli di Parigi?
Segui VICE News Italia su Twitter e su Facebook