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La storia della scuola di Napoli che non può andare a Boston è stata smentita

augusto righi napoli

In questi giorni, la storia di un gruppo di studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “Augusto Righi” di Napoli — che si sarebbe qualificato al secondo posto della gara di programmazione e robotica a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ”Zero Robotics” — è diventata nota in tutta Italia.

Il team sarebbe impossibilitato a raggiungere Boston per partecipare alla finale per mancanza di fondi e persino Luigi Di Maio ha preso a cuore la questione: il vicepresidente del Consiglio e Ministro del Lavoro, infatti, ha pubblicato sui social una dichiarazione in cui si impegnava con tutti i parlamentari e i consiglieri regionali campani a raccogliere la somma necessaria a realizzare il sogno dei ragazzi. Tra le istituzioni e i personaggi pubblici che si sono interessati alla causa c’è anche il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha annunciato che metterà a disposizione i fondi per il viaggio.

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L’interessamento per il team di programmatori è nato in conseguenza di un appello fatto dal palco del Sabato delle Idee, manifestazione tenutasi a Napoli lo scorso weekend. “Non è facile per le scuole italiane e del Mezzogiorno in particolare competere con le scuole dei grandi colossi economici mondiali nel settore della ricerca aerospaziale senza strutture adeguate e senza nemmeno i soldi per andare a Boston per la finale internazionale di una competizione,” avevano dichiarato gli studenti.

Il problema è che la vicenda non è stata raccontata in modo corretto. Il team composto dagli studenti Mauro D’Alò, Davide Di Pierro Luigi Picarella e guidato dai docenti di Matematica ed Informatica Salvatore Pelella e Ciro Melcarne non è in realtà tra i finalisti — semplicemente perché la competizione non è ancora finita e nessuna squadra è ancora stata selezionata per la finale vera e propria — cioè quando i programmi scritti dai ragazzi verranno eseguiti dagli astronauti dell’ISS. Al momento, il team della scuola napoletana è secondo nella classifica parziale aggiornata in tempo reale, mentre il primo posto è occupato da un team di Trapani.

Il Politecnico di Torino, che è il referente italiano per la gara, ha pubblicato un comunicato dove chiarisce la questione. I punti evidenziati sono due: i vincitori del torneo 2018 non sono ancora stati decretati e la finale per le squadre europee si svolgerà ad Alicante, in Spagna e non al MIT di Boston. Quindi le 84 squadre attualmente in classifica sono ancora in gara e non è possibile sapere ora chi parteciperà alla finale.

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satelliti SPHERES sulla Stazione Spaziale Internazionale. Immagine via: NASA/ISS

Zero Robotics, è un concorso internazionale di programmazione e robotica organizzato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). I vincitori possono vedere i loro programmi eseguiti sugli SPHERES (Synchronized Position Hold Engage and Reorient Experimental Satellite), tre veicoli volanti grandi come palle da bowling, che operano all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. L’organizzazione dietro a Zero Robotics organizza due gare l’anno: una estiva per le scuole medie e una in autunno per gli istituti superiori — l’High School Tournament — a cui hanno partecipato anche i ragazzi dell’Istituto Righi di Napoli.

La finale vera e propria della competizione si svolge a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e viene trasmessa in diretta. I concorrenti possono assistere da terra alle prove della gara in tre location: per le squadre europee e russe la finale di quest’anno si terrà ad Alicante, per gli americani al MIT di Boston e per i team australiani a Sidney. L’anno precedente le finali per le squadre europee e russe si sono svolte a Torino, ma potenzialmente per assistere alla finale si può anche restare a casa: basta avere una connessione internet.

Come concluso nel comunicato del Politecnico di Torino, i team sono liberi di recarsi al MIT di Boston per assistere alla finale, come hanno fatto in passato alcune scuole anche italiane, benché reperendo autonomamente i fondi, in modo indipendente rispetto al concorso Zero Robotics.

A prescindere da questa vicenda nata da un fraintendimento, resta da capire come i buoni propositi di Di Maio si concilieranno con i recenti tagli all’istruzione dell’ultimo decreto fiscale.

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