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Attualità

Un sacco di italiani si sono incazzati per l'abolizione del Columbus Day

La città di Los Angeles ha abolito il Columbus Day e agli italiani la cosa proprio non va giù.
Artwork di Alice Francescon

Dal lontano 1934 gli Stati Uniti celebrano il Columbus Day—giorno con il quale ricordano, appunto, l'anniversario dell'arrivo di Cristoforo Colombo nelle Americhe, avvenuto il 12 ottobre del 1492.

Si tratta di una festa nazionale americana a tutti gli effetti: scuole e uffici chiusi, abbuffate, auguri, alcol e grandi parate in molte città (la più importante si tiene a New York). Inoltre, è una splendida occasione per gli italo-americani di riesumare le proprie origini e vantarsene, ed è anche per questo che sono particolarmente affezionati a essa.

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Tuttavia, a Los Angeles non esiste più. Lo scorso mercoledì, il consiglio della città ha infatti approvato una risoluzione che abolisce il Columbus Day, per sostituirlo con la "Indigenous and Native People Day"—ossia la giornata delle popolazioni native ed indigene.

Ora, il Columbus Day è sempre stata una festa carica di polemiche; e capirne i motivi non è difficile. Ogni anno, la giornata suscita le proteste dei popoli nativi e di altre minoranze, interrogativi sul ruolo di Cristoforo Colombo (eroe o genocida?), e discussioni sulla natura stessa della festività: bisogna conservarla in quanto parte della storia, oppure abolirla perché offensiva nei confronti di tutte quelle persone che in conseguenza a quella giornata sono state sterminate?

Quest'anno, inoltre, la celebrazione si inserisce in contesto molto più ampio in cui i simboli sembrano assumere un valore particolrmente importante. Dopo i fatti di Charlottesville si sta discutendo parecchio sulla rimozione delle statue dei Confederati—sculture legate al razzismo e allo schiavismo sudista, care ai suprematisti bianchi e sempre più indigeste a grande parte della popolazione.

Per questo, che la decisione relativa al Columbus Days facesse ampiamente discutere sul suolo americano era prevedibile. A Los Angeles è stata infatti preceduta da un lungo dibattito in aula, in cui le associazioni italo-americane ribadivano il ruolo storico svolto da Colombo. Inoltre, sulla scia di Los Angeles, alcuni monumenti dedicati a Colombo sono stati distrutti e altre città stanno pensando di abolire a loro volta la giornata.

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Quello che magari i californiani non si aspettavano, è che l'abolizione del Columbus Day facesse incazzare così tante persone in Italia—dove, nel caso sfuggisse a qualcuno, non si festeggia questa ricorrenza. Sotto l'hashtag #columbusday, infatti, diversi italiani rivendicano la grandezza dell'esploratore e si scagliano contro gli americani che senza di lui non sarebbero mai stati scoperti.

Ho raccolto, giusto per dare un assaggio del tono, alcuni commenti—a partire da chi c'è rimasto male e vorrebbe parlarne direttamente con Trump:

Poi c'è anche chi cerca di contestualizzare:

E chi rispolvera un po' di anti-americanismo:

Naturalmente, c'è chi è rimasto incredulo:

E chi l'ignoranza proprio non la tollera.

Infine, c'è anche chi esagera:

Comunque, tutti incazzati.

Purtroppo, le brutte notizie potrebbero non esser finite. Bill De Blasio, sindaco di New York, sta valutando la rimozione della statua di Colombo al Columbus Circle. Ha inserito questa in un elenco di monumenti che potrebbero istigare all'odio, e ha nominato una commissione con il compito di analizzarli e decidere entro 90 giorni. Anche lui, degli italiani sembra sbattersene.

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