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Un italiano alla maratona di Londra ha preso una scorciatoia superando l'oro olimpico

Quattro corridori avevano fatto registrare velocità medie improbabili. Si è scoperto che avevano preso una scorciatoia.
Sabino Rinaldi. Foto via Twitter.

Domenica 22 aprile si è svolta la 38esima edizione della maratona di Londra, il principale evento al mondo di raccolta fondi per beneficenza. Quest’ultima edizione è stata la più calda di sempre, con temperature intorno ai 23 gradi, e ha avuto più di 47mila partecipanti. Ha vinto il keniota Eliud Kipchoge, che per 79 secondi non ha battuto il record mondiale detenuto dal compatriota Dennis Kimetto.

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Eppure, secondo il Times, il vero record della maratona l'avrebbero segnato alcuni corridori che, pur non essendo arrivati sul podio, durante la corsa hanno raggiunto velocità elevatissime nella sezione di gara tra il km 21 e il km 35. Tra questi spicca un italiano, il 59enne barese Sabino Rinaldi, che in quel tratto avrebbe corso a una media di circa 23 km orari—solo tre in meno della media tenuta dal terzo classificato, il 35enne campione olimpico Mo Farah. A quanto riporta il Times, Rinaldi avrebbe affermato di non aver fatto caso all’orologio e di aver corso solo per divertimento (“to have a good time”).

Secondo i dati ufficiali della maratona, raccolti in una tabella ed elaborati dal quotidiano britannico, una simile media sarebbe stata tenuta nello stesso tratto anche da Chris Walker, un ex rugbista affetto dalla sindrome di Guillain-Barré, una malattia che causa paralisi progressiva a gambe e braccia. Una donna reduce da un incidente automobilistico che l’anno scorso le aveva danneggiato il bacino avrebbe sfiorato in quel tratto una media di 43 km orari. Ma il risultato più incredibile sarebbe quello dell’irlandese Rory O’Connor, che in quel tratto avrebbe tenuto una media—del tutto disumana—di circa 55 km l’ora.

Insomma, o queste persone hanno messo il NOS a fine gara, o hanno preso una scorciatoia.

E infatti sempre secondo il Times, sia Walker che O’Connor avrebbero poi riconosciuto di aver più o meno inavvertitamente superato le barriere che separavano i due sensi di gara dopo Tower Bridge, evitando così del tutto circa un terzo del percorso della maratona. La donna ha invece affermato di aver sbagliato direzione dopo essersi fermata per un controllo medico presso la St John Ambulance. I tre hanno in seguito informato i loro sponsor e i gestori della maratona e i loro risultati sono stati cancellati dai risultati ufficiali.

Non si avrebbero per ora notizie di simili ammissioni o iniziative da parte di Sabino Rinaldi. In ogni caso il direttore di gara, Hugh Brasher, aveva già affermato che in caso di mancate spiegazioni soddisfacenti si sarebbe proceduto alla rimozione dei titoli e alla restituzione delle medaglie.

Durante la stessa maratona c'è stato anche un altro caso particolare: quello del senzatetto 38enne Stanley Skupien, che ha tagliato il traguardo indossando un numero identificativo altrui dopo aver corso solo una porzione di gara. Possedere un numero identificativo è l’unico modo per ottenere una medaglia e Skupien—fotografato mentre festeggia bevendo champagne e bacia la medaglia vinta—ha detto che è stato il momento più bello della sua vita e che non ha pensato alla sorte del legittimo proprietario del numero, identificato nello scozzese Jack Halliday, che è stato squalificato e che correva per raccogliere fondi per la ricerca sui tumori del sangue.

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