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La guida di VICE alle Elezioni

In quali paesi trasferirsi ora che le elezioni sono andate come sappiamo

Dato che è da stamattina che su Facebook c'è gente che dice di voler preparare le valigie.

Buongiorno a tutti e benvenuti in Italia, un ridente paese al centro del Mediterraneo attualmente noto per la sua situazione politica complicatina. Come saprete ieri ci sono state le elezioni politiche e sono andate come sono andate. Il paese è mezzo ingovernabile e mi sa che è meglio che resti così visto che se lo contendono il Movimento 5 Stelle e il centrodestra.

È ancora presto per fare ipotesi su chi governerà e come, ed è presto anche per azzardare speculazioni sul futuro che ci aspetta—ma visto che molti fin dalle prime ore di stamattina annunciavano di voler fare le valigie e scappare in qualche altro paese, ho pensato di dare una mano a scegliere dove andare.

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ANDIAMO IN GRECIA

Dove andiamo? In Grecia. Un volo per Atene costa circa 50 euro e da lì prendiamo un traghetto per qualche isola dove non ci trovano più.
Perché ci andiamo? Perché c'è il mare, fa sempre bel tempo e un sacco di gente ci va già in vacanza per passare le giornate a prendere il sole. In più D'Alema sembra preferire la Puglia per le sue estati, quindi anche chi ha votato LeU non rischia di incontrarlo.
Com'è la situazione da quelle parti? Al governo c'è ancora Tsipras, presente? Dai, quello del referendum per non pagare i debiti. Quello che ha provato a fare il duro con l'Europa per cinque minuti ma poi è stato costretto a dire "ragazzi scherzavo" e a fare anche lui l'austerità come i suoi predecessori per evitare il fallimento del paese. Lui. Ma questo solo per dare un po' di contesto perché tanto, ripeto, noi saremo su un'isola a prendere il sole.

ANDIAMO IN BRUNEI

Dove andiamo? In Brunei. Ufficialmente "Stato del Brunei, Dimora della Pace." È un piccolo paese del sudest Asiatico con più o meno la popolazione di Torino, solo che invece che dal Movimento 5 Stelle è governato da un sultano con una passione per i parchi divertimenti e gli aerei privati placcati d'oro.
Perché ci andiamo? Perché è un paese piccolo, ci vive poca gente e si chiama "dimora della pace" È ricco di petrolio e gas naturale e il Pil pro capite è bello alto per essere una nazione in via di sviluppo, in più il governo ha reso gratuite sanità e istruzione e fornisce gratis l'alloggio e una dose giornaliera di riso a tutti i cittadini. In pratica il Brunei non è un paese, è un bed and breakfast.
Com'è la situazione da quelle parti? Il Brunei è una monarchia assoluta. Il lato positivo è che non dobbiamo più preoccuparci della politica purché tanto decide tutto il sultano. Il lato negativo è che (ad esempio) al sultano non piaceva il Natale e quindi adesso festeggiarlo è vietato. Ma vabe' non è che fossi questo grande fan del Natale anche prima.

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ANDIAMO IN PORTOGALLO

Lisbona, in Portogallo. Foto via Flickr/Jose Manuel Mota

Dove andiamo? In Portogallo. I voli costano molto poco. E non devi nemmeno imparare la lingua perché basta non pronunciare le consonanti intervocaliche.
Perché ci andiamo? Il Portogallo presenta alcuni vantaggi notevoli come meta d'emigrazione, in particolare per i cittadini italiani: la vita costa poco, e infatti è pieno di pensionati—o, d'estate, di giovani italiani che fanno le prove per capire come sarebbe la pensione se mai la arrivassero ad averla. Il clima è piuttosto ok, è un clima ok per leggere Pessoa in riva all'Oceano e chiedersi malinconici come mai lì governa la sinistra e la droga è legale, dove abbiamo sbagliato esattamente.
Com'è la situazione da quelle parti? Se io fossi John Oliver a questo punto farei una battuta sullo stile di "E chi è il primo ministro portoghese? Pensavo fosse Cristiano Ronaldo supportato da un collegio di pasteis de nata," ma la reale situazione politica portoghese è ancora più improbabile: al governo c'è il partito socialista appoggiato da verdi e comunisti. Forse è il governo più di sinistra d'Europa. A sorpresa, non sta andando neanche malissimo.

ANDIAMO IN AUSTRALIA

Dove andiamo? In Australia.
Perché ci andiamo? Perché è esattamente (più o meno) dalla parte opposta del mondo rispetto all'Italia. Non c'è un posto più lontano in cui possiamo scappare a parte forse l'Antartide dove però l'unica prospettiva è unirsi a quella nuova colonia di 1,5 milioni di pinguini che hanno appena scoperto e sinceramente non so se sono pronto a fare una scelta di vita così radicale.
Com'è la situazione da quelle parti? Meglio di qui. Ma la cosa che mi piace di più dell'Australia è che lì c'è il voto obbligatorio: se non vai a votare ti becchi la multa. Ai seggi ci sono sempre code infinite ma un sacco di baracchini fuori e se presenti prova di aver votato ti danno un hot dog omaggio. Capito? Invece che parlare di abolire il suffragio universale quando i risultati elettorali non ci piacciono pensiamo di mettere incentivi di questo tipo, ad esempio una pizza omaggio per chi vota, e forse le cose migliorerebbero.

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ANDIAMO IN NEPAL

Un manifesto del paritto comunista del Nepal, foto via Flickr/Adam Jones

Dove andiamo? In Nepal. Mettete gli scarponi perché sarà una sfacchinata visto che mediamente il paese si trova a 2000 metri slm.
Perché ci andiamo? Be' per cominciare—come direbbe mia nonna—perché è in montagna e c'è l'aria buona. Poi perché è abbastanza lontano e isolato, così una volta arrivati possiamo dimenticarci completamente dell'Italia. Ci facciamo qualche anno (tipo sette, presente il film Sette anni in Tibet? Tibet e Nepal sono vicini) e poi torniamo e ci troviamo di fronte una situazione completamente diversa e facciamo finta che niente di tutto quello che è successo nelle ultime ore sia mai accaduto.
Com'è la situazione da quelle parti? Il presidente del Nepal è una donna e già su questo primo aspetto il Nepal è più avanti dell'Italia e di molte altre democrazie occidentali. Al governo ci sono i comunisti (Partito Comunista Unificato) che hanno stravinto le elezioni del 2015. È come se governasse Viola Carofalo, ma col programma di Rizzo.

ANDIAMO IN BOTSWANA Dove andiamo? In Botswana. Lo so che non sapete dov'è, be' è in Africa ma tranquilli non è un posto pericoloso.
Perché ci andiamo? Per decomprimere ed espellere tutte le tossine che abbiamo accumulato in anni e anni di vita in Italia. In Botswana c'è poca gente ed è tutta molto civile e cortese, tante mucche, tanta natura incontaminata. Per strada tutti si salutano e gli sconosciuti si chiedono come stai, tutto bene. Piano piano l'economia cresce. Quando ci sono stato la notizia principale al tg era l'arresto di un tizio che aveva rubato una tavoletta del water da un bagno pubblico. Andiamo in Botswana.
Com'è la situazione da quelle parti? Le elezioni le vince sempre lo stesso partito dai tempi dell'indipendenza ed è un partito molto moderato che si concentra sullo sviluppo del paese e sul ridistribuire i profitti dei diamanti e del turismo. In questo momento il presidente è il figlio del primo presidente, tutti gli vogliono bene e poco tempo fa ha trollato Donald Trump. In pratica in Botswana non c'è da preoccuparsi della politica perché va tutto bene. Voi direte dov'è la fregatura? Non lo so.

ANDIAMO NEGLI STATI UNITI

No che lì sono messi pure peggio di noi.

OPPURE POSSIAMO RESTARE QUI DURANTE IL PROSSIMO GOVERNO DI MAIO/SALVINI, NO?

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