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salute mentale

Come avere una relazione con una persona che soffre d'ansia

Primo passo: capire che cos'è l'ansia.
Foto via Unsplash

"Ho un ronzio costante in testa," mi ha detto un paziente.

Si era trasferito da poco nella Bay Area, e il caos della vita urbana gli costava moltissimo stress, oltre che giornate lavorative più lunghe, preoccupazioni finanziarie e un'infinità di tempo impiegato per andare a lavoro. Lavorava nella finanza, e sentiva la competizione coi colleghi.

Quando ha iniziato la terapia non dormiva, mangiava a malapena, e non riusciva a stare dietro al lavoro. Aveva paura di impazzire. Eppure, il mio paziente stava vivendo la condizione psichiatrica più diffusa tra i giovani—l'ansia.

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Una preoccupazione cronica e infinita affligge ogni anni 25 milioni di persone solo negli Stati Uniti. Secondo la American Psychological Association, è il disturbo mentale più diffuso, seguito dalla depressione. Di fatto, una recente ricerca ha rivelato che i millenial sono costantemente in uno stato d'ansia, e che riportano un livello di stress molto più alto di quello delle altre generazioni.

L'ansia influisce sulla percezione di sicurezza dell'individuo, attivando il meccanismo combatti o scappa. In questo stato è comune sentirsi un peso nel petto, avere le mani sudate, il respiro affannato e lo stomaco sottosopra. Il malessere fisico dato dall'ansia può anche inficiare la nostra capacità di pensare in modo razionale. Gli individui ansiosi spesso vedono il mondo attraverso le lenti della paura, trovando del pericolo in situazioni in cui non c'è. Per chi è sempre preoccupato, la vita è sempre in bilico.

"E se mi licenziano?" "E se vengo lasciato?" "E se faccio arrabbiare qualcuno?"

L'ansia del mio paziente è diventata così intensa da impedirgli di affrontare il mondo esterno. Ha cominciato a starsene rinchiuso in casa, ignorando i messaggi di amici e parenti per giorni e giorni. Aveva anche paura che questo comportamento portasse la sua ragazza a allontanarsi. Non importava che lei invece si dimostrasse vicina a lui. Niente sembrava essergli d'aiuto.

Non è raro per chi sta vicino a una persona che soffre di disturbi mentali non comprendere il problema. Un recente sondaggio condotto da Kaiser Permanente ha rivelato che il 75 percento dei millennial crede di essere ben informato rispetto alla salute mentale. Tuttavia, quasi il 50 percento crede di poter migliorare senza l'aiuto di un professionista, e il 60 percento che la depressione sia una forma di debolezza personale.

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Ma i disturbi mentali non sono una falla caratteriale. Sono una patologia, e hanno bisogno dell'intervento di un esperto. Dato che molte persone ignorano questa cosa, uscire con qualcuno che ha l'ansia può finire veramente male—tra fraintendimenti, litigi e frustrazione. Spesso i partner vogliono essere d'aiuto, ma non sanno cosa dire o cosa fare quando l'altro attraversa un momento peggiore del solito. È quasi impossibile che siate voi a "curare" le preoccupazioni dell'altro, ma capirci qualcosa sui disturbi d'ansia e su come possono influenzare le relazioni può essere estremamente utile.

Anzitutto: leggi tutto quello che puoi sull'ansia. La disinformazione sui disturbi mentali è ovunque, e dà vita a miti e credenze. Ma imparare a riconoscere i segni e i sintomi dell'ansia può sfatare i miti e indebolire lo stigma che circonda la salute mentale.

La Anxiety and Depression Association of America per esempio ha creato descrizioni abbastanza approfondite del disturbo d'ansia generalizzata, del disturbo da attacchi di panico, delle fobie e dell'ansia sociale. In sunto, le persone con disturbo d'ansia generalizzata (per esempio il mio paziente) si preoccupano di tutto, quelle con le fobie hanno paura di cose specifiche (tipo gli ascensori o gli aerei) e quelle con l'ansia sociale hanno paura di interagire con amici e colleghi, soprattutto in situazioni che prevedono un ampio pubblico. Alcuni di questi comportamenti possono sembrare irrazionali o sciocchi a una persona che non ha l'ansia, ma portate pazienza—anche voi avete le vostre, ne sono certa.

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Imparare cosa sono questi disturbi può aiutarvi a capire meglio le guerre interiori dei vostri partner, e separare quello che è vero da quello che non lo è. Per esempio, molte persone pensano che distrazioni come dare dei colpetti cadenzati possano alleviare i pensieri ansiosi, ma in realtà possono solo peggiorare la situazione. Se volete distrarre la persona che amate dalle sue preoccupazioni, la cosa migliore è parlare. Le persone che convivono con l'ansia spesso se ne vergognano. Far sapere chiaramente al vostro partner che non avete paura di parlarne può essere un'ottima cosa.

Inoltre, bisogna tenere presente che l'ansia dà a sua volta una certa forma alle relazioni. "Qualsiasi cosa si sente più forte quando si ha una relazione," dice Hilary Jacobs-Hendel, psicoterapeuta. "Poiché una relazione prevede un forte legame affettivo, entrano in gioco le modalità di attaccamento personali," dice. L'ansia può anche impedire di trovare le parole giuste, e quindi causare di sottrarsi dalla conversazione o dagli occhi dell'amato. Hendel dice che il partner potrebbe scambiare questo comportamento per abbandono, e sentirsi quindi insicuro, confuso, a disagio.

Consiglia ai partner di rompere questo circolo vizioso parlando apertamente e usando frasi incentrate su di sé, cosa che aiuta l'altro ad aprirsi a sua volta. Per esempio, se notate che il vostro partner si allontana da voi quando è in ansia, potreste dire, "Ho notato che quando sei preoccupato hai bisogno dei tuoi spazi. Ti aiuterebbe stare un po' da solo, ora?" Chiedere in che modo potete aiutarlo senza imporre il vostro pensiero/volere è un'altra strategia che funziona.

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È sempre meglio parlare che mandare messaggi, e parlare faccia a faccia è ancora meglio. È vero che gli individui ansiosi preferiscono avere confronti a distanza, ma Hendel dice che la linea tra stare vicini a una persona e non fare quello che si dovrebbe la linea è sottile. Affidarsi solo alla tecnologia può inasprire la tendenza a evitare determinati discorsi e quindi peggiorare l'ansia del partner.

Inoltre, a voce il tono è molto più evidente che per messaggio, quindi cercate di mettere delle regole precise a quando si può comunicare per iscritto e quando no: per esempio, quando ci sono dei litigi, si può parlare al telefono, se non dal vivo. "Il contatto visivo offre possibilità di connessione interpersonale: gli occhi, la voce, le espressioni del volte. Dettagli che vanno persi nei messaggi, anche quando usiamo le emoji per esprimerli," dice.

Anche fare meditazione o mindfulness insieme può aiutare. Alcuni studi hanno dimostrato che lo yoga e la mindfulness possono ridurre i sintomi dell'ansia e rafforzare la connessione corpo-mente. A volte, fare una lezione di yoga insieme può tranquillizzarvi o sedare i conflitti (le tecniche di respirazione sono molto più efficaci di quanto si potrebbe pensare) e contemporaneamente creare un legame non verbale.

"Lo yoga e la mindfulness ci rendono più consci delle nostre emozioni e più presenti a noi stessi," dice Melissa Whippo, istruttrice di yoga e assistente sociale. "Chi soffre d'ansia spesso si sente fuori controllo, ma la mindfulness può aiutare le persone a non sentire il bisogno di sapere tutto ed essere in controllo, e aiutarci a convivere con emozioni difficili o contrastanti." Se l'idea di convivere con una brutta emozione può sembrare controintuitiva, può aiutare a costruire gli strumenti adatti a processare questa stessa emozione e farla scorrere. Alla fine il mio paziente ha trovato sollievo nella mindfulness e nella terapia.

La meditazione gli ha insegnato a rendere meno gravi i sintomi dell'ansia, mentre la terapia gli ha dato l'opportunità di esplorare le cause di essa.

Juli Fraga è una psicologa. Vive a San Francisco.

Questo articolo è tratto da Tonic.