FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

L’aeroporto di Genova ha revocato il limite di trasporto per il pesto

Grazie a questa eccezione nata per beneficenza, i nostri cieli blu saranno pieni di salsa verde.

Se tutte le vostre piantine di basilico muoiono inevitabilmente impedendovi di preparare il pesto a casa, potete sempre volare a Genova e portarvi a casa ben 500 grammi della deliziosa salsa ligure a fin di bene. Grazia a "Il pesto è buono" — un'iniziativa che ha preso il via lo scorso 1 giugno — infatti, dall'areoporto di Genova, è possibile imbarcare nei bagagli a mano barattoli di pesto che superano le dimensioni di 100 ml consentite di norma dal regolamento sui liquidi in cabina. I partner del progetto sono l'Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, Ascom ed ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile).

Pubblicità

Come dichiarato da Marco Arato, Presidente dell'Aeroporto di Genova, "da tempo ci eravamo resi conto che la norma sui liquidi nel bagaglio a mano costringeva tanti genovesi e turisti a lasciare a terra i barattoli pesto al momento di partire dal nostro scalo. Parliamo di circa 500 barattoli all'anno: uno spreco, ma anche un danno di immagine e un'occasione mancata di promozione delle nostre eccellenze."

I passeggeri che vogliono partire con del pesto nel bagaglio a mano devono richiedere un bollino da apporre sul vasetto presso la biglietteria dell'Aeroporto di Genova o nei negozi che hanno già aderito all'iniziativa, versando un contributo di 50 centesimi. I barattoli vengono sottoposti solamente a un controllo di pochi secondi svolto con un apparecchio radiogeno prima di essere restituiti ai passeggeri.

Il ricavato dell'iniziativa viene devoluto interamente a Flying Angels Onlus, fondazione di Genova nata nel 2012. La loro missione è raccogliere fondi per pagare biglietti aerei per i bambini malati e ai loro accompagnatori o per le equipe mediche che raggiungono sul luogo i pazienti in condizioni talmente difficili da non poter volare. Spesso, un volo aereo fa la differenza tra la vita e la morte. In questo senso, il pesto genovese diventa doppiamente buono.