La creazione del mondo visivo “drainato” si basa sulla digitalizzazione di pattern plasticosi, oggettistica trash e neon in una bolla opacizzata, ed è tanto riconoscibile da essere diventata un marchio di fabbrica. Se è infatti molto facile capire quando un esterno si rifà al loro stampo—vedi David Shawty o Yungster Jack, da amare tantissimo—, è invece ostico cercare di trovare la loro matrice creativa primordiale, anche scavando nell’oscurità pre-web.È internet nella sua concezione più puntuale. Ovviamente, l’esito è l’espressione di un nichilismo estremo in qualche modo trasmesso dal suo stesso contrario, quasi un’esteriorizzazione della tristezza intrinseca dell’essere umano.Drain Gang è un vero e proprio collettivo formato da Bladee, Ecco2k, Thaiboy Digital e Whitearmor.
Bladee, foto di Hendrik_Schneider
Ad ogni modo, l’esempio più cristallino della poliedricità della DG non può chiaramente essere altro che la densissima discografia che siamo in grado di ascoltare oggi. Per quanto riguarda la produzione in collaborazione, è imperativo citare pietre miliari quali D&G e Trash Island, dischi opera dell’intera gang che hanno indiscutibilmente cambiato la fruizione della trap in Europa, portandola a concretizzarsi in una sua versione onirica, oggi definitivamente sdoganata e, soprattutto, oggetto di contaminazioni intelligenti: non è un caso che sempre più artisti ricerchino produzioni simili, o che persino Lil Uzi Vert e Future siano stati influenzati da Bladee e dalle sue basi—pensiamo solo a “WorkingOnDying”.Drain Gang non fa tutto da sola, ma insieme a Year0001, un’etichetta che come poche altre è stata in grado di formare un sodalizio perfetto tra elettronica e rap.
Ecco2k, foto di Daniel Sannwald
In 333, in particolare, la mano di Ecco2k è presentissima e probabilmente è anche grazie a questa collaborazione che Bladee trova la nuova rotta. Rotta che anche Ecco ha scovato dopo tantissimi anni, visto che nasce come rapper effettivo—è memorabile il suo “Pay ‘em Like Atari”, uno snippet di un minuto su YouTube diventato poi letteralmente un oggetto di culto e meme di dimensioni epocali.Come Bladee, Ecco all’inizio rimane sul cloud rap di cui Lean era pioniere, trovando, pian piano, una piega sempre più personale che si incarna prima con “guardianAngels((natu))” e poi con “GT-R”, dove lavora su un sound più grattato, quasi industriale. Queste sperimentazioni trovano compimento in E, uscito nel 2019, un disco davvero straordinario dove le tracce trap vengono quasi azzerate e lasciano spazio a synth alienanti e dimensioni a tratti ambient e in qualche momento noise, tutto accompagnato dalla sua inconfondibile baby voice verso climax agonizzanti—basti citare “Blue Eyes”.Bladee è forse il personaggio più ibrido, il sad boy per eccellenza che però allo stesso tempo è in costante metamorfosi.
Bladee e Mechatok, foto di Hendrik Schneider
Bladee è sempre Bladee in termini di flow e voce, non si è nemmeno dovuto adattare più di tanto allo shift di sound perché già bazzicava da tempo nei contesti più periferici della trap. La dance si conferma quindi un genere particolarmente apprezzato dalla DG, come dimostra anche l’ultimo album di Thaiboy, My Fantasy World sotto il nome di Dj Billybool: un album che prende una direzione decisamente orientata all’EDM, quasi appunto un take ironico sull’eurodance, il che convaliderebbe la sua passione per l’estetica alla Gigi D’Ag.La dance si conferma quindi un genere particolarmente apprezzato dalla DG, come dimostra anche l’ultimo album di Thaiboy, My Fantasy World sotto il nome di Dj Billybool
Thaiboy, foto di Fredrik Andersson Andersson
Non per altro lo spettro del loro influsso, sia per la produzione effettiva che per il mixaggio, raggiunge da sempre artisti di ricerca e realmente ai margini, gente del calibro dei fratelli Uli K e Kamixlo, Evian Christ o Flora, dando origine a influenze reciproche a metà tra la causa e l’effetto di sé stesse. Di fatto, quello che rende la DG una realtà così salda e veritiera non è soltanto la verve sperimentale, ma una combinazione di fattori come la creazione continua e prolungata di materiale di qualità estrema.Anche il circondarsi di un’aura sempre un po’ oscura e occulta non fa altro che aumentare la curiosità e l’interesse. È però la crescita tangibile del gruppo a fare la differenza finale, quella crescita che continua ad avvenire attraverso step ben ponderati, senza piegarsi alle pressioni dell’industria.Segui Noisey su Instagram, Twitter e Facebook.Infine, ma non con meno importanza, ci sono i due produttori storici del collettivo, Whitearmor e Yung Sherman, entrambi così versatili da riuscire ad adattarsi perfettamente all’artista di riferimento.