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A Brescia, la Lega Nord ha persino organizzato una distribuzione gratuita di copie della rivista francese in segno di "solidarietà verso le vittime e di protesta contro chi con la violenza vorrebbe schiacciare la nostra storia." A Padova, invece, il sindaco Massimo Bitonci ha detto che non concederà mai più luoghi di culto ai musulmani della città.Osservando le reazioni del mondo politico italiano, però, la cosa che appare più sconvolgente non è tanto il tentativo di sfruttare l'accaduto per fare propaganda politica quanto il fatto che—come ha detto bene in uno status Costantino della Gherardesca—gli stessi personaggi che fino a poco tempo fa "eseguivano attivamente la censura oggi si ergono a paladini della libertà d'espressione."
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O Roberto Formigoni—che solo l'anno scorso si era scagliato contro la sua imitazione fatta da Crozza, dicendo che "trascende nell'insulto e nella diffamazione" e che "cerca la querela."
Anche il senatore PDL Maurizio Gasparri, noto per il suo modo particolare di usare Twitter e per avere la querela facile, in uno status sulla sua pagina Facebook ha scritto che "non possiamo rinunciare alla democrazia e alla libertà di espressione come di satira." Mentre Fratelli d'Italia, in un tweet, ha espresso solidarietà al popolo francese e parlato di libertà in questo modo.
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Da parte sua, Magdi Allam che adesso esalta la satira di Charlie Hedbo, solo un paio di anni fa l'aveva definita la "prova del degrado della nostra civiltà."Difendiamo l' — Fratelli d'Italia-AN (@FratellidItaIia)8 Gennaio 2015
Segui Mattia su Twitter: @mttslv"Je veux offrir aux Français un référendum sur la peine de mort. A titre personnel, je pense que cette possibilité doit exister." #France2
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) [January 8, 2015](https://twitter.com/MLP_officiel/status/553083229469937664)