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Valentina Nappi ci ha parlato della questione Stoya-James Deen

Dopo il tweet di Stoya che ha dato via alle accuse di stupro a James Deen, abbiamo parlato con Valentina Nappi dei limiti del sesso violento sul set, delle sue scene con Deen e dello stato del settore.
Niccolò Carradori
Florence, IT
valentina nappi
Foto via Instagram.

Dallo scorso 28 novembre il mondo del porno statunitense, e di riflesso quello mondiale, è stato completamente assorbito dalla questione James Deen e Stoya, dopo che quest'ultima ha denunciato via Twitter le violenze subite e si è dichiarata disgustata e disturbata dal fatto che l'uomo che l'avrebbe stuprata sia considerato un modello da molte persone, definendosi addirittura femminista in pubblico.

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"James Deen mi teneva giù e mi scopava mentre io dicevo di no, fermati e la mia parola di sicurezza. Non riesco più ad annuire e sorridere quando la gente parla di lui," ha twittato Stoya.

Deen ha smentito attraverso il suo account, sostenendo di essere estraneo ai comportamenti che violano la volontà altrui sia sul set che nella vita privata, ma l'esternazione di Stoya ha dato vita a una serie di coming out: nei giorni successivi, infatti, altre attrici, tra cui Joanna Angel e Tori Lux, hanno raccontato di aver subito abusi da parte di Deen, e praticamente tutto il mondo del porno si è scagliato contro quello che fino al giorno prima era probabilmente il professionista maschile di maggior successo all'interno del settore.

Per capire la situazione attraverso gli occhi di chi fa parte del mondo del porno, quindi, abbiamo contattato Valentina Nappi, che negli ultimi anni ha lavorato molto spesso nel circuito statunitense. Ci ha parlato dei limiti del sesso violento sul set, e dell'impatto che episodi del genere possono avere sul settore.

VICE: La questione di James Deen ha riportato al centro del dibattito la violenza, dentro e fuori dal porno. Come fai a distinguere cosa è violenza da cosa non è violenza quando sei sul set?
Valentina Nappi: Scusami, ma la domanda è posta malissimo. Qualsiasi attore, di qualsiasi genere, può essere d'accordo o meno con quello che gli si propone di girare. Magari per qualche attore di Hollywood può essere un problema fare un bagno in piscina, o mangiare lumache. Per qualsiasi prestazione attoriale o performativa, di qualsiasi genere, è necessario il consenso dell'attore/performer.

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Ciò vale per qualsiasi lavoro e per qualsiasi situazione, anche extralavorativa. Conosco colleghi/e che amano essere sottomessi/e, preferiscono le frustate a una "tranquilla" scena anale. Durante la scena si fanno fare di tutto. Poi, a eccitazione passata, gridano allo stupro o parlano male del porno. Ma il cast è sempre attento alla sicurezza e al benessere degli attori, ci si ferma anche per soffiare il naso. Sta al master/mistress sapersi tutelare, non sfociare nelle lesioni e non essere passibile di denuncia. Se sei un vero sadico e ami vedere l'altro nel dolore, senza controllo, non dovresti lavorare nel porno e sui set BDSM.

Come vengono organizzate solitamente le scene di sesso violento sul set?
Dovresti chiederlo a qualcun altro, perché io non faccio scene estreme. Le scene "normali" vengono discusse preliminarmente: gli attori si parlano e ciascuno comunica all'altro cosa gli piace e cosa non gli piace. Ovviamente è necessario un po' di buonsenso, come in qualsiasi altro contesto. La possibilità di andarsene c'è sempre, in qualsiasi momento.

Negli ultimi anni hai lavorato spesso nel circuito americano: che tipo di aria tira, e come vengono visti questi attori nel settore?
James Deen potrebbe avere problemi, e questo non è giusto, non è civile e non è garantista. Johnson, che aveva fatto la serie di dildo con la replica del pene di Deen cesserà la produzione, mentre la Kink ha comunicato che non lavorerà più con lui.

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Io non posso dare ragione a Stoya a priori finché non ho le prove. È una questione di civiltà, e mettere in discussione principi basilari del diritto moderno è grave ed estremamente pericoloso. Non possiamo tornare al Medioevo. Secondo me qualsiasi discriminazione ai danni di una persona, se è dovuta ad accuse non dimostrate in tribunale e non confermate da una sentenza, dovrebbe essere considerata equivalente a una discriminazione per ragioni sessuali o religiose. Tra l'altro, dare ragione alle donne a prescindere, solo perché hanno una vagina, è molto sessita. Secondo me James Deen è un egocentrico con il complesso del maschio alfa, che ama avere controllo sull'altro. Ma non lo chiamerei stupratore.

E delle reazioni a catena del mondo del porno cosa pensi? Molti hanno rilevato che nell'ambiente del cinema, con Cosby, non è stato tutto così immediato.
Alcune vedono lo stupro dove non c'è. Come ad esempio le ragazze che dicono "io mi sentivo imbarazzata a dirlo prima, perché lui è uno importante ecc ecc." Ma che te ne frega: urla, protesta! E se invece non parli, e ti comporti in maniera indistinguibile da una per la quale non c'è nessun problema, sono fatti tuoi. Stoya è stata con Deen diversi anni, perché uscirsene adesso con una dichiarazione così infamante? E perché un tweet e non una denuncia in tribunale?

Voglio che sia chiaro che sostengo anch'io che debba esserci sempre il consenso, per qualsiasi cosa. Se io ti dico no, devi fermarti: su questo non c'è dubbio.

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A livello personale, come hai preso quello che è successo?
Io con james Deen ho lavorato due volte. La prima volta è stata una scena normale, senza problemi. La seconda volta è stata su un set di Rocco. Io non sono un'attrice a cui piace girare scene violente. Ci mettemmo d'accordo sulla scena e mi dissero: tu lo prendi in braccio (perché io prendo tranquillamente in braccio James Deen), lo sfotti un po', lui ti scopa… Io gli avevo già detto che a me non piace il dolore, che una cosa del genere andava bene ma non cose violente a livello fisico. Un conto è la questione psicologica e un'altra sono gli schiaffi. Secondo Rocco io avevo esagerato perché lo avevo offeso e via dicendo, però non è una scusa per fare certe cose.

Io ho avuto la sensazione che lui prendesse sul serio il fatto che lo stavo prendendo in giro. Ma la situazione era così semplicemente per costruire la scena, non certamente una cosa personale. Lui quindi, proprio all'inizio della scena mi ha dato uno schiaffone sul clitoride; io ero sdraiata sul divano e stavamo facendo facesitting, e mi reggevo a terra con le gambe… e lui mi ha dato questo schiaffo gratuito. È stato come se iniziando la scena gli avessi dato un calcio nelle palle. Credo che abbia dato per scontato che a me piacesse. Io l'ho spinto, mi sono alzata e gli ho dato un ceffone in faccia.

Volevamo fare solo una bella scena, e io l'ho analizzata semplicemente come se fosse una cosa un po' sessista: tu uomo puoi dire qualsiasi cosa a me donna, e io invece non ti posso prendere per il culo. Io spesso provoco gli attori sul set, mi diverto con gli stereotipi, ma semplicemente perché loro lo fanno con me. Non vedo perché io non dovrei farlo con loro.

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E come hai interpretato invece le dichiarazioni di Stoya?
Io credo sia questo: lui semplicemente è un egocentrico che crede che solo perché è James Deen può un po' spingere la cosa oltre, perché gli piace avere il potere e il controllo sull'altro.

Oggi ho letto un racconto di una tizia che sostiene che lui abbia abusato di lei. Ma lei non ha detto niente, non gli ha detto di fermarsi. Lei sosteneva che non avesse detto nulla perché lui è uno che conta nell'ambiente. È pericoloso iniziare a dare credito a persone che lanciano accuse in questo modo.

Tu non hai mai avuto problemi di questo tipo sul set?
No, io non ho avuto alcun tipo di problemi con nessun attore, non ho mai dovuto dire a nessuno "fermalo perché questo è uno stronzo." Anche la volta con Deen: mi ha chiesto scusa, poi abbiamo continuato. Ecco, secondo me lui non ha intenzione di far male: a lui piace avere potere e dà per scontato che certe cose ti piacciano. Si chiamano stronzi questi, non stupratori.

Tori Lux per esempio ha dichiarato che al tempo non ha avuto il coraggio di denunciare Deen perché nei confronti dei professionisti del porno c'è ancora una sorta di stigma, l'idea che persone del genere se la vadano a cercare. Pensi che sia realmente così, che ci sia una sorta di pregiudizio che tende a valutare episodi del genere (se poi di stupro effettivo si sia trattato) come degli avvenimenti che "fanno parte del mondo che queste persone hanno scelto di frequentare"?
No, assolutamente. Rifletti: Stoya lo ha distrutto con un tweet. Lui probabilmente avrà problemi di carriera a causa di un tweet. Se c'è un problema, quindi, è opposto. Altro esempio: io ho litigato con Rocco, ma non ha minimamente influito sulla mia carriera. Il settore porno è molto democratico, non esistono re o regine.

Tu non credi che un episodio del genere possa gettare discredito sull'ambiente?
Purtroppo sì, anziché aiutare un razionale dibattito, fomenterà i soliti stereotipi.

L'intervista è stata accorciata per ragioni di spazio. Segui Niccolò suTwitter