FYI.

This story is over 5 years old.

Μodă

Prêt-à-tromber - F/W 2013

La settimana della moda milanese recensita da un maschio etero secondo il criterio della scopabilità.

"Fashion is all about eventually becoming naked": non ricordo se a pronunciare questa frase sia stato Karl Lagerfeld o una tredicenne su tumblr, ma poco importa, dato che corrisponde all'assoluta verità: la funzione principale della moda è quella di renderci attraenti a noi stessi e agli altri. Il problema è che questo messaggio originale ha perso ormai ogni valenza, anzi, si è praticamente ribaltato, nel senso che gran parte delle sfilate sembrano una gara a chi riesce a rendere le modelle meno scopabili di quanto già non siano.

Pubblicità

Per cercare di invertire questo rovinoso trend abbiamo recensito alcune sfilate della settimana della moda milanese (come avevamo fatto per quella maschile) facendole giudicare da un maschio etero in base alla scopabilità delle collezioni. Eccole elencate per voi in ordine decrescente di inchiavabilità—o crescente di scopabilità, come vi piace di più insomma.

JIL SANDER

Sono un grande fan di Jil Sander, nel senso che le sue creazioni sono quasi sempre (in questo caso come nei precedenti, quando c'era Raf Simons) belle, raffinate ed eleganti. Il problema è che guardare questa collezione per intero ha lo stesso effetto di bere una pozione magica che rende il tuo perineo più piatto e liscio di quello di una Barbie.

FENDI

Ricordate tutti quei discorsi sugli uomini sicuri di sé, quelli che riescono a uscire con le donne più audaci e stravaganti, proprio perché, data la fiducia in se stessi, non si sentono intimoriti dall'esuberanza delle loro compagne? Ecco, più o meno sono tutte stronzate. In particolare parlo dei cappelli matti. Mettersi un cappello matto, come quelli che vedete sopra, è come presentarsi a un primo appuntamento con il proprio ex, un metodo quasi infallibile per creare disagio.

MAX MARA

Anche in questo caso, come per Jil Sander, i capi non sono affato male, ma è una collezione che lascia poco spazio alla fantasia. Voglio dire, come fa un uomo a eccitarsi e sognare se ha già visto tutto? Copritele un po' queste modelle, per Dio!

Pubblicità

GUCCI

Le FRONTI modelle di Gucci riescono a mostrare tutta la loro FRONTE femminilità, ostentando allo stesso tempo una FRONTE audacia e una FRONTE forza che solo le FRONTI sfilate più FRONTI coraggiose e FRONTI riuscite combinano con una tale FRONTE perfezione. Complimenti quindi alla FRONTE stilista FRONTE Frida FRONTE Giannini per FRONTE la sua FRONTE  FRONTE  FRONTE FRONTE straordinaria FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE vena FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE creativa FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTERONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTERONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTERONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTERONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE FRONTE.

MOSCHINO

Moschino è il brand che rappresenta al meglio il concetto di Unchiavability milanese. Secondo una celebre leggenda metrosexualpolitana, indossare una cintura Moschino avrebbe lo stesso effetto della kryptonite per cazzi etero. Quest'anno invece non è proprio così, e il motivo è sotto gli occhi di tutti: poche cose stimolano l'immaginario maschile come le pulzelle dell'alta società inglese. Le infermiere, le segretarie e le professoresse di lingue sono roba da zoticoni. Le ragazze che vanno a cavallo invece sprizzano supremazia sociale da tutti i pori e, fatto scientificamente provato, hanno il culo che profuma di rose anche dopo ore e ore di cavalcate. Un grande passo in avanti per Moschino, che si merita un'onestissima posizione di mezza classifica.

Pubblicità

PRADA

A quanto pare, il pubblico che ha assistito alla sfilata è andato letteralmente in estasi: applausi, lacrime, abbracci, si dice addirittura che le "persone" del reparto standing (possiamo davvero definire "umano" chi va alle sfilate senza avere un posto a sedere?) abbiano cominciato a strapparsi i capelli e picchiarsi tra di loro in preda ad attacchi di panico. Per quanto riguarda la nostra classifica la collezione, dopo un iniziale effetto "figa di legno", sfocia gradualmente nella scopabilità totale, data principalmente dalle spalle scoperte, i capelli bagnati e la controllata stravaganza dei vestiti. Sono confuso, lo ammetto, ma confuso barzotto, non c'è dubbio.

BOTTEGA VENETA

Eleganti, bbone co ddu B e stronze al punto giusto: sono davvero pochi i look di questa collezione che non sono 100 percento totally-chiavabily. Credo che mi farei camminare in faccia dalle signorine di Bottega Veneta, anzi vorrei fargli da passerella umana.

PUCCI

Una sola parola: stivalata. Nonostante siano riusciti a far sembrare Joan Smalls un travone di quelli seri, a far volare questa collezione al primo posto in classifica è bastato quel micro-pezzetto di gamba scoperta tra lo stivale-collant e la gonna. Il resto può anche andare a farsi fottere.

Immagini via Style.com