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Arrivato a questo punto, Renzi in prima persona dovrebbe essere consapevole di questo suo limite. Come noi, nel commentarlo, siamo consapevoli che persino la costruzione esilarante delle sue frasi ha ormai perso qualsiasi vera capacità di far ridere.È lo stesso tipo di esperienza che si può provare quando si osserva qualcuno inciampare per sbaglio e cadere: lì per lì può fa ridere, ma se la scena si ripetesse per sei volte di fila, nella stessa identica dinamica, comincereste a trovare la cosa semplicemente fastidiosa, e a chiedervi per quale motivo quella persona continui imperterrita a passare da quel punto se sa che alla fine inciamperà.Ed è proprio qui che volevo arrivare: per quale motivo Matteo Renzi si ostina a presentarsi a eventi del genere senza interprete? Non è affatto scontato, infatti, che un primo ministro debba necessariamente parlare inglese a un incontro che coinvolge partecipanti provenienti da tutto il mondo. Molti politici non lo fanno.Se sai benissimo, per realizzazione empirica visto che è accaduto innumerevoli volte, che non sai parlare quell'idioma, che sbaglierai e che la stampa ti martorierà ignorando completamente il contenuto del tuo discorso, perché continuare? La verità è che il discorso in sé e per sé, indipendentemente dal valore delle tue parole, passerà alla storia semplicemente come una serie di errori di pronuncia—nulla di più.
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