Il Dr. Pira risponde alle domande del fumetto italiano

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Il Dr. Pira risponde alle domande del fumetto italiano

Il 15 luglio uscirà l'Almanacco dei Fumetti della Gleba del Dr. Pira, una sorta di opera omnia dell'autore di Ken il Corriere. Per l'occasione abbiamo chiesto ad alcuni esponenti del fumetto italiano di soddisfare le proprie curiosità con Pira.

L'unico fumetto a colori (con tutti i colori possibili) dell'Almanacco dei Fumetti della Gleba.

Questa sera a Milano NERO e Bruttoposse organizzano "La Festa di Lancio dell'Almanacco dei Fumetti della Gleba", dove Pira sarà presente per firmare le copie. Maggiori info qui. L'Almanacco dei Fumetti della Gleba è una sorta di opera omnia celebrativa dei 20 anni di carriera del Dr. Pira, nostro amico e collaboratore di lunga data, edita da NERO. Se siete stati abbastanza lungimiranti da comprare la vostra copia su Prima o Mai, a quest'ora sarete certamente tra i fortunati a poter sfogliare il volume.

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Novecento pagine di storie disponibili da settembre per tutti coloro che avranno dita veloci più di quelle dei tempi di Gerry Scotti e il Milionario, contenenti una raccolta di fumetti inediti del Dr. Pira, fumetti rivisitati da altri fumettisti e addirittura un fumetto rivisitato da un bambino (che potete trovare più avanti, in anteprima). Per capire l'importanza del Dr. Pira, al di là di rileggere ogni puntata di Ken il Corriere o riguardarsi il nostro VICE Meets, abbiamo chiesto ad alcuni esponenti della critica e del fumetto italiano di soddisfare le proprie curiosità in merito alla carriera del Dr. Pira e a tutto ciò che lo riguarda. Così abbiamo contattato, tra gli altri, Ratigher, inventore del metodo Prima o Mai nonché membro del collettivo dei Superamici, Sio, per il quale Pira è stato ispirazione, e Dario Forti, una delle firme di Fumettologica. Mentre leggevate questo intro un'altra manciata di minuti e di secondi—si spera non di ore—è passata, per cui avete ancora meno tempo per assicurarvi una copia dell'Almanacco (ordinabile da qui fino al 15 luglio). PS: I Fumetti della Gleba hanno anche un sito, creato perché qualcuno ha spiegato al Dr. Pira come usare l'HTML per far sì che la sua fanzine realizzata per far fare fumetti a chi non sa fare fumetti arrivasse a quanta più gente possibile.

Lo speciale bambini dell'Almanacco dei Fumetti della Gleba.

Ratigher: Dr.Pira, vorrei chiederle di quei suoi finali stupendi, drastici ed infiniti, quelli con l'arcobaleno e le sigarette e l'eroe che contempla l'orizzonte. La domanda è: può, come appare, essere l'ozio avventuroso?
Dr. Pira: Lo deve essere, altrimenti non sarebbe esistito quel gran personaggio che, da solo, ha scritto L'Isola del Tesoro, ha fondato la rivista "L'Ozioso", ed è morto in Polinesia compianto da una intera tribù che lo chiamava "Il Narratore". Stevenson ha condotto apparentemente una vita di ozio, ma era partito per l'avventura il giorno che ha scelto di non fare l'impiegato, ma il romanziere.

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Ce ne sarebbe da dire sull'ozio: di tutti quelli che dicono "beato te che te ne vai al mare a fare i disegni," pochi lascerebbero il posto sicuro per un'attività così incerta come i fumetti. Anche io ho passato troppo tempo a fare lavori di grafica, perché erano pagati meglio, ma su quel molo mi annoiavo. Quello che gli altri non sanno, è che mentre guardi l'orizzonte a un bar con una penna in mano, quel che vedi veramente è il terrore di aver sbagliato rotta e quello che stringi in mano è un timone che stai guidando alla cieca. Qualcuno comprerà quello che sto disegnando? Le provviste stanno finendo, troverò un'isola? Non è facile aver fiducia. Per questo mi piace fare i finali come se avessi appena finito di scrivere un romanzo di 300 pagine su una spiaggia polinesiana. Con un po' di immaginazione si può provare lo stesso piacere finendo un fumetto di una pagina. E si può fare più volte al giorno!

Martoz: Come può il fumetto migliorare la vita delle persone? E delle persone ricche?
Dr. Pira: Caro Martoz, sai che questo tema mi sta a cuore. Essendo dottore, mi sta a cuore la salute della gente. Sto facendo ricerche riguardo alle proprietà curative dei fumetti, ma è difficile presentare i risultati in forma scientifica. Potrei, secondo quei parametri, presentare dei dati che riportano l'impatto sull'organismo di fumetti ingeriti o inalati: credimi, l'ho anche provato su diverse cavie, ma non è per niente interessante. Sul piano psichico invece sì, ho osservato guarigioni interessanti ma non me ne vorrei fregiare qui. Tanto, se non posso dimostrare nulla, finirò sempre sullo stesso detestabile piano della Clownterapia (ingerire clown a scopo curativo! E non dicono nulla gli animalisti?). Quindi rimando il discorso a quando la scienza riconoscerà la mia ricerca.

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E ci si chiede ancora perché c'è l'inquinamento, la gente ha i problemi intestinali, e non abbiamo tutto eolico. E tutto il resto? Quanto alle persone ricche: sostenete la ricerca. È bello essere ricco quando fai qualcosa di utile.

Guarnaccia: Ciao Pira chi se ne frega dei fumetti volevo sapere perché non stai sempre a fare i DJ set con Andrea Chronopoulus che sono una bomba vera.
Dr. Pira: Bravo hai ragione, è un po' che me lo chiedo anche io. Stavo pensando di dedicarmi a quello e allo sport.

Lorenzo Palloni: Non sono degno, Maestro Venerabile, ma una cosa devo chiederVela. All'ultima edizione di Lucca Comics mi sono trovato a ballare forsennatamente, insieme a molti colleghi, un dj set fenomenale messo in piedi da Voi e dall'illuminato Andrea Chronopoulos. C'era un grande gusto nella selecta, trasudava cultura e conoscenza musicale. E poi in quell'occasione mi avete imposto le mani sulla fronte e ho visitato brevemente il Valhalla, ma questa è un'altra storia. Visto che quello che ti infili nelle orecchie ha una grande attinenza con ciò che ti esce dalle mani, da allora mi chiedo, o Maestro, Voi cosa ascoltate quando fate fumetti? Le note e le parole accompagnano ciò che raccontate? Oppure il silenzio regna nel Vostro impero di narrazione pura?
Dr. Pira: Dipende da cosa mi serve in quel momento: per esempio, da quando ho scoperto che nel mondo dei corridori la musica è proibita perché è considerata doping, ho cominciato a disegnare ascoltando psytrance. La performance di disegno è aumentata del 200 percento e le storie hanno preso visibilmente a spogliarsi di senso, come desideravo. Per certe serie di fumetti ascolto generi musicali specifici: con Topo e Papero ascolto solo Beethoven ad esempio. È banale dire che il fantasy si disegna meglio col black metal, ma le cose banali a dirsi spesso funzionano benissimo nella pratica.

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Dario Forti: Qual è la tua posizione nei confronti degli extraterrestri adesso? Se non sbaglio facevi parte del Fronte di intolleranza umana contro gli extraterrestri, ma mi è parso di capire che la tua posizione si sia un po' attenuata nel corso degli anni. Martoz mi ha anche raccontato che siete andati in bicicletta di notte a cercarli, quindi forse ora li ami, non lo so, o magari era una ronda per picchiarli.
Dr. Pira: Sì, è cambiata parecchio. Mio nonno era contadino, sono cresciuto in campagna, quindi è naturale per me avere dell'astio nei confronti degli UFO. Cerchi nel grano, mutilazioni di bestiame, tutte cose di cui la gente ama parlare, ma nessuno valuta mai i danni all'agricoltura. Quelli se ne fregano, hanno i mezzi volanti!, pensavo sempre. Crescendo poi ho cominciato a vedere le cose in una prospettiva diversa, distaccandomi dai pregiudizi ereditari. Ho iniziato con un amico a scambiarmi libri di Peter Kolosimo, degli anni Settanta.

Una parte di me rideva delle ipotesi scapestrate sulle antichità aliene, e l'altra pensava: ma non è più divertente essere convinti che i faraoni erano imparentati con gli alieni, invece che pensare che questo tavolo è fatto di atomi e poi muori? Lì ho capito il poster che aveva Fox Molder in ufficio: i want to believe. Sai che sono cose pazze, ma ci voglio credere perché è più divertente.

Ovviamente bisogna evitare il cospirazionismo, specialmente se associato al consumo abituale di droghe. Ci sono pratiche migliori: per esempio, con Martoz abbiamo praticato l'ufociclismo, un'attività di ricerca promossa dal mio amico Cobol Pongide. Si va di notte nei parchi o nei boschi in bicicletta alla ricerca di UFO. Secondo diverse teorie, per facilitare i contatti e gli avvistamenti bisogna sentirsi come un UFO. Il mezzo migliore, e più alla portata, è la bicicletta: silenziosa e con parti rotanti, deve essere però equipaggiata con il maggior numero di luci possibili. Dopo essersi immedesimati, ci si siede e si dispone un banchetto di benvenuto per gli alieni, con cibo portato da casa. In caso non si presentino visitatori extraterrestri, si mangia e si parla di teorie sugli Antichi Astronauti. È una pratica molto piacevole.

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Un remake dell'Almanacco dei Fumetti della Gleba.

Labadessa: Che ne pensi di Joan Cornellà?
Dr. Pira: L'ho letto poco ma un mio amico mi ha detto che è bravo. Siamo in due mondi diversi: mentre lui dipinge le tavole a mano, a me sembra già fin troppo laborioso disegnare i personaggi stilizzati e scrivere dentro le vignette.

Sio: Qual è il tuo gusto di gelato preferito escludendo tutti i gusti che contengono la vocale "e"?
Dr. Pira: Ho smesso di mangiare gelati da un paio di anni, perché non mi piacciono i dolci. Mi piacerebbe un gusto salato, tipo il merluzzo: se lo trovo ricomincio. Dalle tue parti c'è il baccalà mantecato, che è un buon punto di partenza per arrivarci. Oltretutto ha un sacco di vocali "a".

Sio: Le torri gemelle sono state un inside job (non la distruzione, proprio la costruzione)?
Dr. Pira: Un inside job non saprei, ma sicuramente quando le hanno costruite qualcosa è andato storto. Da quando ho visto Fast and Furious 7 ho capito che le torri devono essere almeno in numero di tre. Con solo due torri non puoi saltare da un grattacelo all'altro con una macchina sportiva, e da lì spiccare un altro più glorioso salto per centrare il terzo grattacielo. È una scena troppo ricca di significati simbolici per non essere l'emblema di qualcosa di importante per l'umanità. Se non hai tre torri, meglio non averne neanche una. Forse tutto quel casino è stato fatto per mascherare dell'imbarazzo urbanistico che durava da troppo tempo. Il finto attentato al Pentagono potrebbe essere stato pianificato per mascherare questa pista: chi se la prenderebbe mai con un pentagono? I pentagoni sono belli. Daw: Ho sempre apprezzato la sua capacità di pubblicare fumetti su personaggi e temi antichi che da sempre vengono liquidati come "vetusti", più per paura di cosa rappresentano che altro. Tiramolla, I Puffi… Mi chiedevo se vedremo mai una sua interpretazione delle battute del Cucciolone. Sogno una sua graphic novel su biscotto gelato.
Dr. Pira: È un tema che mi sta a cuore, e proprio l'altroieri Linus mi ha chiesto di trattare lo stesso argomento nel numero di settembre. Quindi svilupperò meglio la questione in seguito, perché è complessa. Mi sono sempre chiesto perché le battute del Cucciolone non facciano ridere, e volevo proporre delle mie storie. Ci sono andato anche abbastanza vicino, ma all'Algida pare che regni una ferma volontà di avere proprio quelle vignette lì. Quindi ho concluso che il Cucciolone avesse una funzione oracolare, e lo acquistavo nei momenti di smarrimento della vita sperando che mi indicasse una via. Ma non sempre funzionava, quindi sono passato ai distributori di palline rimbalzanti per assolvere lo stesso scopo. Forse ci vuole una ricerca più approfondita. Vedrò quello che si può fare.

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