FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Addio a Seymour Papert, pioniere dell'IA e del coding per bambini

Seymour Papert, scomparso all'età di 88 anni, ha dedicato la sua vita a implementare il rapporto tra tecnologia e apprendimento.

Essere un pioniere nella ricerca sull'intelligenza artificiale e aver creato il primo linguaggio di programmazione per bambini non sono certo meriti da poco, ma è stato l'impegno con cui ha cercato di applicare la tecnologia all'educazione dei più piccoli a rendere Seymour Papert, scomparso domenica all'età di 88 anni, un vero visionario.

"Non è come aver inventato il C++ o qualche altro linguaggio di programmazione," ha dichiarato Michael Tempel, presindente della Logo Foundation e collega di Papert per oltre 35 anni. "Il linguaggio di programmazione è solo una piccola parte del suo interesse per il processo di insegnamento e apprendimento."

Pubblicità

Nato a Pretoria, Sud Africa, il 29 febbraio del 1928, Pepert ha studiato filosofia e matematica, conseguendo il dottorato all'università di Witwatersrand, prima di proseguire gli studi a Cambridge (dove ha conseguito un secondo dottorato, nel 1958). Durante il secondo dottorato, ha lavorato presso l'università di Parigi, dove ha conosciuto Jean Piaget—padre della moderna ricerca sullo sviluppo dei bambini. Piaget ha ispirato Papert a combinare la sua passione per l'educazione con quella per la tecnologia, alla ricerca di nuovi modi per lavorare coi più piccoli.

Nel 1960, Papert è passato al MIT, dove ha fondato insieme a Marvin Minsky il laboratorio di intelligenza artificiale e contribuito a gettare le basi di alcuni dei primi lavori nel campo. Minsky e Papert hanno scritto insieme il libro Perceptrons, considerato un classico sulle reti neurali—e i loro limiti.

Nello stesso periodo, Papert ha iniziato a studiare nuovi modi per integrare i computer e la tecnologia nell'educazione del bambino e questi studi l'hanno portato a contribuire alla definizione di Logo: un linguaggio di programmazione rivolto ai più piccoli. Logo permette ai bambini di interagire con una rappresentazione reale del codice che stanno manipolando; prima attraverso una tartaruga robotica che si muove secondo i comandi e poi attraverso una rappresentazione digitale della stessa.

Durante gli anni Settanta e Ottanta, Logo ha ispirato una generazione di programmatori e di hacker. Un thread in memoria di papert sul forum Hacker News, contiene diverse testimonianze e molti bei ricordi del piacere di imparare a programmare con Logo.

Pubblicità

"Uno dei ricordi che più mi è caro, legato alla prima volta che ho usato un computer, è proprio avere a che fare con Logo," ha scritto uno degli utenti. "Mi sono cacciato in dei guai, a scuola, per aver cancellato le istruzioni fornite dall'insegnante e aver iniziato a programmare la tartaruga perché scrivesse il mio nome. Avevo otto anni."

Logo era complementare alla filosofia dell'educazione di Papert che si basava sull'apprendimento tramite progetti che permettessero ai bambini di esplorare e imparare nuove cose, costruendo a partire da quel che già avevano realizzato o appreso. Questo stile d'educazione è rimasto a lungo confinato ai margini di alcune scuole alternative o particolarmente progressive, ma non è mai stato realmente integrato nei grandi sistemi scolastici nazionali.

In modo analogo, le grandi intuizioni di Papert sull'IA sono state ridimensionate a fini più pratici e commerciali, come sottoporre all'utenza pubblicità particolarmente mirata o aiutarla a scegliere una bottiglia di vino. Nel 2002 Papert stesso si è lamentato di come lo sviluppo nel campo dell'intelligenza artificiale fosse diventato troppo minuto, incapace di pensare in grande.

"Abbiamo iniziato con una grande 'domanda cosmica': possiamo costruire una macchina che rivaleggi con l'intelligenza umana? Possiamo costruire una macchina per capire meglio cosa sia l'intelligenza, in generale?" ha raccontato Papert al simposio del MIT. "Ma l'IA è rimasta vittima dei suoi stessi successi mondani. Le persone hanno scoperto che si possono scrivere programmi per controllare robot che assemblino automobile; che i robot possono tenere la contabilità di un'azienda e così via!"

La Logo Foundation, comunque, continua ad aiutare gli educatori di tutto il mondo a trovare nuovi modi di integrare la filosofia educativa di papert in un setting scolastico più tradizionale e alcuni discendenti dell'originale linguaggio Logo (come Scratch) stanno guadagnando una certa popolarità tanto nelle scuole, quanto in alcuni ambienti di istruzione alternativa, come i club di programmazione. Tempel ha aggiunto che, anche se né Logo né le grandi 'domande cosmiche' che hanno accompagnato la genesi della ricerca sull'IA, hanno fatto breccia continuano a sopravvivere grazie allo sforzo di persone come Papert.

"Ha continuato a portare avanti la visione, perché noialtri potessimo implementarla al nostro meglio," mi ha detto Tempel. "È stato la mia fonte di ispirazione per 35 anni, lo è ancora e lo sarà per sempre. Lo porto sempre con me."