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Attualità

Ho fatto tutto quello che mi ha detto Siri per 24 ore

Tutti hanno passato cinque minuti della propria vita a scherzare con Siri e a irritarsi per le sue risposte. Poi però hanno desistito. Io no.

Le uniche volte che ho a che fare con Siri sono quando mi parte in automatico perché mi siedo in maniera goffa sul telefono, e francamente penso che l'utilizzo dell'assistente virtuale avvenga così per la stragrande maggioranza delle persone. Certo, tutti lo abbiamo interpellato almeno una volta per urlare qualche parolaccia e sentirci rispondere frasi come "sto solo cercando di aiutarti," ma questo già alla seconda volta non fa poi così ridere.

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Ciononostante, oltre alla Apple tutti i big della tecnologia continuano a investire nei propri assistenti—tanto che, stando a una ricerca della società di consulenza strategica Gartner, nel 2019 il 20 percento delle nostre interazioni totali con smartphone avverrà tramite un assistente virtuale.

Nelle vesti di martire per il progresso—e nei giorni in cui l'assistente virtuale di Amazon è al centro di allegre storie di porno e case delle bambole—ho deciso di passare 24 ore rivolgendo domande a Siri e ascoltando tutto quello che mi avrebbe suggerito di fare. 9:00

Sapendo che la mia giornata non avrebbe rispettato la normale routine, decido di mantenere regolare almeno la sveglia. Quindi, come quasi tutte le mattine, mi sveglio verso le nove. La prima cosa che faccio è dare il buongiorno a Siri. "Come stai?" le chiedo. "Benissimo!" risponde senza ricambiare la domanda. Come inizio non è un granché. Nonostante la spocchiosità, le affido subito la scelta sulla mia colazione e Siri mi consiglia degli spinaci, sottolineandone l'alto contenuto di ferro. Non credo che questi sistemi siano ancora tanto progrediti da arrivare a padroneggiare l'ironia, ma a scanso di equivoci le chiedo conferma su quanto mi ha appena consigliato, per sentirmi rispondere che lei è "sempre" seria.

Anche io sono serio. A destra, la mia colazione.

La sorpresa di avere degli spinaci in freezer mi evita la passeggiata fino al supermercato. Dopo averne scongelato circa cento grammi, li passo in padella con un bel soffritto di aglio e nel mentre mi preparo un caffè americano. Subito dopo aver ringraziato il mio editor per usarmi come cavia e aperto le finestre per la puzza d'aglio, con immensa fatica e due conati bloccati con il caffè finisco la mia colazione. 9:56

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Ok.

Dopo aver chiesto a Siri dei rimedi per la nausea ed essere stato rimandato, completamente a caso, agli orari degli incontri della Confederations Cup dal "17 giugno 2017 al 19 giugno 2017" decido di uscire per andare a pagare delle bollette. Mentre mi preparo rifletto sulle possibili connessioni tra la nausea e un campionato di calcio. Non trovando risposte, e non avendone Siri per me, le chiedo di informarmi sul tempo fuori. Siri mi rigira le previsioni (cinque gradi, a Perugia) aggiungendo che non fa "particolarmente freddo."

Poi le chiedo di indicarmi il tabaccaio più vicino e seguo le indicazioni. In questo, devo dire, Siri è stata piuttosto utile: mi sono reso conto per la prima volta di un tabacchi di cui ignoravo l'esistenza a circa 350 metri da casa mia. 12:00 In seguito a un'infinità di incomprensioni e una serie di occhiatacce di persone in un bar che mi vedevano spazientito dopo l'ennesimo "credo di non aver capito" di Siri, decido di facilitarle le cose chiedendole un posto per mangiare una pizza.

Circa dieci minuti dopo sono a mangiarne due tranci riscaldati e un po' gommosi serviti su una teglia di plastica in una pizzeria costruita negli anni Ottanta e ristrutturata l'ultima volta a inizio Novanta—a giudicare dalle macchie di ruggine sulle gambe degli sgabelli e dal poster di Roberto Carlos all'inter all'entrata.

Per ora, il ruolo di Siri nella mia giornata è condensabile in due livelli spesso sovrapposti: farmi mangiare cose disgustose e mandarmi in posti in cui non avevo (né avrei) mai messo piede. 13:01

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"Cosa devo fare?" chiedo a Siri mentre cammino verso casa, e dopo un'analisi accurata del calendario mi consiglia di festeggiare l'Epifania. Scegliendo tra i locali da frequentare per adempire ai miei compiti, vengo mandato in una birreria in centro.

Una volta arrivato, mi rendo conto che il posto mi è familiare: è la birreria dove mi baciai con una delle mie prime ragazze del liceo, che puntualmente mi piantò là davanti, nello stesso posto in cui mi ritrovo ora (grazie Francesca, e grazie Siri per i bei ricordi).

Solo di fronte a "honeywell"—una stufetta—e un televisore sintonizzato su Radio 101 decido di chiedere a Siri un po' di musica da ascoltare. Dopo aver frugato tra la mia raccolta musicale, mi consiglia il primo degli American Football. Così, a suon di emo e con le immagini di Tiziano Ferro che mi scorrono davanti, finisco la birra che ho ordinato e leggermente triste mi avvio a casa riflettendo su cosa penserebbe di me Mike Kinsella se sapesse tutto questo.

13:40 Sul divano di casa decido che è ora di un pisolino. Così chiedo a Siri di svegliarmi un'ora dopo.

15:00

Dopo aver prolungato leggermente la mia dormita ed essermi svegliato, interrogo Siri sul perché l'uomo si debba alzare, sulla natura della mia malinconia e sul perché mia madre continui a chiamarmi. Siri non ha idea di cosa le stia chiedendo, ma questo è legittimo dal momento in cui nessuno conosce le risposte a queste domande. In ogni caso, dopo un altro attacco di tosse penso che forse potrebbe aiutarmi.

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Del resto stando agli esperti la sua capacità di intervenire in questioni mediche—emergenze incluse—pare molto migliorata. Ed è così che Siri mi rimanda a un link con una serie di consigli naturali da seguire. Dopo aver scartato lo sciroppo di miele per mancanza di olio di girasole e limoni in casa vengo indirizzato a (indovinate) uno sciroppo di aglio. Sì, di nuovo l'aglio.

Perché Siri sembra volere a tutti i costi propinarmi dell'aglio? Mentre seguo passo passo la ricetta, prendendo tre teste d'aglio sbucciate tagliandole e inserendole in acqua bollente, capisco anche la risposta alla mia domanda: a Siri piace l'aglio perché sa che fa bene ma sa anche che non lo dovrà mangiare mai perché tanto vivrà in eterno anche senza le proprietà anticoagulanti e antibatteriche. Dopo che "l'acqua si è dimezzata" rimuovo gli spicchi d'aglio e aggiungo al liquido ottenuto un bicchiere di aceto di mele e del miele. Mescolo il tutto e lo poso in frigo. 15:30

Nell'ordine: la richiesta di consigli, il rimedio e il risultato (fotografato per amore della completezza).

Risultato: dopo averne buttato giù un cucchiaino, sputo nel water più o meno mezzo litro di succhi gastrici. Grazie Siri!

16:03 Nonostante lo scombussolamento, decido che l'esperimento non può fermarsi qui. Quindi, visto che è passato un po' di tempo dall'ultima volta che sono andato al cinema, chiedo a Siri di consigliarmi un film. I primi tre risultati sono Mister Felicità e per qualche strano motivo due album spagnoli: Me Quito El Sombrero e Rock En tu Idioma Sinfonico.

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A questo punto non ho scelta: ricarico quanto basta il cellulare e vado a vedere l'ultimo film di Alessandro Siani. Ovviamente, nessuno dei miei amici è interessato a unirsi.

17:25 Al cinema chiedo a Siri se le piacciono i pop corn e mi risponde dicendo "de gustibus non disputandum est", quindi non esito a ordinarmene una porzione media insieme a un coca cola piccola. In sala mi rendo conto di essere circondato da coppiette di mezza età, famiglie e un gruppo di ragazzi di più o meno 13 anni che mi guardano male mentre durante la pubblicità sussurro a Siri che la odio per quello che mi ha fatto fare.


A proposito di esperimenti: guarda il nostro video su un appassionato di rettili che si inietta veleno di serpente:


19:20 Realizzo quello che è successo: ho buttato due ore della mia vita per guardare Siani imitare ma(li)ssimo Troisi in una commedia sessista incentrata su una storia d'amore scaturita da una tragica vicenda di pattinaggio sul ghiaccio e psicanalisi che fa leva su luoghi comuni e gag da terza media. 19:25 Risalgo in macchina e chiedo a Siri di portarmi a casa, con scarso esito dato che non sa dove abito e vorrebbe che io glielo dicessi per "conoscerci meglio". 20:00 I pop corn mi hanno fatto passare completamente la fame, così decido di chiamare qualche amico "vero" per uscire—illustrando comunque quello che avremmo dovuto fare: seguire le indicazioni di Siri. Dopo infinite spiegazioni sull'importanza scientifica dell'esperimento due accettano (a condizione che sia io a offrire). 21:30 A questo punto mi trovo in un "locale notturno", come li chiama Siri, del centro storico. Ce l'ha consigliato lei, e anche in questo caso è un posto in cui non ho mai messo piede. Chiedo a Siri se è meglio la vodka o la birra e Siri mi linka una pagina di Yahoo Answer nella quale qualcuno aveva posto la stessa domanda.

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A tavola con Siri.

La miglior risposta dice che fanno male allo stesso modo—ma almeno la vodka non fa venire "la pancetta da birra" e non fa emanare "flatulenze e ruttazzi per tutta la serata." Leggere dell'alitazzo mi fa tornare alla mente l'aglio, quindi tento la sorte chiedendo a Siri cosa potrei mangiare. Stavolta solo cioccolato, meglio se col parere di un professionista. 23:00 Il disagio dovuto alle frasi di circostanza e le conversazioni forzate mentre sto fuori a fumare fanno sì che da un vodka tonic sia passato a quattro nel giro di nemmeno due ore. Chiedo a Siri cosa posso fare per non sentirmi a disagio, ma lei continua a dire che non sa cosa rispondermi. 23:05 Dopo aver passato il tempo di una pisciata al bagno a parlare con Siri esco e trovo questo tizio davanti alla porta (o meglio, uno con la sua stessa espressione). 23:15 Siamo finalmente fuori dal pub. Mentre camminiamo a vuoto, il mio sguardo viene attirato da una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Dopo la storia tragica della campionessa di pattinaggio finita in depressione per una figura di merda del film di qualche ora prima è chiaramente un segno del destino: devo andarci. 23:20

Quando mi ritrovo con la schiena sul ghiaccio non so più se sono lì per Siri o per l'alcol che ho in corpo. Capisco che devo andare finalmente a casa.

00:00 Sono sdraiato sul letto a riflettere sulla giornata e decido che Siri è inutile a meno che non ci si trovi in qualche situazione assurda come essere soli e in preda a un attacco di cecità istantanea mentre si ha in mano una teglia bollente di biscotti. Poco più tardi decido di impostare la sveglia e saluto Siri con un insulto.

09:00 La sveglia suona, io tossisco e ringrazio non-so-che-cosa che le 24 ore sono finite.

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