Come dire di 'no' come un bambino

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Come dire di 'no' come un bambino

I bambini possono essere stronzi quanto vogliono senza che nessuno gli dica niente. Forse dovremmo imparare da loro.

L'autobus puzza di merda. Non è una sensazione del tutto nuova su questa tratta, ma stavolta la puzza è estremamente reale. La fonte è qui vicino, talmente vicino che potrebbe sedermi in braccio. "Ho fatto la cacca!" annuncia mio figlio, guardandomi divertito. Non era quello che intendevo quando gli ho chiesto di tenermi aggiornata su quello che pensava e faceva.

La sosia di Amy Winehouse accanto a noi si tappa il naso e cerca di sprofondare nel cellulare. L'uomo barbuto dall'altro lato mi guarda disgustato come se non avesse mai visto niente di più rivoltante. Non sanno che hanno altre sei fermate da sopportare. Per essere seduto tra le sue feci, mio figlio sembra piuttosto contento.

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Quando è arrivato non avevo idea che sarebbe stato come tornare ad alcune delle relazioni più esasperanti del mio passato. Se al momento non avete dimestichezza con i bambini ma pensate che un giorno potreste volerne uno, sarebbe saggio riflettere su com'è andata quando nel corso della vostra vita avete incontrato persone che si comportavano come degli infanti.

Esempio numero uno: avete mai avuto una compagna di banco che andava male in matematica e impazziva per ogni minima cosa, tipo che si metteva a piangere se non riusciva a trovare uno dei suoi effetti personali o si commuoveva guardando video di scimmiette e pinguini?

Esempio numero due: siete mai uscite con un tipo affascinante ma estremamente egoista? Avete presente quando passavate giornate intere a guardare il suo profilo Facebook e notti intere a digrignare i denti pensando a lui che vi raccontava i suoi sogni, vi cantava quella nuova canzone che aveva appena composto, vi chiedeva di fargli i grattini o vi faceva altre richieste poco ragionevoli tipo cercare di convincervi a non andare al lavoro per stare con lui? E che poi, quando stavate con lui, sembrava sempre non ascoltarvi e si distraeva per ogni cosa?

Esempio numero tre: avete mai avuto un parente anziano (o un amico fattone) che facevate fatica a capire e seguire nei suoi discorsi? Vi siete mai ritrovate a guardarlo in faccia cercando indizi su come reagire all'ultima cosa che ha detto? Vi siete mai chieste se lo facesse apposta?

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Se state per mettervi contro un bambino, cercate di pensare a cosa avete imparato da queste situazioni. Potrebbe aiutare. Per essere chiari, con "bambino" non intendo un bebè. La capacità comunicativa di un bebè è così limitata che è facile proiettare su di lui i nostri sentimenti e dunque attribuire i suoi pianti e le sue urla a qualche causa perfettamente comprensibile. Un bambino invece ha gli strumenti per comunicare. Un bambino è un agente del caos.

Il punto è che un bambino è in grado di raggiungere un livello di strafottenza irraggiungibile per noi adulti, e poi di farsi perdonare con molta più facilità. Parte di questo potere deriva dal fatto di essere piccolo. È completamente fuori scala rispetto ai suoi avversari ed è facile essere distratti e dominati dai suoi occhioni. L'altro problema è che un bambino ha spesso ragione.

"Mettiti le scarpe," gli dico dal corridoio. Rischio di arrivare tardi al lavoro se non mi muovo a portarlo all'asilo. "No," risponde lui, semplicemente. Corro in camera sua e lo fisso minacciosa dalla porta: è su un cuscino che legge un libro (guarda le figure). Non si degna nemmeno di guardarmi. Non gliene frega niente. E non ha torto.

Dev'essere difficile immaginare perché una persona adulta si sottoponga volontariamente alla sofferenza causatale da un posto chiamato "lavoro" quando ci sono libri illustrati da ammirare e magari anche dei pezzi di biscotti nascosti nelle pieghe del divano. Per certi versi, la parola "no" è la chiave di tutto. Aspetta il tuo turno! No. Sii gentile con gli altri. No. Vai a dormire. No.

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Penso che la cosa migliore (dal punto di vista della propria sopravvivenza) sia considerare i bambini non come esseri irritanti ma come fonti di ispirazione. E se anche noi adulti potessimo vivere come dei bambini? Immaginatevi come sarebbe se potessimo permetterci il lusso di fregarcene delle regole e delle convenzioni sociali. Se potessimo mantenere sempre un contatto diretto con i nostri desideri—senza l'aiuto di articoli ispirazionali per millennial e di liste di abitudini con cui le persone di successo migliorano la loro produttività. La prossima volta che vi trovate in ascensore con quella persona particolarmente bella o strana, pensate come sarebbe se foste bambini e aveste il diritto di fissarla per tutto il viaggio senza aprire bocca.

O pensate a quando vi trovate bloccati in una riunione infinita o ostaggio di un cliente particolarmente noioso. Se foste un bambino potreste alzarvi e andarvene senza dire niente. E in pausa pranzo: vedete qualcosa che volete? Non è un problema se qualcuno lo sta usando o mangiando: vi spetta. Se l'altra persona è più piccola o più debole di voi, strappateglielo di mano e correte via.

Mettervi nei panni di un bambino è una specie di macchina del tempo. Ma, seriamente, se vi trovate (o vi troverete un giorno) in una relazione di forza con un bambino, cercate di resistere. La pazienza è fondamentale. Nei momenti più difficili, quando il vostro bambino (che non dev'essere per forza vostro figlio: può essere il vostro coinquilino o un vostro collega) vi dà sui nervi, immaginate di vedere il mondo dai suoi occhi. Lasciate perdere la maturità. A chi importa? Costruitevi un posto felice in testa dove stare finché la situazione stressante non sarà finita.

Thumbnail di Francisco Carbajal via Flickr.

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