Social Media

Le persone che si fingono ricche su Instagram per diventare influencer

C'è chi usa Photoshop, chi noleggia set di lusso spacciandoli per la propria vacanza e chi compra scatole vuote fingendo siano regali dai brand.
Nana Baah
London, GB
fakewealth
Collage di Marta Parszeniew.

Diventare un influencer di successo non è un brutto modo per accumulare ricchezza. Un’indagine di mercato condotta nel 2020 ha rivelato che avere 42.575 follower, considerando accordi di sponsorizzazioni e guadagni in pubblicità, è sufficiente per accumulare un piccolo stipendio—mentre si prevede che l’industria del marketing relativa al mondo influencer in generale varrà oltre 15 miliardi di dollari (oltre 12 miliardi di euro) entro il 2022. La “influencer virtuale” Lil Miquela guadagnerebbe più di 10 milioni di dollari (otto milioni di euro) all’anno, e non è neanche fatta di carne e ossa.

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Ma c’è un problema: “diventare influencer di successo” non è semplice come sembra. Essere spiritosi, sexy o “affabili” online funziona solo fino a un certo punto; se vuoi entrare nell’Olimpo delle spunte blu, serve una dose di fortuna esagerata, una comparsata in un reality show o qualche altro tipo di intervento divino. Per alcuni, è qui che entra in gioco l’industria del “finto benessere.”

I vlogger che usano Photoshop per piazzarsi su spiagge stupende o in tour di shopping sfrenato, per spingere il proprio pubblico a credere che siano davvero ricchi e dunque meritevoli di attenzione, non sono esattamente una novità. Lo stesso processo mentale si applica a Instagram, dove le persone seguono influencer ricchi e celebrità per avere una dose giornaliera di contenuti aspirazionali. E non serve essere veramente ricchi: se puoi proiettare un senso di opulenza, i follower arriveranno lo stesso.

E per chi non è particolarmente bravo con Photoshop, ci sono altri modi per raggiungere questo obiettivo.

A settembre 2020, per esempio, avevano circolato molto le foto (qui un tweet) degli influencer che avevano affittato uno studio fotografico di Los Angeles allestito per sembrare l’interno di un jet privato. Per 64 dollari (52 euro) all’ora, potevano fingere di aver prenotato un volo esclusivo e scrivere didascalie tipo “con la testa tra le nuvole”—vantandosi, nel frattempo, di potersi permettere un jet privato.

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In Cina, c’è un’opzione ancora più economica. Per soli 6 yuan (circa 1 euro), puoi far aggiungere una registrazione della tua voce su un video di stock con auto costose, panorami tropicali e montagne di soldi, pronto per essere poi caricato tra le tue story di Instagram.

Nei paesi o le situazioni in cui questi servizi non sono accessibili ci sono altre tecniche. Tra queste, mostrare scatole e sacchetti di prodotti di design senza il contenuto all’interno è diffusissima.

Se cerchi “scatola vuota” su Depop, trovi centinaia di risultati. In un’intervista con Input Mag, una rivenditrice anonima di prodotti di design ha raccontato che di recente c’è stato un picco di richieste per scatole vuote di grandi firme—come Hermes, Pandora e Tiffany. La sua clientela sarebbe composta per lo più da influencer. “All’inizio pensavo che fosse perché la gente voleva conservarci altre cose in casa, o riciclarle come scatole regalo per qualcuno,” ha detto a Input. “Non sapevo che venissero usate per scatti per Instagram.”

Su Depop, alcuni venditori hanno account interamente dedicati alle confezioni vuote. Gli oggetti sono ripetitivi, per lo più di Chanel, Tiffany, Pandora o Selfridges, o ancora Gucci, Louis Vuitton o Dior. Sono però piuttosto costosi: una scatola per cappelli vuota di Gucci viene venduta per più di 40 euro; una scatola di scarpe vuota di Dior per più di 35 euro, quattro nastri con il marchio di Hermès costano oltre 25 euro; una scatola di scarpe Louboutin, con l’incarto regalo incluso, più di 60 euro (questa include anche lo scontrino originale, a onor del vero).

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Per quanto accumulare scatole vuote possa sembrare una cosa da sfigati, stando alla venditrice intervistata da Input Mag, una delle influencer che aveva comprato da lei alcune scatole di Pandora ora ha diversi accordi commerciali con brand di lusso.

Quest’opulenza puramente di facciata non è un metodo assolutamente certo per chiudere affari veri con brand di lusso, stando a Scott Guthrie, un consulente indipendente per influencer. “In genere riesci a capirlo—c’è sempre qualcosa di ‘strano’,” ha detto. “L’accessorio non sta bene con l’outfit, o magari ci sono troppi segni di ostentazione nella stessa immagine.”

In questi casi non è solo evidente l’inganno, ha detto Guthrie, ma la cosa può anche essere controproducente per l’identità di certi brand di lusso. “I creator che si mascherano da brand ambassador possono danneggiare quel determinato brand, anziché promuoverlo,” ha spiegato.

Per Guthrie, l’autenticità rimane la strada più realistica verso un accordo fruttuoso. “Un modo più efficace per catapultarti nel mondo degli influencer che collaborano con brand di lusso è fare tuoi i valori alla base di un certo brand,” ha detto. “È più importante essere creativi e innovativi con i propri contenuti.”

Alla fine, fingere di essere ricchi è sicuramente una mossa più economica che affittare davvero un jet privato o comprare gioielli costosi—ma non significa che sia ok farlo. La verità è che taggare in quel modo Gucci non solo porta a un certo imbarazzo, ma potrebbe anche chiudere qualsiasi porta che speravi di vedere spalancarsi davanti a te.