FYI.

This story is over 5 years old.

Tech

Verso la noia e oltre

Sette tecnologie che ci hanno tirato il pacco.

Riflettere sulla situazione attuale della tecnologia ci fa venire voglia di raggomitolarci in posizione fetale e piangere come il neonato stellare che compare alla fine di 2001 Odissea nello spazio—se avesse un’irritazione da pannolone galattico. Dove sono finite tutte le cose spacchiuse che ci avevano promesso nei cartoni animati e in ogni film di fantascienza dagli anni Cinquanta in poi? E cosa dire di questa vita da perpetui cavernicoli che ci ostiniamo a condurre? Basandosi su quello che sarebbe dovuto essere il futuro nel passato (cioè il presente), in questo momento dovremmo vivere per sempre, e morire solo in caso di 1) incidente con l’automobile volante o 2) esecuzione con pistola laser. E invece eccoci ancora qui, a guidare le macchine sulla strada, a morire intorno agli ottanta e a doverci procurare dei banali proiettili per il nostro quotidiano fabbisogno omicida. Dove cacchio è finito il Futuro? Anzi, fanculo le macchine volanti—come minimo ci meritiamo il teletrasporto! Ecco qui un piccolo update sulle stravolgenti invenzioni tecnologiche che ancora non ci hanno stravolto—tutto raccontato attraverso le parole di quelli che forse-ma-forse le inventeranno. Forza. Stupiteci

Pubblicità

PISTOLE LASER
Peter A. Schlesinger, presidente, HSV Technologies: Abbiamo fondato la HSV Technologies con l’intento di creare un’arma non letale che sfruttasse i raggi ultravioletti per immobilizzare il bersaglio. Un inventore associato ci ha assistito con brevetto e progettazione iniziali. I test preliminari sono stati condotti presso la University of Southern California e sono stati supervisionati dal Dr. Richard Scheps, uno degli esperti più qualificati negli Stati Uniti in fatto di tecnologia ottica e laser. Il nostro principale obiettivo è quello di coadiuvare le forze dell’ordine. A differenza di un Taser convenzionale, i nostri raggi UV bloccano nell’arco di pochi nanosecondi i muscoli striati scheletrici di qualsiasi organismo. I muscoli rimangono immobilizzati finché viene tenuto premuto il grilletto e un dispositivo specifico può essere utilizzato per bloccare contemporaneamente diversi soggetti. Per esempio, se il bersaglio sta per togliere la sicura ad una bomba o sta per sparare, il laser può essere utilizzato per procurarsi il tempo necessario a disarmare e ammanettare il sospettato. Un’altra applicazione di questa tecnologia è un congegno per la disabilitazione dei veicoli. Supponiamo che una pattuglia stia inseguendo un O.J. Simpson che non ha nessuna intenzione di fermarsi. In questo caso l’ufficiale di polizia potrebbe sparare un raggio laser in grado di neutralizzare completamente la batteria dell’auto e disattivare così il veicolo. Al momento non abbiamo ancora dei prototipi a causa di finanziamenti insufficienti, eppure in questo esatto istante c’è della gente che sta cercando di copiare il nostro lavoro. Se la HSV fosse in grado di raccogliere i fondi necessari, potremmo avere tra le mani un modello funzionante di pistola laser nel giro di sei mesi. Il verdetto: È molto probabile che durante la Terza Guerra Mondiale verrai vaporizzato da uno di questi aggeggi. L’INVERSIONE DELL’INVECCHIAMENTO
Aubrey de Grey, geriatra biomedico; BA, MA e PhD, University of Cambridge: Ritengo che ci vorranno ancora 25 o 30 anni prima di avere i mezzi necessari per fermare o perlomeno invertire significativamente il processo d’invecchiamento, ma vorrei sottolineare che al momento attuale il quadro è ancora in fase speculativa. L’unico suggerimento che posso fornire è che dobbiamo impegnarci maggiormente. A causa di un’insufficienza di fondi, molte ricerche specifiche di cui necessitiamo non vengono neanche lontanamente sviluppate quanto dovrebbero. Il mio lavoro si concentra sull’avanzamento diretto della biotecnologia convenzionale. Dobbiamo bloccare l’invecchiamento attraverso l’inibizione di tutta quella gamma di danni molecolari e cellulari, che una volta evitati o periodicamente riparati, permetterebbero agli organismi e al metabolismo di continuare a funzionare. Credo che la soluzione si trovi in quella che chiamo medicina rigenerativa. Ottenere fondi adeguati per la ricerca sulle staminali è essenziale. Investire in questo campo migliorerà l’ingegneria dei tessuti e un buon numero di aree che a torto non vengono considerate come parte della medicina rigenerativa—nonostante abbiano a che fare con la rigenerazione dei tessuti e degli organi per riportarli allo stato in cui erano in età precedente. La mia devozione a questa causa non trova le sue ragioni nella convinzione che gli uomini dovrebbero vivere per sempre—piuttosto ritengo che sia fondamentale arrestare le malattie. Il verdetto: Potrebbe funzionare, a patto che tu smetta di bere in modo irresponsabile e fumare e impiastricciarti continuamente la faccia con spazzatura di ogni sorta. AUTOMI DOMESTICI
Hiroshi Ishiguro, professore e direttore dell’Intelligent Robotics Lab, presso l’Università di Osaka: Sono parecchi anni che la Honda e altre compagnie stanno lavorando allo sviluppo di robot umanoidi. Stanno esaminando in modo approfondito le possibili applicazioni pratiche, specialmente nell’ottica di “robot cittadini” che siano in grado di operare sia in ambito pubblico che in quello privato. I computer moderni non rappresentano l’interfaccia ideale per i casi in cui le persone richiedono assistenza o hanno delle domande—le stazioni ferroviarie sono un ottimo esempio di come i robot umanoidi potrebbero essere più utili degli ordinari computer. Aggiungerei inoltre che nell’arco di 40 o 50 anni, i robot delle pulizie, nonché quelli per l’assistenza agli anziani, potrebbero essere alla portata delle famiglie del ceto medio. Chiaramente, tutto questo dipende dalla possibilità di creare degli androidi perfetti. Combinare aspetto e movimenti verosimili in un androide, è una grande sfida—ma è una di quelle che credo riusciremo a vincere. All’accademia, stiamo studiando da vicino le interazioni tra uomini e robot, di conseguenza credo che presto riusciremo a raggiungere un compromesso ottimale. Sarà possibile creare un hardware adeguato se collaboreremo con le aziende per raggiungere l’obiettivo della produzione di massa. Il software, tuttavia, rimane un grande dilemma. Ovviamente, un computer è molto diverso da un cervello umano e raggiungeremo i maggiori successi limitando il campo d’azione dei robot. Al momento attuale, stiamo ragionando in piccolo e usiamo ciò che impariamo per sognare in grande. Per esempio, io possiedo un frigorifero parlante, ma le sue capacità sono piuttosto limitate. Spero che un giorno avrò al mio servizio un esercito di amichevoli aiutanti robotici. Il verdetto: Quando sarai vecchio, sarà probabilmente un cyborg da ospizio a pulirti il culo. SORVEGLIANZA SATELLITARE ULTRAINVASIVA
John Smart, futurista: fondatore e presidente dell’Acceleration Studies Foundation; MS in Futures Studies, Univerisity of Houston: C’è un’interessante tecnologia emergente chiamata stratellite, ovvero un satellite che orbita nella stratosfera. Ha la forma di ali ed è alimentato da pannelli solari e raggiunge la velocità di 30 metri al secondo ad altezze di 24 chilometri. Oggigiorno, i satelliti inferiori si trovano sopra i 144 chilometri dal suolo terrestre, mentre quelli superiori sono a 37.000 chilometri. Finalmente i radar, i telescopi ottici e le tecnologie di comunicazione a banda larga potranno essere accoppiate a stratelliti, che avranno la capacità di monitorare con precisione millimetrica ogni cosa al di sotto di loro—parliamo della possibilità di vedere un insetto strisciare lungo un confine di stato o le linee sul palmo della tua mano. Questo è quello che sarà Google Earth nel 2050, quando lo useranno i nostri figli, e fino a che le democrazie continueranno a detenere il potere, suppongo che l’incremento della trasparenza verrà considerato una cosa positiva. Senza contare che l’esercito potrà tenere sotto controllo i punti caldi evitando di doverci inviare dei soldati—il Dipartimento della Difesa sta lavorando sull’utilizzo dell’energia spaziale per gli stratelliti, in concomitanza con la possibilità di inviare alla Terra l’energia solare raccolta dai satelliti stessi. Il sistema più efficiente per distribuire questa energia è di mandarla nella troposfera, che si trova a circa 21 chilometri di altezza. A questa altitudine non ci sono nuvole—infatti, non c’è praticamente più atmosfera. Questo significa che l’energia inviata dai satelliti spaziali agli stratelliti raggiunge un livello di efficienza pari al 100 percento. Questo permetterà all’esercito di rifornire di energia intere costellazioni di stratelliti orbitanti intorno ad un satellite centrale, e tutto questo al prezzo di un trascurabile impatto ambientale. Il verdetto: Ci sono delle buone possibilità che il Grande Fratello abbia già notato quanto sei grasso quando ti guardi nello specchio del bagno. TELETRASPORTO QUANTISTICO
Sougato Bose, professore di Fisica, University College, Londra: La maggior parte della gente pensa che il teletrasporto sia tipo quello di Star Trek, ma probabilmente non avremo mai nulla di simile. Quello che saremo in grado di fare nell’immediato futuro è il teletrasporto quantistico—l’atto di trasmettere informazioni quantistiche meccaniche, con un processo diverso da quello concepito dalle leggi della fisica classica. I computer normali codificano le informazioni in stringhe di zero e di uno, per cui se invii un fax a qualcuno il computer si limita a copiare quella serie e a spedirla al fax del destinatario, mentre l’originale rimane nelle tue mani. Nella meccanica quantistica gli stati delle informazioni non corrispondono esclusivamente a serie di zero e uno: ci sono stringhe di “zero più uno”, “zero meno uno”—stringhe che quindi non puoi copiare senza smembrare la copia originale. Di conseguenza il teletrasporto quantistico è come un fax, con la differenza che l’originale viene distrutto in un luogo e rimaterializzato automaticamente in un altro, posto ad una certa distanza. In conclusione, l’utilità di tutto questo sarà di connettere piccoli computer quantistici per formare un supercomputer quantistico—cosa che credo succederà nell’arco di una quindicina d’anni. Questi supercomputer saranno altamente specializzati e verranno usati per decodificare dati crittografati e proteggere comunicazioni confidenziali. Il verdetto: Ci dispiace, ma pare che non sia ancora arrivato il momento in cui potrai liberarti dell’ora di punta e della gente che scoreggia in aereo.

MACCHINE VOLANTI
John Bakker, sviluppatore originale del PAL-V e alto ufficiale della tecnologia PAL-V Europe NV: Nel 1999 ho cominciato a prendere lezioni di girocottero e questo mi ha suggerito l’idea di combinare il girocottero con un’automobile. Dopo aver progettato diverse opzioni, nel 2006 i miei colleghi ed io abbiamo iniziato a raccogliere fondi. Due anni dopo, abbiamo fondato una società, la PAL-V Europe NV. I voli di prova sono stati fissati all’inizio del secondo quarto del 2010. Inizialmente, i PAL-V potranno essere acquistati solo dagli ospedali, dai dipartimenti di polizia e da altre organizzazioni che hanno la necessità accertata di questo tipo di veicolo. Dal 2014, potranno comprarlo anche i privati cittadini. Tralasciando la meccanica, il più complicato dei dettagli logistici è stato sviluppare un’automobile volante che si potesse guidare rimanendo nella legalità, sia sulla strada che in aria. Il PAL-V è stato progettato per volare ad un’altitudine compresa tra i 150 e i 1.200 metri, e ci vorranno circa una ventina di ore di esercizio per acquisire la sicurezza necessaria a guidarlo senza un secondo pilota. Riteniamo che la soluzione del traffico aereo risieda in quella che chiamiamo “l’autostrada del cielo”. Questo sistema funzionerà attraverso dei GPS avanzati che localizzeranno con precisione i veicoli, i palazzi e gli altri oggetti pericolosi posti nelle vicinanze del guidatore. Le strade continueranno ad esistere per il trasporto delle merci pesanti, ma speriamo che i cieli vengano presto riempiti di macchine volanti private. Il verdetto: Tra una decina d’anni potrai guidare uno di questi cosi. Se sarai un trilionario. Forse. VIAGGIO NEL TEMPO
Paul Davies, direttore di Beyond: Center for Fundamental Concepts in Science, Arizona State University: Transitare negli anni verso il futuro richiede un viaggio alla velocità della luce. Immagino che in un migliaio di anni potremo avere dei sistemi propulsivi che raggiungeranno questa velocità. Gli astronauti noteranno quindi gli effetti della distorsione del tempo. Andare indietro nel tempo invece sarà molto più problematico. Come ho già illustrato nel mio libro Come costruire una macchina del tempo, la speranza più plausibile che ci possiamo concedere è di sfruttare i cunicoli spazio-temporali. Se, da qualche parte nella galassia, esistessero dei grandi ponti di Einsten-Rosen, una civiltà estremamente avanzata sarebbe in grado di imbrigliarli e convertirli in macchine temporali multiuso che permetterebbero di andare avanti e indietro nel tempo. Se invece questi grandi cunicoli non dovessero esistere in natura, potremmo crearli, gonfiando quelli microscopici. C’è una minima possibilità che quest’anno il grande collisore di adroni del CERN di Ginevra riesca a generare dei cunicoli spazio-temporali microscopici. Contrariamente all’opinione comune, non sembra che questi ponti possano distruggere l’universo. È probabile invece che saranno estremamente fragili, e la maggior parte degli scienziati ritiene che si tratterà di cunicoli intrinsecamente instabili destinati ad implodere prima di venire imbrigliati. Il paradosso del nonno, descritto nei libri di fantascienza, sarà una delle cose che potrebbero verificarsi se si tenterà di modificare il corso degli eventi. Finché la narrazione rimarrà coerente, non sussisterà alcun ostacolo per le persone che vorranno vivere nel passato. Il viaggio temporale significa, tra le altre cose, che determinate sequenze di eventi sono impossibili—ma questa non è una novità. Detto in altre parole—sebbene il mio libero arbitrio vorrebbe poter passeggiare sul soffitto, le leggi della fisica glielo impediscono. Il verdetto: Se qualcuno riesce a scavare un cunicolo spazio-temporale senza rompere l’universo, siamo a cavallo.