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Speciale sonnolenza post-elezioni

Un'amicizia andata in frantumi, Fabio Volo che sparava cazzate, ma per il resto guardare le elezioni americane in TV è stata una palla atroce.

Obama ha vinto. Le previsioni hanno avuto la meglio, e il Paese con più americani al mondo non ha assistito a ribaltoni né a eccessive trepidazioni: Presidente riconfermato ci vediamo alla prossima. Ciò che resta invece delle parole, e dei discorsi, e delle telefonate dell’ultimo minuto sono una manciata di sospiri di sollievo, sbuffi contrariati e opinionisti con le occhiaie. La sfida americana tiene sempre tutti col fiato sospeso e lì a mezz’aria tra il disinteresse e l’ossessione, e l’America e le sue beghe elettorali vengono sempre seguite da tv, radio, giornali e mezzi stampa di tutto mondo.

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L’Italia non fa eccezione. Porta a Porta, Ballarò, Tg3 Linea notte, Rainews24, Canale 5, LA7, Fabio Volo ed emittenti regionali, tutte, o quasi (senza escludere ovviamente la PAY TV, sogno bagnato delle dirette speciali a noi negato per mere ragioni "pay", appunto), e tutto su Barack, con Rai Due e la puntata de La storia siamo noi dedicata ai quattro anni di presidenza Obama. Se c’era qualcosa che ignoravate, ora non vi è più concesso, e se le elezioni potevano cambiare qualcosa, quel qualcosa non è stato un Paese, o il futuro del mondo, o gli iscritti al fanclub Marchionne, ma lo stato di salute degli opinionisti della notte italiana, un nutritissimo gruppo di infaticabili funzionari dell’informazione che ieri sera hanno deciso di immolarsi nel nome del disinteresse di un audience stanco seduto sul divano di casa mia.

RAI 1 - SPECIALE PORTA A PORTA
Eccolo, non può mancare. Conduce Bruno Vespa, in studio in metà di mille. Scrittori, economisti, saggisti, direttori, bionde, more e calze a stelle e strisce, tutto. Al centro dello studio nessun modellino, ma un tappeto/schermo con i faccioni dei due candidati, Obama a sinistra, Romney a destra, Vespa sa esattamente di cosa parla. Al contrario della concorrenza mediatica degli altri canali, Porta a Porta mette il segno + al pubblico, due file, due gruppi per parte, sempre destra, sempre sinistra, fino all’alba. A Porta a Porta si parla di elettori afro, campagne più o meno calde e Ohio, come sempre. Special guest Marco Elser, portavoce dei Repubblicani in Italia, che parla di giovani, e social network, e ispanici. Il livello di stanchezza è sostenibile, sono in tanti e si tengono compagnia, Vespa passeggia un sacco, oggi avrà i crampi, ma è abituato, è sempre stato un uomo della notte.

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RAI 3 - SPECIALE TG3
Rai 3 fa seratona e mette in fila un primo Ballarò, un secondo Fabio Volo e una conclusivo e perentorio SPECIALE TG3. Io lo guardo tutto, mi piace sentirmi parte di una programmazione televisiva fitta, e la prima cosa che noto è che a) A Ballarò la Gelmini è sempre la Gelmini, b) la crisi degli autori è un problema serissimo, Fabio Volo mi dispiace, e c) Bianca Berlinguer prende tutti a schiaffi. È lei che porta a casa la serata, fino alla mattina. In studio ha gente di un certo spessore—Paolo Guzzanti, il papà, quello più simpatico, il vicedirettore di Repubblica, che comunque sia la sua la dice sempre, e un uomo con una cravatta bellissima, colorata, a strisce, un po’ arcobaleno e un po’ arlecchino, ma bella. Dall’America l’immancabile Gianni Riotta, e Bianca tiene tutto insieme, mi verrebbe da dire un po’ per le palle, ma bacchetta di qua e di là, vuole ordine Bianca, e guai a sovrapporsi. Lo speciale del Tg3 mette insieme ogni componente, inviati, schede, ospiti, un po’ come Vespa ma senza effetti scenici, unico punto ‘show’ alla camicetta raso-lucida della bionda incaricata di seguire le novità dell’internet. Qui parlano di gaffe, incertezze, cuore e pancia dell’America, e di Ohio, ancora.

CANALE 5 - SPECIALE TG5, E TGCOM, E MEDIASET IN GENERALE
Qui l’hanno pensata bene, ‘lavorare? Ma anche no. Facciamo un po’ a testa, come gli avanzi di Natale’, inizia il Tg5, finisce TGCOM, tutto in ‘simulcast‘, anche perché di Rete 4 e Italia 1, neanche l’ombra (da una parte ci sono uomini dell’età della pietra, dall’altra telefilm uno dietro all’altro). In studio si alternano Paolo Liguori, Paolo Giordano e lei, Annalisa Spiezie che tiene le redini, un po’ di polso un po’ di ‘vabbe', tanto mo' finisce’. Nessun ospite, nessun vip, Canale 5 propone un format a base inviati. C’è quella fuori dal quartier generale di Romney, quello a Chicago, pronto e in attesa del discorso di Obama che guarda la gente passare, e quella che controlla le novità. A Canale 5 piacciono gli esterni, anche perché dentro non c’è nessuno. Qui si parla di sondaggi riservati, mosse a sorpresa e ovviamente Ohio.

LA7 - SPECIALE TG LA7
LA7 fa faville, non tanto per i contenuti, o lo studio, o la freschezza delle parole, ma per i suoi ospiti, i loro discorsi e di base il loro odiarsi un po’, velatamente ma neanche troppo. Conduce Enrico Mentana, in studio, da sinistra, Formigli, Ferrara, Rossella e Veltroni, dall’America niente meno che la donna dal muso più duro del mondo, pari merito con la Merkel: Lucia Annunziata. Quello di Mentana è un countdown dietro l’altro, niente pubblico, niente schede, solo schermate della CNN di sette minuti in sette minuti. Lì sono tutti davvero stanchi, Ferrara ha gli occhi lucidi, un po’ come il bimbo dopo il veglione di Capodanno, sazio, non più eccitato e pronto per la nanna. E qual è la soluzione? Darsi addosso, ovvio.
Per farvene un’idea vorrei fare quello che la gente dell’informazione, svogliata, fa di solito: far parlare i diretti interessati, e le parole dell’Annunziata, fidatevi, sono bellissime. “Mi permetto di dire a Giuliano che è un perfetto cretino. Queste tue battute sono insopportabili. Non me ne frega niente di un’amicizia fatta come questa. Se vuoi sentire cosa sta succedendo in America devi fare i compiti a casa. Quindi zitto e aspetta!” Storie di amicizie andate in pezzi, risentimenti scolastici, e perché? Solo perché Giuliano ha perculato un po’ l’Huffington Post e le sue proiezioni, ma dai ragazzi, è tardi, stiamo sereni, no?
No, Mentana non ne vuole sapere di serenità, e non fa altro che dire, stiamo attenti, non parlate tutti assieme, tu dall’America, non dire cagate, sei fuori sincro. Insomma, LA7 è molto spasso. Qui si dice ‘campagna elettorale palmo a palmo” (sullo schermo compaiono le statistiche di Palm Springs), dell’inutilità dell’essere pro o contro aborto nella scelta degli elettori americani (Ferrara ride) e dell’importanza dei giovani, qui, al contrario di Porta a Porta, pro Obama, e non pro Romney. Ah sì, e poi si parla di Ohio.

TUTTO IL RESTO
Solo una cosa, 7GOLD, Telecampione e tutte le altre sono sempre sul pezzo; passano gli anni, crescono le connessioni a internet e i portatili anche per i più piccoli, ma certe cose non cambieranno mai, e io, un po’ come Ferrara, mi inumidisco gli occhi. Segui Giorgio su Twitter: @sm_uu