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Le Pussy Riot a Sochi

Mercoledì, a Sochi, un gruppo di cosacchi in uniforme ha attaccato le Pussy Riot con spray al peperoncino e fruste. Il corrispondente di VICE News Simon Ostrovsky ha assistito alla scena, e insieme alla troupe ha girato questo video.

Mercoledì, a Sochi, un gruppo di cosacchi in uniforme ha attaccato le Pussy Riot con spray al peperoncino e fruste. Pochi momenti prima, Nadya Tolokonnikova, Masha Alyokhina e altri membri del gruppo avevano improvvisato una performance nei pressi del porto cittadino. Nel momento in cui stavano indossando i passamontagna colorati, una dozzina di cosacchi è accorsa sul posto e ha cercato di interrompere l'azione con violenza, mentre gli agenti di polizia assistevano alla scena.

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Le autorità hanno inviato a Sochi nutrite unità di cosacchi per aiutare la polizia a mantenere l'ordine, e in questo caso gli uomini in uniforme hanno agito indisturbati per una decina di minuti. Riconoscibili per il copricapo e gli stivali, sono presenti a tutti gli eventi olimpici.

Le Pussy Riot, da parte loro, hanno spiegato di trovarsi a Sochi per registrare un pezzo che desse risalto al caso di Yevgeny Vitishko, un ambientalista al momento in prigione. Vitishko è stato di recente condannato a tre anni di carcere per la violazione di una sentenza comminatagli nel 2012, quando aveva realizzato delle scritte sul muro di cinta della casa del governatore locale, costruita in un bosco protetto. Amnesty International sostiene che Vitishko sia in arresto per motivi politici, e lo considera prigioniero di coscienza.

In un'intervista col corrispondente di VICE News Simon Ostrovsky, Tolokonnikova ha risposto alle voci secondo cui lei e Alyokhina avrebbero lasciato il gruppo dicendo, "Chiunque può entrare nelle Pussy Riot. L'unica condizione è avere a cuore la politica, scrivere una canzone, registrarla, trovare un posto, indossare una maschera ed esibirsi."

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