Une sortie d'égout sur la plage de Barra da Tijuca près du parc olympique. (Photo de Marcelo Sayao/EPA)
Dovevano essere i "giochi verdi" per un "pianeta più azzurro". Invece, a poche ore dal via dalle Olimpiadi, Rio de Janeiro e le autorità statali non sono riusciti a mantenere quanto promesso nell'ambizioso piano ambientale stipulato nel 2009.Basta guardare alle acque reflue che stanno invadendo la baia di Guanabara, dove avranno luogo le competizioni: gli organizzatori avevano dichiarato che l'80 per cento delle acque di scolo prodotte dai 9 milioni di abitanti del circondario sarebbero state trattate in tempo per l'avvenimento. Oggi, invece, le istituzioni ammettono che il risanamento ha coinvolto solo il 48 per cento del materiale, e molti credono che le stime siano persino troppo ottimistiche.Tanti marinai internazionali si sarebbero ammalati o avrebbero contratto infezioni dopo aver percorso quelle stesse acque, qualche mese fa, e tanti atleti - si legge da più parti - non si sentirebbero a loro agio a competere in acque ancora oggi così maleodoranti."Gli atleti devono serbare la massima fiducia nei Giochi di Rio, nel Comitato Olimpico Internazionale e nelle autorità brasiliane: la loro salute sarà messa in primo piano," ha assicurato il responsabile medico del CIO Richard Budgett. "Sono sicuro che l'acqua avrà una qualità sufficiente per assicurare una competizione salubre."Un altro degli scandali relativi alle negligenze sanitarie dei Giochi, però, riguarda anche la pulizia - o meglio, la non-pulizia - della laguna di Jacarepagua, che circonda il parco olimpico, e per la quale mancano studi di impatto ambientale ed esistono ancora problemi di varia natura.Nell'agosto scorso, per esempio, circa una tonnellata di pesci morti è stata rimossa dall'acqua, a causa dell'inquinamento. David Zee, professore di Oceanologia dell'Università di Rio, ricorda che pur non essendoci vere e proprie competizioni nella laguna, gli atleti verranno ospitati in residenze costruite attorno all'area. Con tutto ciò che comporta"Le acque reflue e il materiale organico della laguna potrebbero provocare la formazione di gas solfidrico, che i forti venti potrebbero poi agitare in fondo alla laguna e portare a galla, causando nausea e mal di testa in caso di esposizione prolungata."E non è neanche la prima volta che le olimpiadi portano a situazioni emergenziali di questo tipo. Durante Londra 2012, per esempio, non vennero rispettati i patti sull'uso di energie rinnovabili. A Sochi, per le olimpiadi invernali del 2014, l'ecosistema della regione venne seriamente danneggiato.Se è vero, però, che le Olimpiadi di Rio hanno portato dei benefici in fatto di trasporti pubblici, è vero ancheche la città appare ben lungi dall'essere la città a impatto ambientale minimo che le autorità avevano promesso.Anzi, sottolinea Jules Boykoff, autore di "Power Games: A Political History of the Olympics": "Rio 2016 ha tutte le carte in regola per diventare la più grande bugia ambientale nella storia dei Giochi."
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Le autorità di Rio hanno anche glissato sulla promessa di piantare 24 milioni di piante per compensare le 'inevitabili' emissioni di anidride carbonica: a poche ore dal via, ne hanno piantate solo 5,5 milioni, poco più di un quinto.Il sindaco di Rio, Eduardo Paes, ha però rigettato ogni accusa: secondo il primo cittadino, per quanto riguarda la baia di Guanabara, il trattamento dei rifiuti nell'area sarebbe passato dal 15 al 50 per cento, sebbene l'obiettivo sia stato fissato a 80 e appaia ad oggi ancora molto lontano. "Non si può dire non sia stato fatto nulla."Non abbastanza per impressionare, a quanto pare, la biologa Valerie Harwood. "Non mettete la testa sott'acqua," ha avvertito, dopo aver mostrato i risultati di uno studio sulle acque della zona commissionato da Associated Press."Il livello di virus patogeni è altissimo," ha spiegato. "Nulla a che vedere coi livelli che si trovano - per esempio - negli USA."Water pollution in Rio ahead of the Olympic Games — misuzu sakurai (@misuzusakurai1)2 agosto 2016
Non è la prima volta che Rio infrange le promesse ambientali fatte in occasione di un evento globale. Anche prima dei campionati del mondo di calcio, nel 2014, solo il 18 per cento dei progetti di mobilità urbana programmati vennero poi attivati — stando a quanto riportato dalla National Association of Urban Transport Companies.
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