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Tecnologia

Questa IA rileva le macchine che fingono di essere umane

La 'IA Anti-IA' vi avvertirà provocandovi un brivido lungo la schiena.
Flickr/Abode of Chaos

Dato che le IA che imitano la voce umana diventano sempre più raffinate, potrebbe non passare molto tempo prima che vi capiti di parlare al telefono senza essere sicuri che il vostro interlocutore è un umano o una macchina programmata per imitarlo. In un futuro ancora più remoto, potrebbe capitarvi di non riconoscere questa differenza neanche dal vivo.

In uno scenario del genere pieno di computer che fingono di essere persone, potrebbe rivelarsi indispensabile un dispositivo come l'IA Anti-IA noto come Anti-AI AI . Progettato come simpatico prototipo dall'azienda australiana DT , il dispositivo utilizza essenzialmente gli stessi algoritmi che imitano le voci umane per rilevare se state parlando con un computer. Se l'IA Anti-IA rileva dei modelli vocali sintetizzati, una piastra termoelettrica vi invia letteralmente un brivido lungo la colonna vertebrale. Al momento, il prototipo non è il massimo dal punto di vista estetico, ma un video mostra il dispositivo all'opera mentre riconosce la differenza tra una registrazione del vero Donald Trump e una sua imitazione generata da un'IA.

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DT pensa di sviluppare Anti-AI AI come elegante strumento indossabile dietro all'orecchio. Provate ad immaginere: è il 2060 e state parlando della vostra ultima giornata presso l'allevamento di grilli commestibili con il nuovo barista nel vostro bar di fiducia. All'improvviso, sentite dei brividi lungo la schiena. Ora siete certi che non state parlando con un umano.

Oppure, è il 2023 e state ascoltando le notizie in radio. L'anchorman lancia un nuovo servizio e le vostre orecchie vengono raggiunte dalla voce fastidiosa dell'ultimo terribile presidente americano. Siete sconvolti dal contenuto del suo discorso, ma lo siete doppiamente quando scoprite che l'IA indossabile non rileva la presenza di nessuna voce artificiale.

Dal momento che DT ha sede in Australia, non mi sono procuato il dispositivo, ma sul blog del sito web dell'azienda viene raccontato come il suo team abbia impiegato cinque giorni di lavoro per creare un prototipo funzionante grazia e una serie di strumenti di machine learning molto diffusi. All'apparenza, la sua architettura è piuttosto semplice: il dispositivo stesso trasmette audio tramite un'applicazione iOS a un modello di deep learning basato su cloud che utilizza la piattaforma TensorFlow di Google per gli sviluppatori di IA. Il modello di IA, secondo il post, è stato addestrato con campioni di voci sintetizzate da altre IA per imparare a riconoscerle.

Non è chiaro quanto sia accurato l'Anti-AI AI di DT, ma dato che, apparentemente, il modello di IA (e l'intero sistema) sono stati messi assieme in qualche giorno, probabilmente, non è così preciso. A onore del merito di DT, va detto che si tratta di un work in progress e che il team ha pubblicato tutto il suo codice su GitHub, il sito per coder pensato per lavorare collettivamente su progetti open-source.

Ma anche se l'Anti-AI AI restasse solo una semplice curiosità o un esperimento per provare la validità di un concetto, non posso fare a meno di pensare che un giorno avremmo bisogno di uno strumento simile.