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Cibo

Tutte le cose terribili a cui ho assistito lavorando nei locali a San Valentino

“Spalanco la porta e trovo la ragazza 'sparita' con una gamba appoggiata sulla barra di sostegno e, dietro di lei, il lavapiatti."
KR
come raccontato a Kamila Rymajdo
A non-binary person sipping a drink at a bar

Bentrovati in Confessioni al Ristorante, la rubrica che dà voce a tutte quelle storie inascoltate dei lavoratori della ristorazione, dall'ultimo gradino delle cucine fino al bancone dei locali. In questa puntata abbiamo intervistato un barista ventisettenne di Manchester che ha all’attivo più giornate lavorative a San Valentino di tutti i vostri match su Tinder.

È da quando ho 16 anni che lavoro nel giorno di San Valentino nel bar in cui servo cocktail da 11 anni. Posso dire tranquillamente di averne viste di ogni, da chi si comporta come se fosse pazzamente innamorato quando in realtà non sopporta il proprio partner, a chi dà sfoggio dei comportamenti più singolari, come quelli del ragazzo che, per tre anni di fila, è entrato al bar con tre ragazze diverse ma identiche l'una all'altra.

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Tuttavia, gli episodi che più mi sono rimasti impressi in mente sono due. Il primo è sicuramente quello che riguarda il mio collega, che durante un San Valentino aveva combinato con un ragazzo entrato nel nostro bar con una ragazza. “Quel tizio è gay, è impossibile l’appuntamento vada a buon fine,” mi aveva detto, ribadendo un secco “fidati di me” quando poi gli avevo chiesto come facesse a saperlo. E infatti, a metà appuntamento, non appena la ragazza si era alzata per fare una visita alla toilette, il ragazzo era corso al bancone per lasciare un bigliettino al mio collega. “Appena quest’appuntamento è finito e tu stacchi dal turno, andiamo a berci qualcosa insieme,” aveva scritto, lasciando anche il proprio numero. In quell’occasione però la coppietta “felice” se ne era andata via in taxi insieme, e io avevo inizialmente pensato si trattasse di uno scherzo, finché il ragazzo non era poi tornato al bar un’ora dopo. Non so cosa sia successo quella notte, so solo che il mio collega il giorno seguente si era presentato a lavoro un po’ trasandato.

Durante un altro episodio, invece, un ragazzo si era affacciato al bancone per chiederci se avessimo visto la ragazza che aveva portato fuori per un appuntamento, perché “se ne è andata da un po’.” Io personalmente non avevo notato nulla, ma quella sera eravamo particolarmente indaffarati quindi era plausibile ci fossimo lasciati sfuggire qualche volto.

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Tornato alle mie faccende, mi dimentico completamente del ragazzo e della ragazza scomparsa finché, sulla via della cucina, sento arrivare un trambusto dalla toilette per le persone disabili. Ricordo di aver pensato “merda! Qualcuno dev’essere caduto,” e di aver chiesto se fosse tutto ok. Non ottenendo risposta alcuna, spalanco la porta e trovo la ragazza “sparita” con una gamba appoggiata sulla barra di sostegno e, dietro di lei, il lavapiatti. Stavano chiaramente dandoci dentro. Non volevo essere io a dare la “bella” notizia al ragazzo, ma credo proprio lo abbia fatto lei perché lui se ne è uscito dal bar infuriato. Lei è poi tornata al bar con un altro ragazzo, mentre il lavapiatti è stato licenziato.

Posso anche raccontarvi questa, però. In un bar a Liverpool un ragazzo ci ha chiesto un consiglio.
Non so cosa fare, lei ha perso la testa per me, e io non voglio spezzarle il cuore ma devo uscire da questa situazione,” aveva detto prima di tornarsene al proprio posto, collassare e sbattere la testa sul tavolo. Ovviamente siamo corsi a vedere come stesse, controllandogli le pupille, che non erano dilatate, e cercando di tirarlo su, sebbene fosse a peso morto. Cinque ore dopo aver chiamato l’ambulanza e ormai in procinto di chiudere il locale, il ragazzo ci telefona. “Ciao, sono quello svenuto prima al bar,” esordisce, e noi ovviamente gli chiediamo come vada e se ci siano questioni legate allo svenimento di cui dovremmo essere a conoscenza. “No no, volevo solo porre fine all’appuntamento e quindi ho fatto finta di svenire!”. Lì per lì le parole non mi erano uscite dalla bocca, ma ho poi provveduto a fare in modo non potesse più entrare né in quel bar, né in qualsiasi altro locale della zona.

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"Posso dire tranquillamente di averne viste di ogni, c'è chi si comporta come se fosse pazzamente innamorato quando in realtà non sopporta il proprio partner"

E adesso posso arrivare alla ciliegina sulla torta.

C’era questa coppia che frequentava spesso il bar e, prima dell’appuntamento di cui adesso vi parlerò, il ragazzo si era avvicinato per chiedermi se potessi preparare un cocktail con un anello dentro, perché “le chiederò di sposarmi!”. Ok, non preoccuparti, gli avevo risposto io. L’anello era enorme, con una pietra incastonata davvero pazzesca. I due iniziano l’appuntamento dalla cena, ma quando il Pornstar Martini con l’anello dentro arriva al tavolo, lei con una mano afferra lui, con l’altra il drink e dice “ho voglia di ballare.” Noi dal bancone abbiamo visto la sua faccia diventare blu quando, dopo aver esclamato “cosa diavolo c’è nel bicchiere?”, inizia a soffocare. Il ragazzo, in procinto di perdere sia la fidanzata che l’anello costoso (che se ingoiato dovrà uscire da altri pertugi), inizia ad impazzire, mentre la ragazza continua a passare tutte le scale cromatiche del blu e a girare per il locale come quei pupazzi gonfiabili lasciati al vento. Io fatico a trattenere le risate (dopotutto è proprio una di quelle cose che vedi solo nei cartoni animati), finché la ragazza finalmente non sputa via l’anello. “Ok, non ho intenzione di mettertelo al dito ora ma voglio ancora sposarti,” conclude il promesso sposo.

Che poi la conclusione migliore di quest’ultima storia è un’altra. La coppia, ora sposata, ha svelato a parenti e amici come sia andata realmente la proposta di fidanzamento solo al matrimonio, proiettando il filmino registrato dalle nostre videocamere a circuito chiuso durante in ricevimento. Data la mancanza di suoni, sembrava un film muto di Charlie Chaplin, che ha fatto letteralmente pisciare addosso dalle risate tutti gli invitati.


Quest'articolo è originariamente apparso su Munchies UK.