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Foto per gentile concessione dell'intervistato, del Fish&Chips International Erotic Film Festival e Filmartgallery

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Le incredibili locandine dei film erotico-pornografici anni Settanta

Massimo Russo ha collezionato i manifesti di un'epoca in cui la trasgressione aveva tutto un altro significato.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT

La Rivoluzione sessuale è un film del 1968 diretto da Riccardo Ghione. Racconta di uno psicanalista che convince sette uomini e sette donne ad accoppiarsi ogni sera in maniera randomica per dimostrare che il malessere esistenziale dipende dai tabù sessuali che la società impone.

Non vi dirò come va a finire la storia di questa sorta di rivisitazione del Decamerone, ma di certo già la locandina del film, creata dal pittore e illustratore Rodolfo Gasparri, è piuttosto eloquente. Ed è tra i documenti che descrivono al meglio il passaggio tra gli anni Sessanta e Settanta e la rivoluzione culturale di quell'epoca.

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A parlarmene è Massimo Russo, collezionista d’arte e curatore della mostra “Ginger&Glamuor,” al momento in corso presso lo spazio SPACENOMORE di Torino e parte del Fish&Chips International Erotic Film Festival. Russo mi dice d’aver iniziato a collezionare locandine un po’ per caso, ma con una certa cognizione. “Pensando che potesse essere una collezione molto diversa dalle altre, dopo un po’ di titubanza per i soliti retaggi culturali, ho comprato circa 20 anni fa i primi manifesti che mi avevano incuriosito al mercato di antiquariato Balon, a cui poi si sono aggiunti quelli che ho acquistato dai commercianti di Stati Uniti, Giappone, Francia, Svezia e Spagna.”

Ed è proprio da una scritta dei suoi manifesti che Russo ha preso spunto per il titolo della mostra. “Ho scelto ‘Ginger&Glamour, perché lo zenzero e il glamour, il gusto un po’ forte un po’ piccante e appariscente, rappresentano perfettamente quel periodo,” afferma. “Era il nome dell’organizzazione che portò in Italia il film Gola Profonda.”

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Gola profonda, o La vera Gola Profonda, o Deep Throat è un film pornografico del 1972 diretto da Gerard Daminao. È considerato un cult, e narra di una prostituta che scopre di non aver mai provato piacere perché ha il clitoride ubicato in gola. Nel nostro paese è stato inizialmente soggetto a diverse censure.

Ma la collezione di Russo consta anche di pellicole erotiche, soprattutto di qualche anno prima, come Lolita del 1962, diretto da Stanley Kubrick, e incentrato sull'ossessione di un professore per una ragazza che lo porterà a sposarne la madre.

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Nel complesso, si tratta di titoli che ricordano la golden age Settanta-Ottanta dei cinema italiani a luci rosse, il suo pubblico diversificato—di cui oggi rimangono pochissime tracce.

Al collezionista Russo però non interessa tanto questo aspetto, piuttosto quanto le locandine possano considerarsi la testimonianza di un vero fenomeno di costume e spaccato d’arte. “Negli anni Ottanta, in generale e con l’avvento del porno mainstream, le fotografie hanno sostituito le illustrazioni, che erano delle vere e proprie opere d’arte—soprattutto quelle italiane, quelle per esempio di Sandro Symeoni.”

Tanto che nella descrizione annessa alla mostra si può leggere che “le locandine, ammiccanti e quasi mai esplicite" non sono altro che "testimoni di un periodo in cui ancora esisteva la trasgressione” e che a noi “non appaiono più né provocanti né provocatorie.”

Inoltre, sempre secondo Russo, anche se molti dei film dell’epoca erano realizzati con “budget limitati” e “interpreti non professionisti,” descrivevano lo sforzo di una trama pensata a monte, possedevano una “certa poesia,” rispetto a ciò che vediamo oggi.

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Ma se uno volesse—soprattutto se fa parte degli italiani che nelle query di certe ricerche inseriscono spesso la parola “trama”— iniziare a guardare anche solo un film, tra erotici degli anni Sessanta e porno degli anni Settanta? Oltre ai cult, Russo consiglia “Spermula, un film soft-porn erotico dalle atmosfere psichedeliche." Che già dal titolo è abbastanza esplicativo.

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La mostra Ginger&Glamour è aperta al pubblico dal 17 al 20 gennaio 2019 presso lo spazio SPACENOMORE di Torino, in via Bogino 9. Per vedere, invece, il resto della programmazione del Fish&Chips International Erotic Film Festival vai pure da questa parte.

Qua sotto alcune delle locandine:

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