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Credevano fosse Padre Pio, invece era il graffito di un pene

Ad Arzano, in provincia di Napoli, qualcuno ha visto il volto di padre Pio su un portoncino e ha gridato al miracolo. Ma si sbagliava.
Niccolò Carradori
Florence, IT
Foto per gentile concessione di Emanuela Marino.

Quando ero piccolo mi piaceva guardare le mattonelle del bagno, e scorgere delle facce nelle striature del marmo. Ce n'erano tante, ed era un modo come un altro per non annoiarsi sulla tazza prima che inventassero le app o io imparassi a leggere.

Anni dopo ho scoperto che questo avviene perché il nostro cervello è portato a sintetizzare continuamente in un tutto possibilmente noto le singole informazioni visive (o uditive) che otteniamo dal mondo esterno, secondo un fenomeno noto come "illusione pareidolitica." È quella tendenza istintiva che ci fa vedere i volti sulla luna, i cani nei profili delle montagne e i fantasmi nelle vecchie foto.

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Deve essere anche ciò che ha fatto sì che il graffito scolorito di un pene ad Arzano, in provincia di Napoli, venisse scambiato per un'apparizione di padre Pio.

La cronistoria dell'avvenimento, così come riferito da alcuni articoli della stampa locale (tra quelli non rimossi dopo la scoperta della vera natura dell'apparizione, e basati sui soliti gruppi Facebook "Sei di X se…"), sarebbe stata pressappoco questa: giovedì scorso in Molise è stata registrata una scossa di terremoto che si è propagata fino a 150 chilometri di distanza. Alcuni cittadini di Arzano hanno avvertito il tremito, e sono accorsi in strada. Uscendo qualcuno ha osservato un portoncino di metallo, su cui—al buio—intravedeva quella che sembrava essere la faccia di padre Pio in una macchia.

In poco tempo si è creata una piccola folla di arzanesi, curiosi di vedere il portoncino. Ovviamente non tutti avranno creduto nella comparsa di padre Pio—molti saranno accorsi solamente per dare un'occhiata—ma la calca, secondo quanto riportato dalla fotografa Emanuela Marino su Facebook, avrebbe addirittura necessitato dell'intervento dei vigili urbani.

Alla fine, però, qualcuno ha fotografato il portoncino con il flash del cellulare, e l'arcano mistero è stato svelato. La macchia non componeva le sembianze del santo di Pietralcina, ma i contorni di un pene stilizzato, realizzato a bomboletta. Come ci ha poi riferito Marino, alcuni avevano motivato la (finta) apparizione con la morte del proprietario del portoncino, avvenuta un anno prima. Sempre secondo Marino, il tutto è stato ora cancellato.

Qualcuno spieghi questo fenomeno cognitivo a tutti gli psicologi della Gestalt che mi sono dovuto sorbire all'università.

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