Alcuni scienziati hanno scoperto che la maggior parte dell’acqua presente sulla Terra—e nel sistema solare—è antecedente al sole.
Non è solo una riflessione che ci rende increduli, ma è anche una grande scoperta che implica che l’acqua abbondi anche in altri sistemi planetari.
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Si sa da un po’ di tempo che l’acqua terrestre è molto antica, ma quest’ultima ricerca insinua che sia imperscrutabilmente antica. La scoperta alimenta le speculazioni per cui i processi e gli elementi che hanno portato la vita sulla Terra potrebbero essere un paradigma comune ad altri pianeti nell’universo.
I ricercatori che si sono occupati dello studio sono giunti a questi risultati grazie alla creazione di una dettagliata simulazione al computer dell’infanzia del sistema solare:
“Certo, non possiamo tornare indietro nel tempo per vedere di persona la formazione del Sole e del sistema solare,” mi ha detto Ilsedore Cleeves, ricercatrice della University of Michigan che ha condotto la ricerca. “La cosa meravigliosa dell’enormità della galassia è che possiamo osservare molte stelle giovani simili al sole che si stanno formando oppure che si sono formate recentemente, e questo in un certo senso ci permette di osservare il passato del nostro sistema solare.”
“Studiando questi oggetti celesti grazie a telescopi molto potenti e a calcoli numerici possiamo usare le informazioni ottenute per creare un modello delle condizioni ambientali del disco protoplanetario nel dettaglio,” ha affermato.
La variabile specifica, descritta sul paper pubblicato su Science, su cui Cleeves e i suoi colleghi si sono concentrati, era “l’acqua pesante”, o meglio, il ghiaccio pesante, presente nelle nubi interstellari. L’acqua pesante è ricca di deuterio (un isotopo dell’idrogeno). Il deuterio si forma a temperature estremamente basse, ed era presente ovunque durante la nascita del sistema solare, secondo quanto osservato da campioni originari di quel periodo.
“Gli oceani terrestri, i meteoriti e le comete mostrano tutti alti livelli di acqua pesante (HDO) e acqua leggera (H2O),” ha spiegato Cleeves. “Mettendo assieme le conoscenze che abbiamo sui processi energetici nei dischi, abbiamo creato una simulazione per osservare quanta acqua pesante si formasse all’interno dell’ambiente del disco protoplanetario.”
La questione era capire se gli alti livelli di deuterio scoperti in questi campioni fossero “ereditati” da un ambiente preesistente, formato da gas interstellari, o si creasse grazie a reazioni chimiche che avvenivano nel disco protoplanetario che si stava formando.
“Per dirla breve, i dischi non sintetizzavano l’acqua pesante in quantità abbondanti, quindi non potevano essere la fonte originaria della nostra acqua,” ha affermato Cleever. “Questo lavoro suggerisce che gran parte del ghiaccio d’acqua all’interno del sistema solare è stato ereditato dalla nascita dell’ambiente solare in un gas interstellari estremamente scuri e freddi,”
In altre parole, la gran parte dell’acqua presente sulla Terra è più antica del pianeta stesso e anche della stella ospite. È un pensiero davvero incredibile, soprattutto se si pensa che questo fatto riguarda anche i pianeti extrasolari e le stelle.
L’acqua potrebbe essere presente in altri sistemi solari, e così anche altri composti organici essenziali. Ed è in questa direzione che Cleeves intende indirizzare le future ricerche.
“Continueremo il lavoro cercando cos’altro potrebbe essersi originato assieme al ghiaccio d’acqua,” ha affermato. “I ghiacci interstellari sono delle commistioni chimiche estremamente ricche di molte specie differenti, vi sono ghiacci portatori di carbonio, e anche alcuni organismi semplici—sarà interessante vedere cos’altro si è formato nel sistema solare.”
Anche Conel Alexander, co-autore della ricerca, evidenzia il grande potenziale, in campo astrobiologico, che potrebbe avere la scoperta.
“I meteoriti primitivi e almeno una cometa contengono materia organica ricca di deuterio,” mi ha detto. “Come per l’acqua, si discute molto in ambiente scientifico sulla questione se la materia organica si sia formata nella nube molecolare presolare o nel sistema solare. Abbiamo in programma una seconda ricerca per indagare questa questione.”
Speriamo che il secondo studio vada ancora più a fondo di questa teoria secondo cui sarebbero presenti in tutto l’universo condizioni adatte a una biodiversità aliena.