Anche questo è stato un anno assurdo e anche questa volta arriviamo alla sua fine con lo stesso stato mentale di quel tizio inglese che lo scorso dicembre ha scavato un buco nel suo giardino, ci è entrato dentro e si è rifiutato di uscirne.
Dato che da qualche tempo a questa parte viviamo in una linea temporale fondamentalmente sbagliata in cui la trama della nostra realtà è scritta da uno sceneggiatore ubriaco e ha la stessa coerenza narrativa di Un posto al sole, ecco un post riassuntivo delle cose più strane che non sarebbero dovute succedere ma per qualche motivo sono successe lo stesso nel 2018.
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Bitcoin, popstar e jihadisti
Nel dicembre 2017 il Bitcoin è schizzato al suo massimo storico—oltre 13mila dollari l’uno—e anche se all’inizio del 2018 il valore era già sceso, tutto il mondo impazziva per le criptovalute. A gennaio in Giappone facevano il loro primo concerto le Virtual Currency Girls, una girl band a tema, le cui cantanti si esibivano in costume da cameriera e maschera con il logo di diverse criptovalute. Il loro primo singolo, intitolato “The Moon and Virtual Currencies and Me”, parlava di sicurezza informatica e metteva in guardia contro le truffe nel settore. I fan potevano pagare 0,001 Bitcoin per fare la foto con le cantanti. Secondo la 18enne Rara Naruse, leader del gruppo, la band sperava di diffondere l’idea che le criptovalute non sono “solo qualcosa su cui speculare, ma una tecnologia meravigliosa.”
Intanto, dall’altra parte del mondo, alcuni sostenitori del Jihad globale provavano a usare i Bitcoin per ottenere finanziamenti in modo anonimo. Da questo primo tentativo sarebbe nato qualche mese dopo Sadaqa Coins, una specie di Kickstarter dell’ISIS sul dark web che accettava Bitcoin, Ethereum e Monero e in cui i progetti che si potevano finanziare erano cose tipo comprare silenziatori e pick-up per i mujaheddin.
Il volantino della droga di Padova
A mio parere il caso di cronaca più incredibile avvenuto quest’anno in Italia: il 19 marzo esce la notizia dell’arresto a Padova di una banda di spacciatori chiamata “Famiglia Corolla” (dal nome della macchina a bordo della quale si appostavano fuori dai Sert della zona) che adescava tossicodipendenti in cura e li tentava con offerte convenienti per farli tornare ad assumere droga. Fin qui niente di così particolare. Particolare era invece il volantino che gli spacciatori mostravano ai clienti senza dire una parola (per evitare le intercettazioni), una specie di catalogo dell’Esselunga con tanto di omaggi e slogan “prendi al volo l’affare.”
Due giorni e tante risate dopo, la storia aveva raggiungo un livello di assurdità superiore: il comandante provinciale dei carabinieri di Padova aveva candidamente ammesso che il volantino non era vero ma piuttosto “liberamente ispirato a” o “tratto da una storia vera”—nel senso che se l’erano inventato i carabinieri cercando di imitare quello vero, andato distrutto. Potevamo arrivarci visto nessuno spacciatore avrebbe mai usato la parola “cadauno” riferita a dei pezzi di bamba.
Piano di esistenza 2
L’evento a cui più sarei voluto andare quest’anno si è svolto il 7 aprile presso il ristorante Le Muse di Rivoltella del Garda, in provincia di Brescia: “Piano di Esistenza 2” è stata la conferenza nazionale dei sostenitori italiani della teoria della terra piatta. Oltre a un pranzo, l’evento prevedeva una serie di interventi dei relatori con titoli come “UFO e ibridazione alieni-umani nel contesto geocentrico” e “Quella palla della Terra… cosa ci hanno ficcato in testa?”
“Non abbiamo la presunzione di conoscere la forma della Terra, ma abbiamo avuto modo di sperimentare, con i semplici mezzi a disposizione, che di sicuro non ha la forma sferica che ci vogliono far credere,” ha spiegato a Brescia Oggi Pamela Morrigan, una delle relatrici del convegno—al termine del quale era previsto un esperimento sul campo, ossia vedere se da Rivoltella si vedesse Tuscolano Maderno, dall’altra parte del lago, nonostante la curvatura terrestre. Purtroppo l’esperimento non si è svolto perché c’era la nebbia.
Richard Spencer bandierino
Maggio è stato il mese in cui, tra estenuanti trattative e leak del contratto di governo, doveva nascere il “governo del cambiamento” di M5S e Lega. A un certo punto è sembrato che tutto stesse per andare in fumo quando il presidente della Repubblica ha messo il veto sul nome di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Manifestazioni di piazza, invocazioni di “impeachment” per Mattarella e quest’immagine che riassume bene quei giorni intensi: il leader dell’alt-right americana Richard Spencer che su Twitter si mette la bandiera italiana nel nome (al posto della rana che aveva prima) per solidarietà con il popolo italiano che stava subendo un “golpe.”
Il sottosegretario alle Infrastrutture non sa chi sia il ministro delle Infrastrutture
Poi però il governo si è fatto, e a giugno, nemmeno un mese dopo, ecco che ci aveva già regalato una prima perla e il video più bello della legislatura. Armando Siri, sottosegretario leghista alle Infrastrutture, è a Tagadà su La7. La conduttrice Tiziana Pannella lancia un gioco: indovinare l’identità di un ministro partendo da alcuni indizi: un computer e una divisa militare. Il senatore PD Franco Mirabelli prova a dare la soluzione: “È Toninelli.”
Al che Siri dice: “Ma non è ministro Toninelli.”
Cala il silenzio e segue questa conversazione surreale:
Siri: “Non è ministro.”
Mirabelli: “Come non è ministro Toninelli?”
Siri: “Non è ministro Toninelli”
Pannella: “È ministro Toninelli?”
Siri: “No alle Infrastrutture c’è… c’è…”
Mirabelli: “C’è Toninelli.”
Il concorso di bellezza per naziste
Mentre da noi ci facevamo intrattenere così, a settembre sul social network russo VK è stato organizzato Miss Hitler, probabilmente il primo concorso di bellezza neonazista per donne “radicali e fanatiche di Hitler,” di cui si rumoreggia già da qualche anno. Secondo gli organizzatori lo scopo del concorso era semplicemente “promuovere la cultura hitleriana, incoraggiare l’interazione tra la comunità hitleriana e ripulire l’immagine di Adolf Hitler, mostrando la bellezza della cultura hitleriana.”
Le candidate condividevano sulla pagina dell’evento le loro foto vestite da naziste—con bandiere naziste sullo sfondo, copie del Mein Kampf in mano, gioielli nazisti, tatuaggi nazisti. L’evento è stato cancellato da VK quasi subito, non prima però di aver raggiunto circa 800 partecipanti provenienti da Russia, Germania, Stati Uniti e Italia.
Uccelli ubriachi
Nell’ottobre 2018 la cittadina di Gilbert, in Minnesota, ha dovuto fronteggiare un’emergenza uccelli ubriachi. Come riporta il Washington Post, il capo della polizia locale Ty Techar ha spiegato in un comunicato che “il dipartimento di polizia di Gilbert ha ricevuto diverse segnalazioni di uccelli che sembrano essere ‘intossicati’ e che volano contro le finestre delle case, i parabrezza delle macchine e che in generale si comportano in modo apparentemente confuso.”
La ragione: quest’anno le bacche di cui si nutrivano gli uccelli erano fermentate prima. Gli uccelli le mangiavano e poi erano sbronzi—in particolare quelli più giovani, che reggevano meno (è tutto spiegato nello stesso comunicato della polizia locale). In ogni caso, spiegava la polizia, non era il caso di preoccuparsi perché prima o poi agli uccelli la sbronza sarebbe passata.
L’Esercito Italiano in una foto
Questa è probabilmente la mia immagine preferita del 2018: siamo a ottobre e il generale dell’esercito italiano Claudio Graziano—nonché capo di stato maggiore della Difesa, e che di lì a poco sarebbe diventato il presidente del comitato militare dell’Unione Europea: insomma l’uomo che comanda tutti gli eserciti dell’UE in caso di terza guerra mondiale—durante una visita a una fiera di settore offre una stretta di mano a un manichino vestito da soldato.
Presidenti, sbarre d’oro e cloni
E ora linea alla politica: lo scorso novembre il presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhamedow ha deciso di dimostrare platealmente la sua forza sollevando una sbarra d’oro alla presenza dei suoi ministri e della tv di stato. I motivi del gesto sono ignoti e insondabili (forse per scoraggiare eventuali rivali?) ma dopotutto parliamo della stessa persona che nel tempo libero fa duetti (rap o pop) in tv con suo nipote.
All’inizio di dicembre invece il presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che si trovava in visita in Polonia, ha convocato una conferenza stampa per smentire le voci secondo cui sarebbe morto e sarebbe stato rimpiazzato da un clone—che tra l’altro è proprio il genere di cosa che sosterrebbe un clone. “Una delle cose che sono venute fuori oggi mentre incontravo la comunità nigeriana in Polonia è stata la domanda se fossi stato clonato o meno. Queste voci ignoranti non mi sorprendono—l’anno scorso quando sono stato all’estero per farmi curare un sacco di persone speravano che fossi morto.”
QAnon
QAnon è una teoria del complotto, solo che diversamente dalla maggior parte delle teorie del complotto è ormai uscita dalla sua nicchia su internet per diventare una cosa mainstream, talmente mainstream che inizia a esserci gente che va ai comizi di Trump con cartelli con scritto “Q.” E anche se le origini della teoria risalgono al 2017—precisamente a un post su 4chan del 28 ottobre 2017—è stato quest’anno che si è diffusa davvero.
Per riassumere brevemente: c’è una fonte anonima di altissimo livello all’interno dell’amministrazione Trump che posta su 4chan dei messaggi in codice firmandosi “Q”, secondo cui l’indagine sulla collusione tra Trump e la Russia è una finta dietro cui si nasconde una vera indagine volta a evitare un colpo di stato organizzato nell’ombra da Barack Obama, Hillary Clinton e George Soros e a fermare un grosso giro di prostituzione minorile che coinvolge una serie di politici democratici e attori di Hollywood.
Sì, sembra una roba senza senso. Ma negli Stati Uniti ci credono un sacco di persone e il fenomeno sta diventando sempre più una setta, con gente che viene isolata dalla propria famiglia e dai propri amici e finisce per passare le feste da sola, trovando conforto solo nella comunità di QAnon.
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