Música

Le poesie adolescenziali di Tupac


Illustration via Wikimedia Commons

Tupac Shakur è uno dei rapper più influenti mai vissuti, ed è passato alla storia per il lirismo progressivo, il suono d’impatto e il ruolo fondamentale che ha avuto nell’evoluzione dell’hip hop moderno. Nonostante la tragica e prematura morte nel 1996, Tupac costituisce tutt’oggi una fonte di fascino e ispirazione per il pubblico di tutto il globo. Attraverso gli amici Citizens of Humanity, Lila Steinberg, la prima manager di Tupac, ci ha consegnato delle poesie mai pubblicate e scritte dal rapper all’età di 17 anni, quando ancora nessuno conosceva il suo straordinario talento. Nella speranza di comprendere a pieno quanto Tupac abbia influenzato il mondo in cui viviamo, abbiamo chiesto allo scrittore Jeff Weiss–co-autore di 2Pac vs. Biggie: La storia Illustrata Della Più Grande Battaglia del Rap–di scrivere un saggio sul perché questo argomento ci stia particolarmente a cuore.

Videos by VICE

Se davvero volete comprendere 2Pac, allora dovete smettere di pensare che Tupac vada compreso. Tupac è stato definito un camaleonte, ma io trovo sia meglio considerarlo come una sorta di lanterna magica del rap, un’impeccabile sorgente di proiezioni attraverso cui descrivere il mondo. I suoi ideali rivoluzionari e il nichilismo da gangster erano senz’altro sinceri e appassionati, ma anche rinunciabili in qualsiasi momento di evoluzione artistica.

Il suo passato d’infanzia è così predestinato che sembra provenire da un film di animazione Disney scritto da Huey Newton, uno di quei film che iniziano con la storia di un ragazzo disagiato che al termine della pellicola, in qualche modo, viene incoronato Re. Sua mamma trascorse la maggior parte della gravidanza in una cella di isolamento, nell’attesa di un processo per aver partecipato ad una cospirazione che mirava a fare saltare in aria alcuni luoghi di interesse storico. Il padrino, Geronimo Pratt, leader delle Pantere Nere, ha fatto la sua comparsa nel mondo dell’hip-hop facendosi trasportare su una lettiga da sovrano nel video di “Same Song” dei Digital Underground. Sì, su una cazzo di lettiga.

I ballerini nei video dei Digital Underground non sono i più famosi che la storia riesca a ricordare, ma a ben pensarci non c’è nulla di quell’immaginario che abbia più molto senso nel 2014. I grandi artisti vengono adorati anche per via della loro ostinata fugacità, per i miti o per la spirale di divinità che costruiscono attorno alla propria persona, e questo rende impossibile categorizzarli: la vera grande mossa di 2Pac è stata quella di far credere al pubblico di appartenere a questo preciso ordine di artisti, quando in realtà era qualcosa di completamente diverso.

Alla nascita era Lesane Crooks, ma ben presto la madre scelse per lui il nome di Tupac Amaru Shakur, l’ultimo imperatore Inca che, appena prima della propria esecuzione per mano degli spagnoli, aveva dichiarato: “Madre Terra, guarda come i miei nemici versano il mio sangue”. Fondamentalmente, l’omonimo di Tupac aveva usato un bel giro di parole per dire a Filippo II di Asburgo: “Mi sono scopato la tua troia, schifoso ciccione figlio di puttana.”

Cresciuto tra New York, Baltimora e Oakland, 2Pac è stato uno dei primi veri rapper a non possedere delle radici stilistiche ben precise, in lui l’estetica è stata surclassata dalla rabbia, dalla diaspora. In un articolo del ’92 su Source, dichiarò che Grip It! On That Other Level dei Geto Boys era il suo album rap preferito. Visse per un periodo ad Atlanta, ben prima che la città diventasse una mecca dell’industria discografica. Tra le varie cose che gli capitarono ad Atlanta c’è anche un’assoluzione dall’accusa di aver sparato a due poliziotti fuori turno, vita vera. Prima di essere brutalmente assassinato in un’afosa notte del 1996 a Las Vegas, scrisse “To Live And Die In LA“, che per fortuna ha rimpiazzato “I Love LA” come canzone ufficiale della Città degli Angeli.

COSE CHE TI SPEZZANO IL CUORE

Le belle facce
Le false risate
e le persone che sognano ad occhi aperti
I bambini in solitudine
Le grida ignorate
e le anime che hanno smesso di sperare
Un’altra cosa che ti spezza il cuore
Sone le belle favole che non diventano realtà
e le persone egoiste che continuano a mentirmi
Le persone egoiste come te

IL SORRISO DI CUPIDO II

Sono corso fuori per sentire la pioggia
e sono rimasto lì per un momento
quando la pioggia ha smesso di cadere è uscito il Sole
ed era il sorriso di Cupido!

Niente di tutto ciò spiega le sue storiche frequentazioni, incluso il legame con Jada Pinkett durato una vita e nato alla Baltimore Arts School (un’amicizia che più tardi ha avuto modo di infastidire, e non poco, Will Smith). Durante le riprese del film Above The Rim a New York, Tupac strinse solide alleanze con personaggi di spicco come Haitian Jack, Madonna e Mickey Rourke. Quando invece stava scontando una pena per molestie sessuali, diventò amico di penna di Tony “Who’s the Boss” Danza, attore che ambiva al ruolo di Bubba Gump, nonché uomo di un certo stile che vestiva Versace molto prima dei vari Notorious B.I.G. o Migos.

Prima, durante e dopo le interviste per il libro su 2Pac e Notorious di cui sono co-autore, ho raccolto diverse testimonianze per spiegare in qualche modo la sua influenza come artista sul mondo di oggi. Alcuni lo definiscono il miglior rapper di sempre per il semplice fatto che fosse l’unico abbastanza colto e stilisticamente dotato da poter tenere un corso all’università, ma tanti altri intervistati non avevano molto da dire; si limitavano a battere il pugno sul petto e dichiarare che Tupac “ti colpisce al cuore”.

Questo è esattamente ciò mi ha raccontato un autista armeno di Uber, mentre mi spiegava che proprio Tupac è stato il suo rapper di riferimento durante l’adolescenza di merda che ha vissuto in uno stato post sovietico allo sbaraglio. Né lui né i suoi amici capivano una sola parola d’inglese, ma ascoltando Tupac riuscivano ad assordirne la rabbia e il tormento in modo completamente naturale. Tupac è una lingua internazionale, che trascende distanze culturali e sociali: se doveste trovarvi nell’Africa sub sahariana potreste vedere il viso di Tupac dipinto dappertutto. Forse è anche per via del suo look da rockstar vestita di cuoio–da Top Shop vendono ancora la sua tuta da lavoro in pelle di “All Eyez On Me“–ma forse si tratta semplicemente rabbia, lasciata a sedimentare per secoli e trasformatasi in nitroglicerina.

La sua influenza si irradia ancora oggi su moltissimi rapper, come Boosie, che tiene un poster di Pac nello studio di registrazione, come se fosse un’icona sacra. Freddie Gibbs, Jeezy o Eminem, tutti hanno un riferimento indiscutibile in Tupac; Ja Rule ha persino tatuato Pain Is Love sull’avambraccio.

Magari Biggie aveva ragione quando, nel 1995, dichiarò alla rivista VIBE che negli ultimi anni della sua vita Tupac stava recitando la sua stessa parte di Bishop nel film Juice. Quel che è certo è che Tupac era un talento innato: la sua voce sanguinava, e riusciva ad urlare senza sembrare un rammollito. Evitava di percorrere binari scontati, che molti dei suoi imitatori invece imboccavano alla grande.

UN AMORE TACIUTO

Che cos’è un amore taciuto? È più debole se non ha un nome?
Si merita di esistere senza un titolo?
Perché non ho il coraggio di nominarlo
Forse è negare la salvezza a rendermi freddo e crudele
Perché scelgo di farlo crescere
Le persone sono così intente a fare scelte
Che questo impedisce loro di comprendere
Perché dovrei essere debole e nascondere questo amore?
Che cos’è un amore taciuto?
Nessuno lo saprà mai
Ma è questo l’amore che dura nel tempo
E che in segreto cresce a dismisura

In una conversazione che ho avuto con Kyambo “Hip Hop” Joshua, l’attuale vice presidente della Def Jam, in cui gli sono stato davvero addosso, è emerso che a suo dire Tupac parlava alle nuove generazioni in una maniera del tutto speciale, come neanche B.I.G. era in grado di fare. Il suo messaggio era semplice e diretto, era la cosa più vicina a Bob Marley che il rap potesse avere, perché entrambi–pur non essendo i più dotati nei loro rispettivi generi–erano i soli a saper catturare i sentimenti primordiali che accomunano tutti gli esseri umani, anche se non perse mai il ghigno da bulletto non-me-ne-fotte-un-cazzo né la sua leggera aria da teenager.

Il linguaggio e le sonorità potranno anche passare di moda, ma non di certo i sentimenti di odio e amore nelle sue tracce.

Queste erano le sue poesie giovanili, che sono state scoperte di recente. Si tratta fondamentalmente di tracce bonus dell’epoca di The Rose Grew From Concrete, i sentimenti di un adolescente tracciati frettolosamente su carta. Sono i sostrati di quello che sarebbe diventato, in seguito, un post-adolescente alla ricerca di cosa dare e cosa tenere di sé stesso. In queste poesie ci sono tutti i tristi e solitari segnali di un uomo alla disperata ricerca di qualcosa che, di fatto, non troverà mai. Potete scorgervi il tenero romanticismo e l’aspro scetticismo di un estraneo in cerca di affetto e comprensione, oppure chissà, potreste vederci dentro la vostra stessa anima.

Jeff Weiss è uno scrittore di Los Angeles che ha collaborato alla stesura di un libro su 2Pac e Biggie, è anche direttore di Passon of the Weiss. Puoi seguirlo su Twitter.