Cultura

Le schiave del sesso ispirate a una serie sci-fi

Nel 1966, l’autore di fantascienza e filosofo John Norman ha pubblicato il primo libro della serie Gor, parzialmente tradotta anche in Italia.

I suoi romanzi mettono insieme filosofia, fantascienza ed eros, e sono noti nei circoli sci-fi per le loro politiche quanto al sesso, dato che nell’universo Gor c’è una dinamica quasi fissa tra uomini e donne, e le donne o “kajirae“—sottomesse fino al punto di essere fisicamente e sessualmente violentate dai loro signori—imparano ad apprezzarla. Nel libro, questa specie di misoginia sadomaso è considerata “l’ordine naturale”.

Videos by VICE

I libri di Norman sono stati criticati da più parti per essere una specie di porno maschilista, ma dato che il mondo è pieno di gente strana, sono anche stati una fonte d’ispirazione per quei lettori che hanno scelto di adottarne lo stile di vita. Detto questo, gli epigoni hanno interpretato la cultura di Gor in modi diversi, e alcuni hanno espresso per esempio disgusto per i libri pur amandone alcuni protocolli—molte coppie di fan di gorean vivono una dinamica master/kajira felice, consensuale e continuativa dentro e fuori la camera da letto.

Per capire come funziona ho parlato con alcune donne che si identificano come kajirae per scoprire com’è vivere da schiave del sesso ispirate a una serie di libri di fantascienza.

VIVIENNE, 28 ANNI, SERVIZIO CLIENTI

VICE: Quando sei diventata una kajira?
Vivienne: Undici anni fa. Ero su Second Life, e mi hanno venduto a un master gorean. Lui mi ha chiesto se sapessi qualcosa di Gor, ma io non ne avevo idea. Mi sono appassionata ai libri e alla dominazione.

Che cosa ti ha attratto dello stile di vita gorean?
Il primo libro che ho letto è stato Slave Girl of Gor, e mi è molto piaciuta la relazione tra padrone e schiava. Mi eccitava. Mi sono resa conto che il sadomaso non rispondeva a tutti i miei bisogni, che ancora mi sentivo insoddisfatta dopo. Gor mi ha permesso di esplorare altri scenari. Il mio padrone attuale e io siamo insieme da quattro anni, e sono felice di aver trovato una persona a cui non interessa solo il sesso. Il rapporto tra master e kajira va molto oltre.

Ti opponi mai al tuo padrone?
Il mio padrone mi prende sempre in giro, dice che se mi ordinasse di buttarmi dal tetto, io mi lamenterei per tutta la salita ma poi mi butterei lo stesso. Ho dei limiti a causa di un trauma infantile, ma in tutta la mia esperienza ho usato le parole di sicurezza solo tre volte. Non mi piace farlo, perché non voglio deludere l’altro.

Credi nell’”ordine naturale”?
Ci penso da anni. Sono stata schiava di uomini e donne, ma penso che solo un uomo possa controllarmi davvero. Non giudico una persona per il suo ruolo, ma quando incontro schiavi uomini viene fuori la gorean in me e mi trovo a pensare, “questo no.”

Essere una kajira ti fa sentire forte?
Sì. Mi pare finalmente di avere una presa sui miei sentimenti, mentre in passato soffrivo di ansia e depressione. Ho ancora momenti d’ansia, ma sono fortunata perché il mio padrone riesce a controllarli. Sono cresciuta fisicamente e mentalmente. Non mi ha costretto nessuno a entrare in questo ambiente, ci sono entrata perché volevo trovare me stessa, trovare un porto sicuro.

1525101568495-Book19_1stPrinting05


ANNE, 53 ANNI PROFESSORESSA UNIVERSITARIA IN PENSIONE

Da quanto tempo sei una kajira?
Anne: Da trent’anni, quasi tutti con lo stesso master.

Come vi siete incontrati?
Il mio allora marito mi aveva venduto per un paio di stivali. Secondo me l’uomo che mi ha comprato pensava che fosse una cosa da un weekend, ma alla fine mi ha tenuto. Era un gorean, io non ne avevo mai sentito parlare né avevo mai fatto BDSM. Una delle prime cose che mi ha chiesto di fare è stata leggere i libri di Gor, e io ho pensato che ero gorean da sempre, solo che non conoscevo la terminologia.

Come funziona la dinamica tra voi?
Be’, il sesso è solo una piccola parte. Quando usciamo sembriamo una coppia anni Cinquanta, mica dei pazzi. Molti associano Gor e un protocollo preciso, con catene e fruste e violenza, ma non è così. Una kajira non può fare il suo dovere se viene picchiata con violenza. Per noi è una questione di mentalità: ci piace quello che piace al nostro padrone.

Hai mai detto di no al tuo master?
A parte se mi chiedesse di tagliarmi il braccio o sparare a qualcuno, mai. Ma non è uno psicopatico e non mi farebbe mai del male volontariamente. Non ho motivo di dire no. Per molte cose devo prima chiedere il permesso, per esempio se spendo più soldi o voglio prendere il dessert. Se voglio qualcosa sessualmente, è piuttosto aperto.

È una relazione sentimentale?
Sì, ma lui non parla spesso d’amore. Non vuole sembrare debole, non vuole si pensi che non ha il controllo della relazione. Per me, come kajira, è appropriato dire “Ti amo, padrone.” Per lui non è appropriato rispondere che mi ama.

ALICE, 24 ANNI, MILITARE

Da quanto tempo sei una kajira?
Alice: Da quattro mesi. Ne ho sentito parlare da amici che frequentavano la scena BDSM, ma il mio padrone (che è anche mio marito) e io mettiamo insieme un po’ di dinamiche diverse, per esempio il DDLG [Daddy Dom/Little Girl] , per cui non siamo la solita coppia gorean.

Che cosa ti ha attratto di Gor?
Sembrerà strano, ma mi ha aiutato con l’ansia e la depressione. Le regole che mio marito e io abbiamo concordato mi lasciano poco spazio d’azione, quindi la mia mente non vaga mettendomi in agitazione. Mi piace anche che ha aiutato me e mio marito a costruire un rapporto di fiducia, e io stessa non sarei così aperta con me stessa se non avessi scoperto la sottocultura gorean e il BDSM.

Come servi il tuo padrone?
Pulisco, cucino, faccio la spesa, e poi c’è il sesso. Sono una casalinga tradizionale con qualche punizione in più, per assicurarci che segua le regole.

Sei una kajira full time?
Full time, ma non significa che non posso fare quello che voglio. Devo solo dire a mio marito cosa faccio e tenere vicino il telefono in caso mi desideri quando non ci sono. Ho delle regole che abbiamo concordato insieme, ma riguardano tutte il sesso.

JILL, 55 ANNI, ARTISTA

Da quanto sei una kajira?
Jill: Una decina d’anni. Conoscevo la scena per uno o due anni anche prima di diventarlo, me ne aveva parlato un’amica.

Come sei passata a mettere in pratica la vita gorean?
Ero in fase depressiva. Avevo paura di quello che avrei potuto fare, e avevo un amico master. Ho deciso che dovevo affidare a lui il controllo per salvarmi la vita. Sapevo che con un master non potevo uccidermi, ed è così che mi sono resa conto di essere una kajira.

Cosa significa sottomissione per te?
Io sono sua—è semplice. È difficile perché lui vive in Conencticut e io in Ontario, ma sto sempre online. Resto sempre una kajira. Se lui vuole compagnia, se vuole parlare, io ci sono. Ho un collare, ma non lo considero mio. È il suo collare, perché tutto quello che è mio è suo, anche i miei soldi. Lui ha accesso al mio conto in banca. È una relazione di fiducia, ed è questa la cosa che mi piace di più. È in tutti i miei contatti d’emergenza e ha potere di firma su tutto quello che mi riguarda. Lo amo.

Pensi che questo stile di vita ti abbia fatto sentire più ’empowered’?
Sì. Ci vuole forza per farlo, e io sono una donna forte.

Ti descrivi come una “kajira progressista”. Cosa vuol dire per te?
Sono femminista. Ci sono un sacco di persone che hanno preso quei libri come se fossero la Bibbia. Pensano che dentro ci sia scritto come deve funzionare la vita. Secondo i libri, le kajirae sono animali. Be’, scusate, ma la legge dice che sono un essere umano, e la legge gorean… So bene che siamo nel 21esimo secolo, che questo è il pianeta Terra, e che Gor è finzione. Non sono fan dei libri.

*Tutti i nomi sono stati cambiati per proteggere la privacy delle intervistate.