Tutti gli appassionati di Lil Wayne sanno che le punchline nelle sue canzoni si concentrano più che altro sulle rime, che su fatti verificabili. Ogni ascoltatore di rap è consapevole che una misoginia generica e metafore assurde a tema vagina sono una parte del pacchetto “musica rap”, eppure ero curiosa di vedere esattamente quanto fosse grande l’ignoranza dei rapper, quando si tratta di organi riproduttivi. Per questo ho chiamato la Dottoressa Colleen Kajewski, con l’intenzione di “verificare” una lista di testi riguardanti l’anatomia femminile, e mi sono sorpresa di quanto gravi siano le colpe di Lil Wayne e compagnia cantante.
Ovviamente quando Lil Wayne dice Weezy fuck the world, yeah I fuck it until it ovulate / Get her to the crib, get in that pussy, and just dominate in “Bill Gates”, si comporta come il più becero bifolco sessista, ma non è questo il vero problema della questione, secondo la Dottoressa Krajewski. Nel suo lavoro come consulente per Bedsider, un’associazione no-profit che, tra le altre cose, offre supporto psicologico (e non) alle ragazze che affrontano una gravidanza non programmata, le capita di assistere spesso a situazioni di coercizione riproduttiva, ovvero quando il partner di una donna cerca di sabotare i suoi metodi contraccettivi per farla rimanere incinta. È strano da credere, ma anche se la maggior parte degli uomini teme la possibilità di una gravidanza, ce ne sono alcuni che fanno di tutto per mettere incinta la propria partner, come fosse una forma di controllo qualsiasi.
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“La coercizione riproduttiva è una violenza intima molto distruttiva e alcuni di questi testi sono quasi un manuale del perfetto sabotatore di contraccettivi”, mi spiega la Dottoressa al telefono.
Prendiamo ad esempio “Bill Gates” di Lil Wayne. È letteralmente impossibile far ovulare una donna facendoci troppo sesso. L’ovulazione, al di là delle velleità di Weezy o delle sue capacità amatorie, capita solo una volta al mese (più o meno). “In questo testo l’autore sta parlando di come sarebbe bravo a obbligare la sua donna a rimanere incinta. È questo il messaggio che mi arriva. Se dovessi dare un giudizio sommario direi che si tratta di un testo molto violento, sotto il punto di vista della coercizione riproduttiva”.
Un sondaggio del 2010 condotto in cinque diverse cliniche californiane ha rivelato che una donna su sette nel corso della sua vita si è trovata a dover affrontare un partner che cercava di sabotare i suoi contraccettivi. I risultati dello studio evidenziavano discussioni riguardo l’uso del preservativo e richieste di interrompere l’assunzione della pillola anticoncezionale, fino ai casi limite in cui il partner ha minacciato di interrompere la relazione se la ragazza non avesse accettato di iniziare una gravidanza.
Mentre il maschilismo generico delle canzoni rap può essere considerato una velleità performativa—e, per qualcuno, inoffensiva—in realtà a volte riflette delle circostanze che capitano nella vita reale, pure se ci piacerebbe che non fosse così. In “Send It Up” Kanye West rappa a proposito del non tirarlo fuori, soprattutto quando non si indossa un condom: When I go raw, I like to leave it in / When I wake up, I like to go again. La Dr. Krajewski spiega che questo testo è estremamente pericoloso perché esemplifica un comportamento abusivo tra i più tipici legati alla sfera riproduttiva. Nel breve episodio raccontato al Kanye (narrativo o no, poco importa) non importa nulla del volere della propria partner. “Questo testo spiega che il tizio non indossa un condom e non ha intenzione di venire fuori, ma lei non può dire di no”, mi spiega. Quando si parla di metodi contraccettivi, il coito interrotto è il minimo che un ragazzo possa fare, se non ha intenzione di indossare un profilattico.
Nella sua clinica di supporto la Dottoressa ha spesso a che fare con donne che sono spaventate all’idea di obbligare i propri fidanzati a indossare un condom, ma la parte più difficile di tutte è il primo approccio con il soggetto che chiede aiuto, e testi di questo tipo rendono il suo lavoro ancora più complicato. “Le donne spesso non si portano dietro dei preservativi, ma quando chiedo loro perché abbiano rapporti non protetti, non ottengo altro che lacrime. Molte delle mie pazienti, che si rivolgono alla clinica per un aborto, non utilizzano metodi contraccettivi e quando provo a chiedere loro, senza esprimere alcun giudizio a riguardo della scelta, perché non utilizzino almeno un preservativo, tutto ciò che ottengo sono proprio lacrime”.
Lo studio ha anche messo in evidenza come spesso le dinamiche di coercizione sessuale siano direttamente legate a violenze fisiche. Tre quarti delle donne che chiedono aiuto per abusi di questo genere hanno subito anche violenze domestiche dal proprio partner. In un fact sheet sulla violenza all’interno delle coppie e sulla libertà sessuale (e riproduttiva), Planned Parenthood ha evidenziato che le due forme di abuso sono “strettamente connesse ed è difficile che si verifichino casi in cui è possibile evidenziarne una senza che ci sia qualche situazione compatibile con l’altra”. Sfortunatamente questo è stato l’unico studio condotto per analizzare specificatamente questa tipologia di abusi ed è difficile stabilire se esista un legame tra questa violenza domestica e i tassi di gravidanze indesiderate.
È comunque fuori discussione che il sesso sia una forma di controllo del corpo femminile molto comune all’interno dei testi rap, ma il rap più crudo non è il solo genere che tende a celebrare situazioni di abuso sessuale contro le donne, diciamo che è soltanto l’apice della montagna. Il singolo di debutto di Rich Gang con Young Thug è l’espressione più pura di questo comportamento e, per quanto incomprensibile, mette in luce un paio di idee a dir poco vergognose: I won’t do nothing with the bitch, she can’t even get me hard / Somethin’ wrong with the pussy / Even though I ain’t gon’ hit it, I’ma still make sure that she douche it, rappa Young Thug in uno dei pochi momenti di lucidità del pezzo. Ecco, più che una critica della pulizia vaginale in queste barre l’autore sta accusando la sua partner di una sua mancanza di virilità. Più avanti dice anche I can’t get caught up like that, no way. We don’t have time to go see doctors. “Sostanzialmente sta dicendo alla sua donna di farsi una doccia perché lui non ha tempo di vedere un dottore. Ha un problema col suo affare, e l’origine del problema deve sicuramente essere lei”, mi dice la Dottoressa.
La riproduzione coatta può essere ancora più estrema degli ordini e del rifiuto di usare il profilattico. La Dr. Krajewski ha avuto a che fare con donne a cui i propri partner avevano strappato la spirale con la forza. Mentre la dottoressa Grace Shih ha scritto su Bedisder di una paziente a cui il fidanzato aveva ripetutamente strappato il cerotto anticoncezionale. Per evitare abusi come questo genere di sabotaggi, Planned Parenthood raccomanda alle scuole di insegnare anche a stare in maniera sana all’interno di una relazione, per insegnare ai ragazzini ad avere relazioni sane da adulti, e raccomanda ai ginecologi di fare esami che rivelino se c’è stato un qualche tipo di costrizione all’atto riproduttivo. “Solo di recente stiamo imparando a chiedere alle pazienti se hanno subito qualche sabotaggio delle loro pratiche anticoncezionali” dice la Dr. Krajewski. Che succede se tu vuoi usare il preservativo e lui no? Che succede se non ce l’avete? Puoi permetterti di dire di no? Ce la fai?”
“Io mi sento estremamente fortunata a poter dire di no a un certo tipo di rapporti, ma molti miei pazienti non possono” continunano. “Ecco perché, a leggere questi testi, mi sono venuti i brividi”.