Per leggere quest’articolo stai spendendo un botto di energia. Il tuo dispositivo ha mandato una richiesta al server, che poi ha mandato indietro i dati al tuo dispositivo facendo apparire un certo font, delle immagini ad alta risoluzione e un testo meticolosamente formattato con link e video. I siti web moderni hanno plugin e script che li rendono molto più complicati — e dispendiosi a livello energetico — rispetto ai comuni siti in HTML. Più media sono inviati al tuo dispositivo dal server, più energia viene utilizzata.
Non si tratta solo di Motherboard, ogni sito connesso a internet non esisterebbe senza un enorme matassa di router, cavi in fibra ottica che passano sotto la terra e sotto il mare, e i data center che ospitano i server che rendono internet possibile. Soltanto negli Stati Uniti, secondo una stima del 2016, i data center utilizzano 70 miliardi di kilowatt di energia ogni anno — che corrisponde all’1,8 percento di quella utilizzata in tutto il paese.
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Internet non è fatto di aria, e un nuovo progetto del blog Low-Tech Magazine rende questo concetto molto più tangibile. Low-Tech Magazine — un blog WordPress gestito da Kris De Decker — ha lanciato una versione Low-Tech a energia solare, progettato per usare meno energia possibile.
In una call su Skype con Motherboard, De Decker ha detto che secondo lui alle persone non interessa quanta energia è necessaria per usare internet, semplicemente non capiscono la portata del problema. “C’è quest’idea che internet sia immateriale, come se galleggiasse tra le nuvole,” ha detto. “Invece è molto concreto e usa un bel po’ di risorse, materiali, energie.”
Il sito è statico, ciò significa che c’è un’unica versione del sito al giorno; un sito dinamico, invece, cambia nel corso della giornata. Low-Tech Magazine usa anche il font di default e immagini a bassa risoluzione, uno stile da ‘primo internet’ che semplifica lo schema dei colori e usa circa 10 volte meno energia rispetto alle immagini a bassa risoluzione. Il sito va interamente a energia solare (qui sotto un’immagine del pannello che lo fa andare, a Barcellona.) Quindi se ci sono alcuni giorni consecutivi di brutto tempo a Barcellona, Tech Magazine andrà offline.
De Decker ha detto che il suo obiettivo a lungo termine è di trasferire 11 anni di contenuti da Low-Tech Magazine al nuovo sito.
“Low-Tech Magazine lo puoi vedere su internet, ma è anche palpabile,” ha detto De Decker. “C’è un server e un pannello solare qui in casa: puoi vederli, toccarli e anche distruggerli.”
Allora perché non stanno tutti cercando di creare un sito a bassa energia? Perché è difficile. La versione a energia solare di Low-Tech Magazine ha richiesto l’aiuto dei web designer Roel Roscam Abbing e Marie Otsuka, un anno di lavoro e circa 4.600 dollari.
“Non sono sicuro che il concetto di andare offline quando è nuvoloso sia destinato a diventare mainstream,” ha detto De Decker. “Ma credo che possa avere senso per siti, blog e media che si concentrano sulla sostenibilità — perché c’è un’incoerenza tra il fatto che scrivi di sostenibilità e l’energia che usi per far funzionare il tuo sito.”
C’è un motivo ambientale per rendere i siti più leggeri, ma potrebbe non essere un motivo sufficiente per usarne uno. Infatti, gli scienziati dell’US Department of Energy hanno dichiarato che l’ammontare di energia speso per i computer è una quota ridottissima di emissioni di combustibili fossili rispetto a, per esempio, l’uso di auto e aeroplani. Una ragione ulteriore per avere dei siti leggeri è che si caricano prima per le persone con un accesso internet lento.
“Ho ricevuto mail da persone che dicono ‘ho una connessione pessima, ma la tua pagina si carica molto velocemente’. È molto figo perché più della metà delle connessioni nel mondo sono piuttosto deboli,” ha detto De Decker. “Quindi in un certo senso è tutto questione di sostenibilità e accessibilità.”
Molti utenti non hanno accesso a una connessione ad alta velocità, soprattutto se vivono in zone rurali e povere. Per chi vive in queste aree, può essere più difficile trovare lavoro, risorse per l’educazione e informazioni utili in caso di emergenza. In generale, non possono usare internet in modi che noi diamo per scontati.
C’è da dire che un sito low-tech potrebbe compromettere il piazzamento sulle ricerche Google. Anche se l’algoritmo di Google predilige i siti più veloci, può penalizzare quelli che vanno offline a intermittenza. Comunque, De Decker ha detto che Low-Tech Magazine è stato progettato per usare talmente poca energia da poter stare online anche quando non c’è il sole.
“Il blog è talmente efficiente a livello energetico, che è quasi un problema mandarlo offline; ora sto costruendo un generatore che potrebbe garantire che il sito resti online durante la notte, anche se la giornata non è stata soleggiata,” ha detto De Decker. “Il fatto che vada offline è più per catturare l’attenzione delle persone, per far vedere qual è l’idea che c’è dietro.”
De Decker ha detto che il suo blog è un modo di guardare al passato non per nostalgia ma per prendere ispirazione sulle tecnologie che consideriamo “obsolete.”
“I feedback sul progetto sono stati incredibili,” ha detto De Decker. “Se riduci l’energia [usata per far funzionare un sito], a quel punto produrre energia diventa di secondaria importanza.”
Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US.