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Tutte le foto da Stazione Termini, Lookbook 2009-2021, per gentile concessione di Drago Publisher.
Cultura

Il fotografo che dal 2009 ritrae le persone che compongono il caos di Stazione Termini

Nel libro "Stazione Termini, Lookbook 2009-2021" di Niccolò Berretta trovi pendolari, habitué, senzatetto e turisti, fotografati in posa e senza giudizi.

Da oltre dieci anni—più precisamente dalle 16:44 del 26 ottobre 2009—il fotografo Niccolò Berretta ritrae le persone che popolano il primo scalo ferroviario d’Italia e il quinto d’Europa, Roma Termini. Se siete passati da lì in questi anni potreste averlo incontrato, o forse lui ha notato voi.

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Ho passato una notte a Termini

Nel suo immenso archivio ci sono pendolari, lavoratori, senzatetto, turisti e habitué, tutti fotografati in posa e senza giudizi, a rappresentare contemporaneamente loro stessi e il luogo e il momento a cui appartengono.

Oggi il progetto, costruito con costanza in un’epoca in cui tutto è volatile e in un posto in cui quasi tutti sono di passaggio, è diventato un libro, edito da Drago Publisher e intitolato Stazione Termini, Lookbook 2009-2021.

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Per Niccolò, la foto che rappresenta maggiormente il progetto è quella scelta per la copertina (e che noi abbiamo sistemato sopra questo paragrafo), “perché racchiude il 90 percento degli scatti fatti in questi anni. Quell’uomo in canottiera mi ha sempre dato l’impressione di viaggiare nel tempo. Il contrasto tra lui e la gente sullo sfondo esprime perfettamente il punto di vista che ho cercato di imporre alla mia ricerca.”

Oggi, rispetto al passato, le persone affrontano con più leggerezza le richieste di Niccolò di prestarsi a uno scatto. “A volte mi chiedono se in cambio voglio dei soldi. Per ora ci rido su, magari potrebbe essere un’idea di business per il futuro! Sicuramente ora anch’io sono meno in imbarazzo, e fermare i soggetti più assurdi è un’operazione interessante. All’inizio per impratichirmi fermavo in abbondanza. Oggi fermo solo chi mi interessa fotografare, aumentando il numero dei vaffanculo.”

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Anche se Niccolò ha continuato a scattare anche in questi ultimi mesi, nel libro non c’è un capitolo con le mascherine: gli anni e i personaggi sono invece sovrapposti, alcuni dei protagonisti si ripetono (come nel caso dell’uomo qui sopra, che compare varie volte) e spesso hanno stretto legami con Niccolò.

Tra gli altri, il fotografo cita il tassista abusivo che “passa mattinate davanti alla Stazione cercando di svoltare una corsa. Mi ha raccontato la sua storia solo dopo anni che lo conoscevo, e nel tempo mi ha aiutato a fermare diversi personaggi offrendo di tasca sua dei caffè.”

Di recente Niccolò ha fatto un’esperimento alla Stazione Garibaldi di Napoli—“la gente è stata fantastica. Su 14 persone che ho fermato 13 mi hanno dato l’ok”—ma continua anche a scattare a Termini. Per sapere di più e continuare a seguire il suo progetto, vai su Drago Publisher o sulla sua pagina Instagram Stazione Termini.

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