Dura-Lande 3
Illustrazione da Dura-Lande. Immagine per gentile concessione degli autori.
Tecnologia

Questo gioco ecopunk ti trasporta in un'Italia del futuro distopica e assurda

Venezia è in mano a pirati radioattivi, Milano è un Expo senza fine e il Vaticano è stato nuclearizzato dal Brasile per divergenze religiose: benvenuti a 'Dura-Lande'.
Matteo Lupetti
Asciano, IT

Cosa succederebbe a Milano se un grande evento come l’Expo non finisse più? Come sopravviverebbero i turisti di Venezia a una guerra atomica? A queste domande risponde Dura-Lande, un gioco di ruolo cartaceo (alla Dungeons & Dragons, per intenderci) ambientato in un’Italia del futuro devastata da una guerra globale chiamata “Poliorcesi”.

Durante Lucca Comics & Games 2019 Motherboard ha incontrato la creatrice di Dura-Lande Marta “Martu” Palvarini, che tra le altre cose è studiosa di gioco di ruolo e di rappresentazione di genere nella sua storia (e all’ultimo Lucca Comics & Games portava proprio un incontro sul tema). Con Martu abbiamo parlato dell’ambientazione di Dura-Lande, scoprendo come lei e il resto degli autori—la direttrice artistica Chiara Resnati e l’illustratore Simone “Sime” Peracchi—abbiano immaginato l’Italia futura prima e dopo l’apocalisse.

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MOTHERBOARD: Intanto, cos'è questa Poliorcesi?
MARTU: Una guerra tra le grandi società, le corp capitaliste. Avviene nel 2052 e coinvolge il mondo intero. Il nome è un’idea del mio editor Diego Abrescia e viene dal soprannome di un condottiero rinascimentale, il Poliorcetico cioè “l’assediante.” La Poliorcesi è un assedio permanente a tutto. Oggi c’è una guerra permanente su piccola scala ma pensiamo a un mondo iper velocizzato, in cui questa guerra permanente su piccola scala sia sempre più frequente e ovunque. A un certo punto tutte queste piccole guerre permanenti si fonderebbero in un’unica guerra mondiale, e questa è la Poliorcesi. La guerra nucleare ha perso un po’ di presa nell’immaginario ma è ancora la distruzione assoluta da cui si può ripartire da zero.

L’attenzione mi pare posta su cose un po’ diverse rispetto alle solite ambientazioni post-apocalittiche.
Non è un gioco post-apocalittico, ma un gioco sulla rinascita del capitalismo, su come il capitalismo sopravviva alla propria crisi. Il gioco parte trecento anni dopo l’apocalisse e guarda come il mondo si riorganizza tra vecchi e nuovi capitalismi e frange di opposizione.

Definite Dura-Lande un gioco di ruolo “Ecopunk,” che vuol dire?
L’ecopunk è un genere poco conosciuto, ha alla sua base la rappresentazione verosimile del mondo da un punto di vista di produzione-consumo-distribuzione-riutilizzo, cioè nella rappresentazione delle ecologie e delle economie. Tutto quello che trovi nell’ecopunk ha una ragione, una provenienza, un luogo d’origine.

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'Dura-Lande'. Immagine per gentile concessione degli autori

La demo di Dura-Landedisponibile gratuitamente online (compreso un tool per generare randomicamente il proprio personaggio)è ambientata a Nuova Milano, che i suoi abitanti chiamano “EXPO”. Come l'avete immaginata?
Milano è un Expo permanente, con i padiglioni e una suddivisione in tre cerchi. Il cerchio più esterno con le Triulze (la Cascina Triulza era una parte di Expo 2015), una zona più rurale dove si creano le materie prime per EXPO. Il secondo cerchio con i Cluster. A Expo 2015 i Cluster erano i luoghi dedicati ai vari prodotti (il caffè, il riso), mentre nella nostra Nuova Milano nei Cluster si raffinano i materiali raccolti nelle Triulze. Infine c’è il centro, Gae Aulenti, un luogo di divertimento permanente, dove è vietato non divertirsi e dove sono stati spostati tutti gli edifici storici.

Vi immaginate davvero una Milano così nel futuro?
Parzialmente. Ci sono una serie di cose che dopo Expo hanno perso peso e altre ne hanno guadagnato. Pensate ad Airbnb, ad esempio, a tutta la questione della gentrificazione dei quartieri. Noi abbiamo rappresentato un mondo in cui Expo prende il controllo, diventa permanente e abbatte tutto quello che non gli interessa. Ma se volessimo fare un discorso più realistico, vedremmo invece lo sfruttamento e la riqualificazione del territorio e la sua gentrificazione.

Come vi è venuta l’idea?
Giocando di ruolo tra attivisti e militanti dei centri sociali. Era il 2014 e c’era in ballo la campagna No Expo, di cui facevamo parte. La nostra era una critica al concetto di grande evento e alla sua gestione. Ma un grande evento è di solito limitato nel tempo, mentre noi abbiamo immaginato un grande evento illimitato, permanente. Questo si associa nuovamente al concetto di guerra permanente—ripreso dal filosofo marxista Daniel Bensaid—quel concetto neoliberista per cui si controlla la società attraverso una guerra continua a un nemico inventato. Un classico dell’era Bush. Al grande evento poi si associa una necessità di avanzamento tecnologico e quindi abbiamo immaginato una Nuova Milano pienamente automatizzata, dove le persone non lavorano ma sono volontari, volontari permanenti. Una critica esplicita al lavoro attuale, al lavoro senza contratto, al tirocinio permanente e magari gratuito, alla formazione continua. Questo sistema viene applicato a un intero luogo, EXPO, che è l’unico luogo isolato di Dura-Lande.

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'Dura-Lande'. Immagine per gentile concessione degli autori

Le altre città invece come sono?
Nel 2050, prima della guerra, il parlamento italiano crea il progetto ARCA allo scopo di proteggere le principali città turistiche: Milano, Venezia, Firenze, Roma. Tutte le altre sono escluse.

Quindi solo queste si sono salvate? Per esempio, come sarà Venezia?
Prima della Poliorcesi, Venezia è una città 32 volte più grande di quella attuale. Una società cinese ha acquistato la città e l'ha ristrutturata: il centro storico è stato mantenuto, ma tutta la periferia è stata ampliata prendendo il pattern della città—i suoi elementi architettonici—e replicandolo algoritmicamente all’infinito per creare un grande magazzino dove infilare i turisti conservando però “l’aria veneziana”. Durante l’apocalisse, Venezia è protetta dal progetto ARCA, cioè da un sistema antimissilistico e da ventole che dovrebbero tenere lontane possibili radiazioni. Il sistema antimissilistico funziona—proteggendo la città—ma i sistemi elettrici—comprese le ventole—vengono distrutti e Venezia viene invasa da una nube radioattiva proveniente dalla Pianura del Gemito, che sarebbe la nostra Pianura Padana. I turisti ammassati dentro iniziano una lotta per la sopravvivenza e diventano predoni. Immaginatela come una Tortuga post-apocalittica.

Aspetta, in Dura-Lande Venezia è una città di pirati discendenti dei turisti?
Ormai sono diventati altro: il più alto tasso di mutazioni lo hai proprio a Venezia.

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E invece Firenze?
Firenze si chiama Antica Fiorenza. Nel 2052 ormai la Toscana è un parco a tema rinascimentale e tutte le città considerate brutte sono state distrutte. Si son salvate Firenze, Pisa, Lucca e una parte di Prato, ma per questioni produttive. Tutto il resto è un insieme di bei colli coltivati e pieni di figuranti—gente che lavora nel parco a tema vestendosi in maniera rinascimentale. La Toscana è composta da turisti e da operatori sud-americani (la società che gestisce il parco è sud americana) con aspetti estremamente transumanisti.

Perché transumanisti?
Abbiamo immaginato come sia una società che crea un parco a tema rinascimentale. Una corporazione del genere vuole creare un nuovo mondo ma per farlo ha bisogno di capirne le radici culturali. E cosa è il “trans-umanesimo”? Un nuovo “umanesimo”, un nuovo Rinascimento. Per questo una società transumanista crea un parco a tema umanista.

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'Dura-Lande'. Immagine per gentile concessione degli autori

Che succede a Firenze durante la Poliorcesi?
Nuova Fiorenza è coinvolta nello scontro con il Vaticano, che è diventato una corp e ha acquistato il Lazio nel pieno della crisi economica in Italia. Nel 2052 il Vaticano viene bombardato dal Brasile. È una questione ideologica: il cattolicesimo sudamericano si è staccato da quello europeo e il Vaticano stava muovendo guerra contro la corporazione sud americana che aveva preso il controllo della Toscana in una crociata anti-transumanesimo consumata a suon di bombe incendiarie—equivalente tecnologico del rogo. I fiorentini si salvano rifugiandosi nella cupola del Progetto ARCA, le alte sfere della corp si mettono al comando e—col passare del tempo—iniziano a farsi chiamare “De Medici” e si fanno passare per i prescelti sfruttando il fatto che su tutti i monumenti della città ci sia proprio scritto “de’ Medici”.

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Da un parco a tema rinascimentale siamo arrivati a un Rinascimento estremizzato.
Nel conflitto la narrazione prende il potere.

Torniamo al Vaticano.
Il Vaticano è stato completamente nuclearizzato. Rimane la cupola, con un impianto anti-nucleare che ha coperto tutto il centro di Roma. Le persone cominciano allora ad affluire verso la città—a credere che la fede li salverà—e comunque la fede dà cibo gratuito; basta andare a guardare le messe di Francesco XXVI (la discendenza è continuata) e ti danno l’ostia— un pane pieno di oppiacei. Poi ci sono i nobili, che hanno cognomi come D’Alema e Amazon e vivono in grandi torri fatte di monnezza sopra la baraccopoli.

Chiunque nasca nel Vaticano riceve un nome latino (si parla in neo-latino) e un monomero (un pezzo di genoma) santificato, che può essere risvegliato. A sedici anni si affronta una prova e i migliori—coloro che riescono a risvegliare il monomero santificato—entrano nei livelli più alti del Vaticano. Diventano preti, e poi vescovi e cardinali. Oppure diventano parte degli ordini combattenti che operano contro i nemici della Chiesa: l’Inquisizione—fatta di uomini bio-potenziati con tecnologie benedette (i muscoli sono i Muscoli di San Giovanni Battista, per esempio)—e le Orsoline—suore combattenti, spie e assassine controllate dalle mente alveare dei vescovi (perché nessuno si fida delle donne).

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'Dura-Lande'. Immagine per gentile concessione degli autori

L’ARCA non protegge nulla nel Sud d’Italia?
Napoli si oppone al progetto ARCA. Ormai è autonoma—secondo un concetto di autonomia territoriale alla De Magistris, una riappropriazione del territorio e della cultura napoletana. Ma Napoli è ormai anche una enorme distesa urbana che dopo la Poliorcesi diventa un ammasso di rovine con vari gruppi sociali in conflitto. C’è quello che resta del potere municipale, ci sono gangster che producono l’alcol e la droga che arrivano in tutte le Dura-Lande, ci sono i discendenti dei centri sociali napoletani, ci sono i raver anarco-insurrezionalisti. C’è anche una grande influenza del Nord Africa.

E il resto del Sud?
Tutto il resto del Sud è occupato principalmente da due fazioni discendenti degli immigrati che venivano sfruttati dalle corp. Trecento anni dopo la Poliorcesi il territorio è pieno di ulivi mutanti, i discendenti degli immigrati se ne sono impossessati e hanno instaurato un sistema ecosocialista tornando a coltivare la terra e statalizzando tutto. Soldati in armature potenziate alimentate da energia eolica con gigantesche pale proteggono i campi. Qua si infiltrano anche le fazioni napoletane, che sfruttano la manodopera locale (rapita e schiavizzata) per coltivare l’agave necessaria per la tequila e che incontrano l’opposizione degli ecoterroristi. E una parte dei discendenti degli immigrati, un’etnia, si separa e si ritira sugli Appennini per creare una società autonoma da cui parte per razzie. Abbiamo voluto mantenere una rappresentazione della guerra etnica che vediamo in Africa.

Però la guerra etnica in Africa è guidata dall’intervento colonialista dell’Occidente.
E così accade in Dura-Lande dove questa etnia, i Sotho, è cattolica e colonizzata dal Vaticano e attacca le altre fazioni istigata dal Vaticano. Invece in Puglia, sulle coste, si è sviluppata una fazione di origine vietnamita che si è separata dagli altri discendenti di immigrati rimasti nei campi.

Mi pare che abbiamo messo abbastanza carne di mucca bicefala mutante sul fuoco. Quando sarà disponibile Dura-Lande?
La campagna di crowdfunding di Dura-Lande—realizzato in collaborazione con Asterisco Edizioni di cui faccio parte—inizierà dal 15 gennaio su Produzioni Dal Basso e durerà due mesi. Ci sarà un manuale con l’ambientazione (utilizzabile anche con altri sistemi di gioco) e un manuale con delle regole appositamente pensate per giocarla.