UFO

Il Pentagono ha pubblicato ufficialmente tre video di UFO

Sono gli stessi che aveva diffuso tempo fa l'ex cantante dei Blink 182 Tom DeLonge​, ormai appassionato di alieni.
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Immagine via US Navy.

Quando, tra il 2017 e il 2018, la To the Stars Academy, il gruppo di ricerca sugli UFO fondato dall’ex cantante dei Blink 182 Tom DeLonge, aveva pubblicato tre video di avvistamenti di oggetti non identificati da parte di strumentazioni militari, la prima reazione di chiunque era stata probabilmente di ridere e passare oltre. Ma a partire da quel momento, una serie di reportage e dichiarazioni inaspettate ha portato, pochi giorni fa, alla pubblicazione di quegli stessi video da parte della Marina americana. La pubblicazione è avvenuta sulla loro pagina dedicata all’informazione trasparente, con lo scopo dichiarato di lasciare che siano i cittadini a farsi un’idea sulla veridicità e sul contenuto delle immagini.

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In realtà era chiaro fin da subito che quella di Tom DeLonge e dei suoi affiliati non era solamente una bufala: la notizia era stata ripresa anche dal New York Times, all’interno di un’indagine sull’Advanced Aerospace Threat Identification Program, un misterioso programma del Pentagono a capo del quale risultava un certo Luis Elizondo, ora attivo all’interno della stessa To the Stars Academy.

Questi tre video, nominati “FLIR.mp4”, “GOFAST.wmv”, e “GIMBAL.wmv”, non offrono probabilmente le prove dell’esistenza di veicoli alieni in cui molti appassionati di ufologia speravano, ma dimostrano che gli oggetti identificati sono stati avvistati da strumentazioni militari, e che le forze armate americane hanno svolto accurate indagini a riguardo, come già spiegato da un’indagine di Motherboard di aprile 2020.

A ulteriore dimostrazione del fatto che il governo americano ha preso molto sul serio questi video, ci sarebbero le testimonianze che accusano il Pentagono di aver tenuto segreta una versione in HD di uno dei frammenti. Insomma, la pubblicazione ufficiale da parte della Marina di queste riprese non aggiunge informazioni sul contenuto di esse, ma è comunque un’importante ammissione da parte del governo americano, e un precedente per le politiche di trasparenza in questo settore.

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