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Macro

A quanto pare, svegliarsi presto la mattina fa guadagnare di più

Un sacco di uomini d'affari sono noti per svegliarsi prestissimo. A quanto pare, stando ad alcuni studi, potrebbe essere proprio quest'abitudine sia la chiave del loro successo.

Immagine via Flickr/

Chris Piascik

Questo post fa parte di Macro, la nostra serie su economia, lavoro e finanza personale in collaborazione con Hello bank!

Il successore di Steve Jobs alla guida di Apple, Tim Cook—patrimonio personale di 785 milioni di dollari estipendio da 9,2 milioni—alle cinque di mattina è già in palestra, dopo aver inviato per almeno mezz'ora mail lavorative ai suoi collaboratori. Sergio Marchionne si alza verso le tre e mezza della notte per occuparsi della FIAT in Europa prima di concentrarsi sulla Chrysler, il marchio statunitense della compagnia. Bill Gros—fondatore e per anni manager di PIMCO, il più grande fondo d'investimenti al mondo—si sveglia alle quattro e mezza del mattino, giusto in tempo per l'apertura dei mercati asiatici, ed arriva in ufficio non più tardi delle sei.

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La lista delle persone di successo altamente funzionali al sorgere del sole è talmente lunga da lasciare poche speranze a chi odia la sveglia, ama andare a letto tardi e dormire quella manciata di ore in più al mattino. Anche perché secondo la scienza il loro segreto è nascosto nei geni. "Le nostre preferenze sullo svegliarci presto o tardi sono codificate in geni chiamati 'clock' o 'period', che regolano il ritmo circadiano" spiega Sabrina Stierwalt, della University of Virginia. Molti studi hanno mostrato una correlazione tra la lunghezza di alcuni di questi geni e il cronotipo personale, e con le ore di sonno di cui abbiamo bisogno."

La dicotomia tra "early risers" (cioè chi si alza presto) e "night owls" (chi è più attivo durante la notte), le cui radici affondando nella notte dei tempi, avrebbe dunque basi genetiche. Alla base di questa distinzione genetica ci sarebbe una ragione evoluzionistica: secondo alcuni, le prime comunità umane avrebbero tratto beneficio dalla presenza di individui con tempi di allerta differenti, in grado di aumentare la sicurezza del gruppo per un numero maggiore di ore, e quindi entrambi i tratti sarebbero stati selezionati in termini evolutivi.

Di recente, Satoshi Kanazawa, psicologo evoluzionista della London School of Economics, ha teorizzato che poiché in passato le attività notturne erano molto più rare di quelle diurne e poiché le persone intelligenti tendono ad adottare comportamenti meno comuni della media, ci sarebbe una correlazione positiva tra il fatto di essere "night owls" e il quoziente intellettivo. E quanto pare, i dati sembrerebbero dagli ragione.

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Uno studio dell'Università di Madrid condotto su 1000 adolescenti ha mostrato che quelli di loro che andavano a letto più tardi avevano anche una maggiore capacità di effettuare ragionamenti induttivi, un livello più alto di intelligenza generale e una maggiore propensione al "ragionamento laterale," cioè una maggiore capacità di trovare soluzioni innovative ai problemi. Questo risultato sarebbe stato confermato anche da uno studio condotto sulle reclute dell'Air Force statunitense.

Eppure, nonostante queste caratteristiche siano spesso valutate positivamente nel mondo del lavoro, uno studio danese sulle abitudini e i redditi di oltre 4000 persone tra i 18 e i 64 anni ha mostrato che gli "early risero" guadagnano in media il 7 percento in più dei "night owls," ribaltando i risultati di una vecchia ricerca dell'Università di Southampton. Inoltre, di recenteEmotion—la rivista ufficiale della American Psychological Association—ha mostrato che chi si alza presto, oltre ad avere più successo nel lavoro, si sente anche più felice e più in salute di chi va a dormire e si alza più tardi.

Secondo i ricercatori, una delle ragioni di tutto ciò è che la nostra società è strutturata su una giornata che, dalla scuola al lavoro, inizia presto al mattino e finisce nel tardo pomeriggio, adattandosi quindi meglio alle abitudini di un "early riser." Secondo Christopher Randler, docente di Biologia alla University of Education di Heidelberg, chi si sveglia presto al mattino, "tende ad avere voti migliori a scuola, il che gli permette di entrare in università migliori e quindi ad avere migliori opportunità lavorative." Un aspetto questo che trova conferma anche nello studio dell'Università di Madrid, in cui i soggetti che si alzavano tardi avevano risultati scolastici peggiori, nonostante andassero meglio degli altri nei test di intelligenza.

La nostra società, insomma, è costruita da chi sia alza presto e per chi si alza presto. La giornata inizia alle nove di mattina e finisce alle cinque di pomeriggio e chi si sveglia tardi è—implicitamente o esplicitamente—accusato di pigrizia e scarsa motivazione, nonostante quel che ne dica la scienza. Questa forma di discriminazione ha anche effetti negativi sulla personalità individuale. È quello che viene chiamato "social jet-lag," i cui effetti sono stati evidenziati da una ricerca tedesca del 2013, che ha mostrato alterazioni cerebrali legate a una più alta probabilità di sviluppare forme di depressione in chi si sveglia tardi.

Dato che non tutti hanno la fortuna di trovare lavori in cui arrivare tardi in ufficio è tollerato, in Danimarca esiste B-Society, un gruppo che si batte per una società più tollerante e lavora per introdurre orari di scuola e di lavoro flessibili in base alle esigenze individuali e ai ritmi circadiani dei singoli. "Diamo ai mattinieri la possibilità di arrivare in ufficio alle sette, e daranno il loro meglio. Diamo ai nottambuli la possibilità di entrare in ufficio alle dieci e daranno il meglio," è il motto dell'associazione.

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