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Da oggi gli ebrei possono usare la marijuana medica ‘kosher’ con il permesso dei rabbini

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Secondo la legge ebraica, l’assunzione di marijuana per uso medico non solo è tollerata, ma rappresenta un mitzvah — l’equivalente di una buona azione.

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A stabilirlo – dopo quasi un anno di riflessione – è stata l’Unione Ortodossa (OU), un’organizzazione che afferma di offrire “la certificazione kosher più affidabile al mondo.” Ora, grazie alla delibera, le farmacie di New York potranno riempire gli scaffali di erba kosher, non appena il programma statale per la diffusione della marijuana medica entrerà in vigore.

Lo scorso febbraio, il giornale ebraico The Forward aveva diffuso la notizia che l’Unione Ortodossa stesse discutendo con diversi produttori di marijuana medica di New York per valutare se i loro prodotti rispettassero la legge ebraica. Se di norma tutte le piante non trattate sono automaticamente giudicate kosher, in questo caso i rabbini hanno dovuto esaminare la composizione di altri derivati – come la marijuana commestibile o le compresse – prima di permetterne il consumo agli ebrei praticanti.

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Alla fine il responso è arrivato e mercoledì scorso Vireo Health, la filiale di un importante produttore di marijuana medica con sede a New York, ha annunciato di aver ottenuto il via libera dall’Unione Ortodossa.

“Il Giudaismo da priorità alla salute e incoraggia l’uso di medicinali volti a migliorare la propria salute o a ridurre il dolore,” ha dichiarato il rabbino Menachem Genack, CEO della ‘divisione kosher’ dell’Unione Orotodossa. “L’utilizzo di prodotti derivati dalla cannabis consigliati da un medico non deve essere considerato un chet, un peccato, quanto piuttosto un mitzvah, un imperativo, un comandamento.”

Nel novembre 2014, il Compassionate Care Act aprì la strada alla legalizzazione della marijuana medica nell’area di New York. La delibera affidò a cinque organizzazioni la possibilità di coltivare e distribuire l’erba sui bancali di 20 farmacie dello stato. Una di queste è proprio Vireo Health

Anche Viral Health, quindi, è finita sotto la lente di ingrandimento kosher dei ricercatori dell’Unione Ortodossa: il team di analisti ha intervistato manager e dipendenti, ha controllato le piantagioni di cannabis, ispezionato i laboratori. Esame superato: ora, con il beneplacito dell’Unione, il famoso simbolo “OU” – segno universale dei prodotti kosher – verrà stampato sulle pillole, l’olio, e gli altri prodotti Vireo a base di marijuana.

“La certificazione kosher della OU non solo ci aiuterà a soddisfare i fabbisogni dietetici della più grande comunità ebraica degli Stati Uniti, ma anche a combattere lo spiacevole stigma associato alla cannabis medica,” ha detto Ari Hoffnung, CEO di Vireo Health. L’annuncio, ha aggiunto Hoffnung, “invia ai newyorkesi di qualsiasi credo e provenienza il messaggio che usare la cannabis medica per alleviare il dolore e la sofferenza non rappresenti un’accettazione della cultura di consumo dell’erba. I pazienti non dovrebbero mai sentirsi in colpa o imbarazzati a usare un prodotto consigliato dal loro medico.”

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Anche se l’Unione Ortodossa in passato si rifiutò di certificare le sigarette, tradizionali ed elettroniche, non è una sorpresa che il gruppo abbia deciso di dare il via libera alla marijuana medica. A Israele la marijuana per scopi medici è legale dal 1999, e alcuni tra i più influenti rabbini del paese hanno indicato da tempo il loro consenso medicinale all’erba.

Nel 2013 il rabbino Hagai Bar Giora, del Gran Rabbinato d’Israele, rassicurò i consumatori di marijuana kosher: “Se la fumate, non c’è nessun problema,” disse in un’intervista rilasciata a Cannabis Magazine.

Fumare erba kosher è ok, dunque, ma non durante Pèsach, la Pasqua ebraica. Secondo il rabbino, infatti,i semi di cannabis sono dei legumi — il cui consumo è proibito nel corso della festività. Questo punto è però contestato sia dai botanici, sia dai fattoni, che fanno notare come l’erba venga fumata e non ingerita.

Sebbene l’utilizzo della marijuana per scopi medici sia ampiamente approvato dalla legge ebraica, il suo uso per scopi ricreativi è più dibattuto. Il rabbino J. David Bleich, un importante deontologo medico della Yeshiva University di New York, acconsente alla marijuana medica ma dissuade dal fumare l’erba come “forma di puro piacere.”

Lo scorso febbraio The Forward chiese a una serie di intellettuali ebrei un parere sulla marijuana nel Giudaismo. Le opinioni raccolte furono eterogenee: i rabbini e gli intellettuali più progressisti si dissero aperti al consumo ricreativo, mentre i pensatori ortodossi e conservatori non videro di buon occhio l’assunzione occasionale di droga.

Tuttavia, ammette Bleich – facendo riferimento ai 613 Mitzvot (comandamenti) del Giudaismo -, non si tratta di una trasgressione grave. “Non possiamo affermare che nel 614esimo mitzvah ci sia scritto ‘non puoi fumare l’erba’,” ha spiegato.

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Immagine via Wikimedia Commons