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Mark Zuckerberg non ha bisogno della Casa Bianca


L’articolo è stato originariamente pubblicato su VICE News.

Mark Zuckerberg continua a insistere nell’affermare che il suo tour degli Stati Uniti inaugurato a inizio 2017 non sia una campagna politica, ma anche se lo slogan “Zuck 2020” potrebbe rimanere soltanto un miraggio, il co-founder 33enne di Facebook si sta organizzando per influenzare la politica americana per diverse generazioni a venire. E questa sua campagna è già cominciata.

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Il quinto uomo più ricco del mondo ha investito pubblicamente 45 milioni di dollari — la maggior parte dei quali nei primi 10 mesi del 2017 — in una serie di gruppi allineati a due specifiche cause politiche: una è la fine delle incarcerazioni di massa, l’altra è sistemare il problema del costo delle abitazioni nelle città americane. La somma, riportata qui per la prima volta, rappresenta la prima serie di investimenti profusi dalla Chan Zuckerberg Initiative (insieme a sua moglia Priscilla Chan), o CZI, e che punta a obiettivi che vanno ben oltre il prossimo ciclo di elezioni.

“Penso che questo tipo di voci di corridoio politiche siano piuttosto sciocche in relazione a ciò che stiamo facendo e al viaggio di Mark,” ha spiegato in un’intervista con VICE News David Plouffe, ex campaign manager di Obama, a capo del dipartimento politico della CZI. “Non puoi organizzare una campagna fittizia.”

Con un impegno di investimento da oltre 60 miliardi di dollari, la CZI sarebbe la più grande fondazione nel mondo.

Con un impegno di investimento da oltre 60 miliardi di dollari, la CZI sarebbe la più grande fondazione nel mondo, disponendo di un budget il 30 percento più ampio di quello della Bill and Melinda Gates Foundation, equivalente a 43 miliardi di dollari. Come nel caso della Gates Foundation, CZI sta investendo una fetta significativa delle proprie risorse in attività ingegneristiche, di educazione e nella ricerca scientifica, con l’obiettivo di “amplificare il potenziale umano e promuovere le pari opportunità.”

Ma CZI non è una fondazione; invece, è strutturata come una LLC (limited liability company), e ciò significa che ha maggior flessibilità per ciò che riguarda la consulenza politica e molti meno obblighi circa il dover dichiarare come persegue questi obiettivi.

Plouffe è uno dei tanti veterani politici che Zuckerberg ha riunito durante l’ultimo anno, ricordando a Washington, e a molti altri, che quando la CZI prende in mano una causa politica lo fa perché intende vincerla. “Siamo nella prima metà del primo tempo,” ha spiegato Ken Mehlman, ex chairman del Republican National Committee e campaign manager per la ri-elezione di George W. Bush nel 2004, e che oggi guida come volontario la board di consulenza policy pubblica di CZI. “[Zuckerberg e Chan] stanno pensando di ottenere le loro vittorie nel corso di decenni di lavoro, non ragionano in termini di anni politici o di cicli di elezioni.”

Dopo aver assunto Plouffe e Mehlman, Zuckerberg ha spiegato al The New York Times che pensava che il lavoro politico fosse strumentale al compimento degli obiettivi filantropici dell’organizzazione. “Alla fine della giornata, il governo ha molte più risorse di qualsiasi singola organizzazione,” ha spiegato.

“UNA SCATOLA NERA”
In quanto LLC, per Zuckerberg la CZI non diventerà un paradiso fiscale come altre no-profit lo sono state per alcune elite. Zuckerberg ha già liquidato 1 miliardo di dollari di azioni Facebook per finanziarla, e questi investimenti vengono tassati. Allo stesso tempo, però, non dovrà rendere pubblici i singoli finanziamenti, i budget operativi o gli asset totali, come invece devono fare gran parte delle fondazioni. Non dovranno nemmeno affermare di essere un’organizzazione per il “welfare sociale” come invece devono fare molte no-profit eccessivamente politicizzate.

“Chiaramente, la CZI vuole poter agire nei riguardi di problematiche sociali e politiche senza dover fare i salti mortali necessari a ottenere lo status di esenzione delle tasse,” ha spiegato Sheila Krumholz, executive director del watchdog Center for Responsive Politics. “Ora possono essere liberamente politici; devono solo pagare le tasse.”

In quanto LLC, la CZI può investire in business e startup for-profit, acquisire aziende o sviluppare le tecnologie necessarie a raggiungere i propri obiettivi. Ha già assunto 100 ingegneri interni. Potrebbe anche acquistare della pubblicità (anche su Facebook) e espandere le proprie attività ben oltre le questioni di giustizia e di abitabilità per toccare temi più controversi.

“Essere una LLC permette loro di combinare un’attività di consulenza a una di investimenti for-profit diretti in modi che le altre fondazioni non possono perseguire.”

La CZI potrebbe anche generare denaro, anche se per il momento sembra siano più interessati a spenderlo che a farlo.

“Essere una LLC permette loro di combinare un’attività di consulenza a una di investimenti for-profit diretti in modi che le altre fondazioni non possono perseguire,” ha spiegato Ben Soskis, research associate al Center on Nonprofits and Philanthropy dello Urban Institute. “È abbastanza chiaro che a Zuckerberg vada bene sporcarsi le mani con la politica, e ci sono diversi filantropi che non sono poi così inclini a farlo.”

Anche se la divisione filantropica di Zuckerberg ha già reso pubbliche le somme che ha fornito a ogni organizzazione che ha pubblicamente supportato, può scegliere di portare avanti i suoi affari — e di influenzare il cursus politico di molti paesi — in segreto. È possibile che la LLC stia già finanziando gruppi di consulenza politica, e il pubblico non avrebbe alcun modo di saperlo, similmente a come era successo con le attività legate al “denaro oscuro” dei fratelli Koch.

Esattamente come l’algoritmo di Facebook distribuisce informazioni e soldi pubblicitari in un modo mai visto prima, la CZI sarà in grado di sfiorare il corso della politica con enormi buste di denaro.

“La CZI sembra abbastanza trasparente per ciò che riguarda i loro finanziamenti, ma il punto è che la loro trasparenza è totalmente a loro discrezione.”

“In pratica è una scatola nera,” ha aggiunto Soskis. “La CZI sembra abbastanza trasparente per ciò che riguarda i loro finanziamenti, ma il punto è che la loro trasparenza è totalmente a loro discrezione, e non abbiamo alcun meccanismo che ci permette di sapere davvero la verità.”
I vertici della CZI sono stati piuttosto espliciti nell’affermare che i loro soldi sono destinati a gruppi con storici verificati (uno dei finanziati ha descritto il processo di verifica come “proctologico”) per ciò che riguarda le norme relative al lobbying e l’impegno politico per le riforme di giustizia e delle condizioni di abitabilità.

Il ritmo, inoltre, sta aumentando. Nelle ultime cinque settimane, la Chan Zuckerberg ha annunciato finanziamenti per nove gruppi, come per esempio: Families Against Mandatory Minimums, Alliance for Safety and Justice, TechEquity Collaborative, e The American Conservative Union Foundation’s Center for Criminal Justice Reform.

UNA VISITA A SAN QUENTIN
Basta dare uno sguardo al feed Facebook di Mark Zuckerberg negli ultimi due anni per capire da dove arriva il desiderio di riformare il sistema di giustizia del paese. I vertici della CZI hanno spiegato che l’input è partito da una visita della coppia alla State Prison di San Quentin; un incontro con Anthony Ray Hinton, un uomo che ha passato 30 anni della sua vita ad attendere la pena di morte prima di venire esonerato da essa; e da una lettura del noto libro di Michelle Alexander, ‘The New Jim Crow,’ in cui si spiega come l’inasprimento delle pene di giustizia sia stato guidato da un atteggiamento razzista.

Plouffe crede che CZI disponga, oggi, di un’opportunità politica unica per riformare un sistema che imprigiona 2.2 milioni di persone — la stragrande maggioranza delle quali è di colore. I conservatori credono che si possano risparmiare grandi somme di denaro dei cittadini liberando queste persone e i liberali vogliono vedere un sistema di giustizia più equo.

“Se parliamo di giustizia, questo è un momento importantissimo,” ha detto Plouffe. “Quindi finché dura è importante far passare quante più leggi possibile e rafforzare quanti più gruppi si può, lavorando con i gruppi che stanno portando avanti dei processi legali intelligenti.”

“Non possiamo sfruttare la prigione come un mezzo utile a ottenere una società sostenibile,” aveva spiegato Zuckerberg nel 2015.

La CZI ha investito milioni di dollari in gruppi che hanno già finanziato proposte di legge di successo nel 2016 in stati come l’Oklahoma e la California, e che sono stati capaci di riformare leggi per i criminali non violenti — Inoltre, hanno contribuito a far passare leggi cruciali in Louisiana e North Carolina, che fanno in modo che i minorenni non vengano processati come adulti, e hanno anche contribuito a convincere il sindaco di New York Bill de Blasio ad annunciare la chiusura del complesso carcerario di Riker’s Island.

Il comune denominatore dietro a tutti questi sforzi è il desiderio di far sì che il governo americano possa imprigionare meno persone. “Non possiamo sfruttare la prigione come un mezzo utile a ottenere una società sostenibile,” aveva spiegato Zuckerberg nel 2015.

UN PROBLEMA PER FACEBOOK
L’interesse della coppia nei problemi di abitabilità, però, non ha richiesto alcun tipo di viaggio o spedizione — La San Francisco Bay Area, dove loro vivono, infatti è l’esempio più lampante di questo problema che colpisce moltissime città americane. Il problema è così evidente che Facebook — il quartier generale di Menlo Park si trova in uno dei quadranti più costosi del paese — ha annunciato dei piani per costruire delle strutture abitative per i propri dipendenti. Come succede a molte altre aziende simili, le stesse difficoltà sono incontrate dal personale di supporto: quello che lavora nei servizi di Facebook e nella manutenzione della struttura.

Di conseguenza, i vertici della CZI hanno consultato dozzine di accademici, legislatori, sviluppatori e altri esperti nei problemi di abitabilità per trovare una soluzione, e stanno ancora osservando e ascoltando ciò che hanno da dire. Questi sforzi includono un finanziamento al Terner Center for Housing Innovation della UC Berkeley per generare più idee e maggiore ricerca.

L’abitabilità è uno dei problemi per cui la struttura LLC della CZI ha permesso alla fondazione di investire in soluzioni basate sul mercato, come un investimento da 5 milioni di dollari in una startup di Y Combinator chiamata Landed, che aiuta gli insegnanti a pagare l’acconto delle proprie case investendo in esse.

“Non ci sono molti modi per risolvere questo problema: costruisci più case, paga le persone di più o sviluppa dei sussidi.”

“Non ci sono molti modi per risolvere questo problema: costruisci più case, paga le persone di più o sviluppa dei sussidi,” ha spiegato il co-founder di Landed Alex Lofton. Qualunque somma generata da un investimento del genere torna nel fondo, il quale, in teoria, crea “una soluzione market-based garantita perpetuamente,” ha spiegato Lofton.

Ma come per la riforma della giustizia, anche la consulenza governativa sarà un aspetto critico della strategia della CZI sull’abitabilità. “Non penso che questo problema possa essere risolto senza il supporto del governo, e penso che anche la CZI creda lo stesso,” ha spiegato la professoressa Carol Galante, faculty director del Terner Center.

I gruppi finanziati da CZI hanno donato denaro a supportato proposte di legge di successo nella Bay Area e hanno collaborato all’approvazione del più recente fondo per l’abitabilità della California — il più grande degli ultimi 10 anni, con 15 leggi che il governatore democratico Jerry Brown ha firmato a fine settembre. Il pacchetto conteneva un housing bond da 4 miliardi di dollari per l’anno venturo, nuove regole per le città che non soddisfano gli obiettivi di abitabilità, una catena di montaggio precisa per le norme relative alla sostenibilità ambientale delle nuove case e un fondo permanente per le unità abitative economiche.

COLPIRE LE POLITICHE LOCALI
Esattamente come è successo con il denaro dei conservatori, che negli ultimi dieci anni è arrivato da ogni parte grazie a donatori benestanti, la CZI vede una grande opportunità nelle politiche locali.

“I soldi della CZI faranno la differenza a livello statale, più che a livello federale,” ha spiegato Lenore Anderson, beneficiario della Chan-Zuckerberg. Anderson è l’executive director della Californians for Safety and Justice ed è stato co-autore di Proposition 47, una proposta di legge californiana che si è consumata con successo e che ha permesso ai californiani con la fedina penale sporca di pulire il proprio storico per ciò che riguarda determinati crimini.

Altri dicono che sia solo questione di tempo prima che la CZI cominci a influenzare questioni su scala nazionale. “Scopriranno che per forzare davvero un cambiamento sistemico, si concentreranno presto su politiche di carattere federale, perché è lì che le cose cambiano davvero,” ha spiegato Juleanna Glober, consulente repubblicana che ha rappresentato aziende della Silicon Valley come Tesla e Uber.

I vertici della CZI affermano che i loro sforzi non riguardano solo una legge, una città o un ciclo di elezioni.

I tentativi politici di Zuckerberg precedenti per ottenere risultati di carattere politico e filantropico sono stati accolti da diverse critiche e hanno avuto un riscontro concreto piuttosto eterogeneo: non è andata benissimo.

Prima che il gruppo FWD.us diventasse uno dei principali attori nella lotta per la protezione del DACA (un provvedimento che supporta determinati processi migratori negli Stati Uniti) e che espandesse il proprio raggio d’azione anche alla sfera della giustizia, aveva combattuto duramente (fallendo) per far passare una riforma comprensiva dell’immigrazione tra il 2013 e il 2014, ed era stato considerato un flop politico. La donazione alle scuole da 100 milioni di dollari di Zuckerberg, a Newark, New Jersey, aveva generato gran clamore critico — anche se un nuovo studio, in parte finanziato dalla CZI, afferma che i risultati degli studenti siano migliorati negli ultimi anni.

Ma i vertici della CZI affermano che i loro sforzi non riguardano solo una legge, una città o un ciclo di elezioni. Infatti, interpretano il loro ruolo come un’entità ingaggiata in diverse problematiche e in frammenti legislativi che continueranno ad evolversi nei decenni a venire.

“Ciò che normalmente succede è un picco di attività per un breve periodo,” ha spiegato Plouffe. “Ma se mantieni la pressione politica in maniera sostenuta, organizzando un movimento politico, sviluppando tesi valide e raccontando storie significative, finirai per ritrovarti ancora più pronto per la finestra politica successiva.”

In pratica, Zuckerberg non ha nemmeno bisogno di candidarsi a Presidente.

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