Quanto costa la pirateria informatica allo stato italiano?

Se siti come Torrents.me, EuroStreaming.co o Altadefinizione.one ti suonano familiari, probabilmente è perché fai parte di quel 39% della popolazione italiana adulta che nel 2016 ha commesso almeno un atto di pirateria, scaricando o fruendo illegalmente contenuti audiovisivi sul web. Parliamoci chiaro: tutti almeno una volta nella vita abbiamo scaricato un film da un Torrent o guardato in streaming una nuova serie TV. Del resto, poter guardare l’ultima stagione di Orange is the new black prima ancora che arrivi in Italia o il nuovo film di Tarantino senza doversi preoccupare della fila per il biglietto può essere una figata.

Ma quando lo facciamo non ci sentiamo dei pirati informatici né veniamo criticati per un comportamento illecito. Internet ha reso la ricerca di contenuti free una sorta di consuetudine. La nuova indagine condotta da Fapav (la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) in collaborazione con Ipsos, però, cambia un po’ la prospettiva a riguardo. Motherboard ha raccolto alcuni numeri sul fenomeno della pirateria audiovisiva italiana per cercare di comprendere le dimensioni di un problema che, più o meno consapevolmente, contribuiamo ad alimentare.

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