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Attualità

Anche sull'incendio di Notre-Dame, l'internet italiano non si è smentito

Teorie complottiste, dibattiti sui pompieri, sciacallaggio politico: non ci siamo fatti mancare niente in quanto a stupidità.
Niccolò Carradori
Florence, IT
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L'incendio di Notre-Dame del 15 aprile 2019. Foto via Wikimedia Commons.

Ieri un grosso incendio ha colpito la cattedrale di Notre-Dame, uno dei simboli più rappresentativi di Parigi e della Francia. Le fiamme divampate hanno avvolto la guglia centrale, provocando il crollo della stessa e di parte del tetto. Inizialmente si temeva che l'incendio fosse indomabile, e che l'intera cattedrale potesse collassare; ma dopo ore di interventi i pompieri hanno comunicato che "la struttura è salva, e preservata nella sua totalità." Salve anche tutte le opere e le reliquie custodite a Notre-Dame. Durante le operazioni, due poliziotti e un pompiere sono rimasti feriti.

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L'incendio, secondo le ricostruzioni diramate fino ad ora, si sarebbe generato su una delle impalcature di restauro che circondavano la grande guglia, e la Procura francese ha dichiarato di aver aperto un'indagine per disastro colposo. Al momento, insomma, sono esclusi attentati e incendi dolosi.

Le nove ore di interventi necessari a domare l'incendio, però, non sono servite a strozzare le idiozie che puntualmente innervano Internet quando si verificano eventi eclatanti come quello di ieri sera.

Inizialmente il flusso si è concentrato sulle operazioni di salvataggio di Notre-Dame: utenti che si lamentavano della lentezza dei pompieri, della loro 'mancanza' di dedizione, e della mancanza di mezzi adeguati (nonostante le rassicurazioni dei cugini). Una parte spropositata di utenti social, insomma, si è trasformata in umarell con consigli digitali su come salvare la cattedrale. Uno dei più illustri è stato sicuramente Donald Trump, secondo cui per spegnere l'incendio di Notre-Dame era necessario l'intervento dei Canadair. Che avrebbero sicuramente spento l'incendio, e secondo alcuni esperti spazzato via anche la cattedrale.

Successivamente è arrivata la fase complottista. C'è stato ad esempio chi, come il giornalista di destra Cesare Sacchetti, ha ipotizzato un piano della "dittatura globalista" per assoggettare la Francia, così come l'attacco alle Torri Gemelle lo fu per gli Stati Uniti. Anche Sacchetti, inoltre, si è lamentato per una supposta lentezza dei soccorsi: ma ha lasciato trasparire che il ritardo nell'intervento fosse voluto, per alimentare la "nuova evoluzione della strategia della tensione pro-UE."

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In realtà, stando ai report dei media francesi, l'incendio sarebbe stato segnalato attorno alle 18.50, e già poco dopo le 19 i primi soccorsi erano già sul posto. Un'altra scintilla di complottismo riguardo agli scopi occulti dietro l'incendio si è focalizzata sulle statue contenute nella cattedrale. La falsa notizia secondo cui i monumenti custoditi all'interno della struttura fossero stati trasportati fuori da Notre-Dame poche ore prima dell'incendio ha scatenato dubbi e congetture. Ma in realtà, come comunicato dalla Diocesi di Parigi in un tweet dei giorni scorsi, le statue erano state spostate l'11 aprile.

Un altro filone è quello riguardante la presunta matrice islamica dell'accaduto. Nonostante attualmente nessun dato o notizia faccia pensare che l'incendio sia di origine dolosa, in molti hanno ipotizzato una realtà diversa, anche se ancora non si sa in base a quali fattori (se non il fatto che il sito Site—un think tank che 'monitora' l'estremismo islamico sul web—ha dichiarato di aver registrato l'esultanza dei sostenitori dell'Isis per il "colpo al cuore dei crociati"). Gian Micalessin, giornalista de Il Giornale, ha sollevato in un tweet il dubbio che dietro la catastrofe si celi un possibile attentato. Perché venerdì scorso è stata condannata in Francia una jihadista, Ines Madani, che nel 2016 aveva pianificato di far esplodere una macchina incendiaria vicino a Notre-Dame. E sono in molti altri, come l'ex ministro Gianfranco Rotondi, a sospettare che le autorità francesi stiano tacendo riguardo alla vera natura di questo incendio.

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Dentro al calderone degli Arcani Misteri sono finiti anche i gilet gialli e il Mossad, ma la pista islamica rimane la più battuta, insieme a quella sul coinvolgimento della Francia nei fatti in Libia. Sotto al post che Matteo Salvini ha pubblicato sull'incendio di Notre-Dame, molti utenti si dicono certi che dietro ci siano i terroristi. "Salvini tu ha la responsabilità di difendere il cristianesimo dall'attacco islamico…… Non mollare," scrive uno di loro.

L'ultima fase, infine, è stata quello dello sciacallaggio. Accorpare una serie di caratteristiche dell'evento, e utilizzarle per confezionare post politici tendenziosi mirati ad alimentare la propria propaganda, o titoli di giornale che attirassero beceramente l'attenzione. Come il post di Simone Di Stefano di Casapound riguardo ai globalisti che sognano le moschee al posto delle chiese cristiane; e il classico titolo urlato di Libero su un fantomatico "11 SETTEMBRE DELL'EUROPA CRISTIANA."

Anche questa volta, insomma, in quanto ad idiozia e totale assenza di silenzio dignitoso su internet, non ci siamo fatti mancare proprio niente.

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