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Guarda dei militanti di Forza Nuova beccarsi fischi e insulti fuori da una chiesa in Toscana

Avevano promesso di "vigilare" sulla dottrina cattolica del prete pro-migranti in provincia di Pistoia, e invece è finita che sono usciti dal retro tra fischi, grida e lanci di pomodori.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Foto via Facebook.

Ci sono poche cose che scaldano gli animi e scatenano l'indignazione degli Italiani Veri come le foto dei migranti ripresi in attività "ricreative." Il genere è fiorente, e declinato nei modi più disparati: migranti che giocano alle macchinette nei bar; migranti che vanno in giro per la città con "costosi" hoverboard; migranti sdraiati per strada.

Spesso e volentieri queste foto sono decontestualizzate—o direttamente delle bufale—ma poco importa: è il messaggio che conta. E il messaggio è: i migranti fanno la bella vita, mentre gli italiani soffrono e muoiono di fame. La colpa di questo scempio è da imputare ai "buonisti," a Laura Boldrini, a George Soros, e a < inserisci qui il Nemico della Patria di turno >.

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Nell'ultima settimana, a tener banco sono state delle foto in particolare: lo scorso 20 agosto don Massimo Biancalani—parroco di Vicofaro (Pistoia)—aveva avuto l'ardire di portare un gruppo di profughi in piscina, come "premio" per aver lavorato come cuochi e camerieri per la onlus Gli amici di Francesco. Lo stesso Biancalani aveva poi documentato il tutto su Facebook, scrivendo "…e oggi… PISCINA!!! Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici!"

Un post del genere, chiaramente, rappresentava una specie di Bat-segnale per gli xenofobi. Matteo Salvini—non ancora impegnato a "grigliare Renzi" a torso nudo—ci si era avventato sopra, definendo Biancalani un "prete anti-leghista, anti-fascista e direi anti-italiano" e sostanzialmente mettendolo alla gogna.

Da lì in poi la bacheca del prete si è riempita di insulti, e contestualmente è esplosa una polemica politica che non ha accennato a placarsi per giorni. Il segretario provinciale di Fratelli d'Italia, ad esempio, lo ha accusato di non essere un prete ma di essere un politico; un'accusa rispedita al mittente da Biancalani, che ha dichiarato: "È grave che si metta in discussione il mio essere prete, mi si definisca addirittura un politico, dimenticando che accogliere lo straniero è uno dei precetti della Bibbia."

Poi a un certo punto, sono arrivati loro—i valorosi difensor fidei di Forza Nuova. Sulla pagina Facebook della sezione di Pistoia è apparso un post in cui si definisce il "bagnetto con tanto di immigrati sghignazzanti in piscina" un "pugno in faccia a tutti quei pistoiesi che vivono in condizioni di indigenza e povertà." Don Biancalani è descritto come "il peggior razzista di tutti," perché "è razzista verso i pistoiesi e verso gli italiani in generale."

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In un altro sobrio manifesto, inoltre, il prete diventa un "seguace di Soros" che sostituisce "il Buonismo al Vangelo."

Ma l'attacco di Forza Nuova non finisce qua, e anzi si evolve in autentica ossessione. Il coordinatore regionale in Toscana Leonardo Cabras afferma: "Ormai alcuni preti pensano che fare una foto con immigrati in piscina e lanciare anatemi contro i fascisti sia fare religione. Peccato che per noi il motto Dio Patria Famiglia sia oggi più che mai valido e di certo non lasceremo questi principi alla berlina di chi, più che alla dottrina cattolica, si rifà alle perverse idee del lobbista Soros."

Il segretario provinciale Claudio Cardillo rilancia: "Visto che don Biancalani afferma di interpretare alla lettera la dottrina cattolica i militanti forzanovisti assisteranno alla sua messa" del 27 agosto. "Vogliamo vigilare sull'effettiva dottrina di don Biancalani." Il messaggio mette in allerta la parrocchia e le forze dell'ordine; il presidente della regione Enrico Rossi (del PD) parla di "un'intimidazione mai accaduta prima."

Tuttavia, all'arrivo della data fatidica la scena che si presenta ai 14 (quattordici) militanti forzanovisti—con tanto di croce celtica al collo, camicia e Ray-Ban a goccia—non è proprio quella sperata: oltre al contingente di polizia, c'è una folla di persone che li accoglie al grido di "fascisti", "buffoni" e "fuori!" Dentro, Biancalani stringe la loro mano e dice: "Ragazzi, tranquilli eh. Mi raccomando, siamo in chiesa, rispetto. Non tanto per me, ma se vi dichiarate cattolici…"

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Anche la piccola parrocchia è gremita, e ci sono anche i migranti (molti sono musulmani) che avevano fatto il bagno in piscina. Come riporta un articolo de La Stampa, "arrivano gli scout, professori in pensione, genitori con i figli per mano. Tutti vogliono abbracciare il parroco di Pistoia, applaudirlo." Nella sua omelia il prete—supportato dal vicario del vescovo, presente in segno di vicinanza e solidarietà—si scusa per il "clamore mediatico" e critica i provvedimenti "inaccettabili" del governo sull'immigrazione. "Si fa polemica sui 35 euro al giorno a migrante," sostiene, "ma stanno partendo fiumi di denaro verso le coste libiche. Non penserete mica che ce li fermino gratis…"

Alla fine della messa, gli estremisti di destra sono usciti da una porta secondaria e—scortati dalla polizia—si sono beccati fischi, insulti e pomodori dai manifestanti antifascisti che stavano fuori dalla chiesa, e a cui hanno risposto con il solito automatismo: alzare il braccio destro al cielo.

Più che una "vigilanza" sulla "dottrina cattolica" sarebbero corretto parlare di provocazione girata a vuoto, e quindi di imbarazzo e umiliazione. Due sentimenti evidentemente sconosciuti al partito. In un post, il segretario Fiore ha elogiato i propri giovani con "la faccia al sole" contro "la canea urlante che li contesta"; e in un altro, firmato dalla pagina ufficiale, si è agitato ancora una volta (credo di aver perso ormai il conto) il solito Grande Spettro Plutogiudaicomassonico Mondialista: "Quello che affermano alcuni uomini di Chiesa oggi, anche ai più alti livelli, sull'immigrazione e la cosiddetta accoglienza assomiglia fin troppo a quanto dice Soros, che ha in odio la dottrina morale della Chiesa."

Dal canto loro, i militanti che hanno partecipato all'azione—che hanno pure il nomignolo di "#BattaglianToscano"—hanno detto di non ritrovarsi "nella parole di Biancalani, lui ha ammesso di fare politica. Un fascista può essere anche un buon cattolico, certo."

E, aggiungo io, un fascista è sempre e comunque un'inesauribile fonte di fallimenti epici.

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