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Il secondo dibattito tra Trump e Clinton in cinque momenti chiave

Rispetto al primo confronto di tre settimane fa, i toni stavolta sono stati più accesi: abbiamo raccolto i contenuti più significativi del confronto.
dibattito presidenziale
Un momento del dibattito presidenziale.

Tra le 3 e le 4.30 di ieri notte in Italia è andato in scena il secondo dibattito nella corsa alle presidenziali americane. I candidati Donald Trump e Hillary Clinton si sono sfidati in un confronto in stile 'town hall', rispondendo a un mix di domande provenienti sia dal pubblico, sia dai moderatori.

Rispetto al primo confronto di due settimane fa, i toni stavolta sono risultati più accesi. Prima del confronto televisivo, secondo un sondaggio di 538, Hillary Clinton aveva 7 punti percentuali di vantaggio sul diretto concorrente.

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Appena entrati in studio, Clinton e Trump non si sono stretti la mano:

No handshake. — VICE News (@vicenews)10 ottobre 2016

Ecco i contenuti più significativi del confronto.

Sulle affermazioni sessiste di Trump:

Venerdì il Washington Post aveva pubblicato un filmato in cui Trump - registrato fuori onda durante un programma televisivo - rilascia dichiarazioni esplicite sul trattamento da lui riservato alle donne, descrivendo veri e propri abusi sessuali.

"Ti sei vantato di avere molestato delle donne. Lo capisci?" lo ha incalzato Anderson Cooper, uno dei due moderatori. Trump ha però negato di avere mai fatto nulla di simile, bollando i suoi commenti espliciti come semplici "chiacchiere da spogliatoio" di cui "certamente non vado fiero."

Clinton ha risposto dicendo che l'America sa benissimo come Trump si comporta con le donne. Sul video del 2005, la candidata democratica ha aggiunto: "[Lui] afferma che [quel video] non rappresenta chi è oggi. Penso sia chiaro a tutti che invece rappresenta l'uomo che è."

Sull'islamofobia:

Una donna musulmana presente tra il pubblico ha chiesto ai candidati cosa pensano del crescente sentimento islamofobico negli Stati Uniti.

Trump ha risposto in modo piuttosto sconnesso: "Una cosa che dobbiamo fare, c'è un problema — che ci piaccia o no, e noi possiamo essere politicamente corretti, ma c'è un problema. I musulmani devono denunciare i problemi quando li vedono. Se non lo fanno, la situazione per il nostro paese è molto difficile."

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Trump si è poi affidato a uno dei ritornelli preferiti dai repubblicani, quello secondo cui né Clinton né Obama vogliono utilizzare il termine "terrorismo islamico." "È terrore islamico radicale," ha detto Trump. "Se vuoi risolverlo, devi pronunciarne il nome."

Clinton ha risposto citando le storie di Humayun Saqib Muazzam Khan, un soldato americano musulmano morto in Iraq, e di Mohammed Ali, un "eroe" americano di fede islamica.

Secondo Clinton, la retorica anti-musulmana di Trump non farà altro che causare nuovi problemi agli Stati Uniti, facendo il gioco dei terroristi. "Io voglio sconfiggere ISIS in cooperazione con altre nazioni a maggioranza musulmana," ha detto l'ex Segretario di Stato, che ha definito l'approccio di Trump un "regalo" ai "violenti terroristi jihadisti."

Alla fine Clinton si è rivolta alla donna che aveva posto la domanda iniziale. "Voglio una nazione dove cittadini come te, e come la tua famiglia, sono benvenuti al pari di chiunque altro."

Sullo scandalo delle email:

Trump ha promesso che, in caso di elezione, nominerà un pubblico ministero ad hoc per investigare sull'utilizzo 'privato' delle email da parte di Hillary Clinton ai tempi in cui era Segretario di Stato.

Clinton ha affermato: "Tutto ciò che dici è assolutamente falso, ma non mi sorprende. Per fortuna che non tocca a te amministrare la giustizia."

"Sì, perché tu saresti in galera," ha risposto Trump.

Incalzata dalla moderatrice Martha Raddatz, Clinton ha poi fatto mea culpa. "Mi prendo la responsabilità di aver utilizzato un account email personale. Dopo un anno di indagini hanno tuttavia scoperto che nessuno aveva hackerato il server che stato utilizzando — né che alcun materiale secretato sia finito nelle mani sbagliate."

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"Come Segretario di Stato avevo accesso ad alcuni dei segreti più importanti del paese, e il mio impegno per mantenere il riserbo su quelle informazioni è assolutamente serio."

Trump ha controbattuto: "[Clinton] non conosceva il significato della lettera 'C' sui documenti," riferendosi all'etichetta "classified". "Non aveva idea di cosa significasse."

Sui rapporti con la Russia:

Il dibattito si è poi spostato sulle azioni di sabotaggio compiute da alcuni hacker russi nel corso della campagna elettorale.

Secondo Clinton, questo tipo di sabotaggi dice molto della relazione intima esistente tra il Cremlino e Trump; secondo lei, infatti, gli hackeraggi subiti dalle istituzioni e dai membri del Partito Democratico sarebbero un tentativo di influenzare le elezioni. "Non lo stanno certo facendo per farmi eleggere," ha commentato.

"Non so niente della Russia," ha detto Trump, prima di precisare: "Conosco la Russia, ma niente dei suoi meccanismi interni. Non ho investimenti in Russia né ricevo prestiti dalla Russia."

Qualche mese fa, tuttavia, Trump aveva detto una cosa diversa. In un'intervista rilasciata a Fox News a maggio, Trump aveva detto: "Conosco bene la Russia. Ho tenuto un evento importante in Russia due o tre anni fa - il concorso di Miss Universo - che era un evento grande, grande, incredibile. Un successo incredibile."

Su Obamacare:

Il programma di assistenza sanitaria fortemente voluto da Barack Obamaè stato al centro di uno scambio piuttosto acceso durante il dibattito.

Trump ha cassato l'intera legge bollandola come "una truffa" e "un disastro." Il candidato repubblicano ha avanzato l'idea di stralciare la legge e rimpiazzarla con una nuova. Trump vorrebbe più competizione nel mercato; secondo lui, nonostante lo scetticismo degli esperti, tale competizione abbasserebbe i prezzi dei piani assicurativi e creerebbe "piani che sono veramente buoni."

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Hillary Clinton ha ribattuto che invece di "ricominciare daccapo," lei cercherebbe di risolvere i problemi presenti nell'Obamacare. Fare come dice Trump, secondo lei, significherebbe lasciare che le compagnie assicurative riprendano il controllo della sanità in America. Il risultato, ha detto, permetterebbe alle compagnie di negare la copertura agli ammalati e creare debiti ingenti per milioni di famiglie.

Clinton ha ricordato come Obamacare abbia permesso a tantissimi americani di sottoscrivere l'assicurazione sanitaria per la prima volta, e che ora sia fondamentale lavorare su questa base.

Leggi anche: I momenti fondamentali del primo dibattito tra Trump e Clinton


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