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Lo Stato Islamico ha distrutto un altro dei monumenti più iconici e importanti di Palmira

Secondo fonti citate da Maamoun Abdulkarim, Responsabile delle Antichità in Siria, l'Arco di Trionfo di Palmira è stato distrutto.
Foto via EPA

I militanti del cosiddetto Stato Islamico (IS) hanno distrutto l'Arco di Trionfo di Palmira, uno dei più importanti monumenti romani dell'antica città. L'operazione del gruppo mira a distruggere i rimanenti reperti archeologici siriani e a scatenare la rabbia del mondo intero.

Il Responsabile siriano delle Antichità, Maamoun Abdulkarim, ha annunciato domenica che alcuni fonti a Palmira avevano confermato la distruzione dell'arco, che segue la demolizione nei mesi scorsi di due antichi templi della città patrimonio dell'UNESCO.

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Guarda: Le prime foto della distruzione del Tempio di Palmira da parte dell'IS

I militanti di IS hanno fatto esplodere i templi di Bel e di Baal Shamin dopo aver strappato Palmira alle forze siriane a maggio.

UNOSAT satellite analysis confirms Temple of — UNOSAT (@UNOSAT)August 31, 2015

Satellite analysis confirms Baal Shamin temple in Syria razed to the ground. — UNOSAT (@UNOSAT)August 31, 2015

IS ha pubblicato delle foto, risalenti allo scorso luglio, che ritraggono alcuni membri del gruppo mentre distruggono statue e altri reperti con delle mazze. I militanti hanno anche depredato e deturpato altri monumenti e edifici storici che considerano esempi di idolatria e reputano quindi blasfemi.

La distruzione di reperti archeologici da parte di IS scatena regolarmente un forte sdegno a livello internazionale. La direttrice dell'UNESCO Irina Bokova ha condannato l'ultimo attacco contro Palmira, aggiungendo che la distruzione dei monumenti "è espressione di puro odio e ignoranza."

Il mese scorso l'UNESCO ha lanciato un'iniziativa globale per proteggere i siti dichiarati patrimonio dell'umanità, in collaborazione con alcuni rappresentanti delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e i leader di paesi come la Giordania e l'Italia.

"La cultura è sulla prima linea del conflitto—bisogna metterla al centro delle operazioni di peacebuilding," ha affermato Irina Bokova la scorsa settimana.

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