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Musica

La gang non è per sempre, la gang si infama

Sick Luke non darà più beat alla Dark Polo Gang e così finisce un'era del rap italiano.
sick luke dark polo gang
Collage da Instagram

Scrivere di musica per lavoro su internet nel 2019 significa devolvere parte del proprio tempo a cose che non c'entrano strettamente con la musica. Non è uno stato di cose immobile ed eterno, ma al momento il modo in cui comunichiamo e facciamo il nostro lavoro è questo: ci viene chiesto di entrare nel privato di chi fa arte, di spendere parole su ciò che circonda la creatività e non solo sul contenuto. Ed è per questo che mi trovo, adesso, a dover parlare dei cazzi di Sick Luke e di Wayne. Posso solo provare a farlo nel modo più discreto possibile.

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Molto probabilmente se avete cliccato su questo articolo sapete benissimo quello che è successo domenica. Sick Luke ha condiviso una story su Instagram, su sfondo nero, con una semplice scritta bianca: "Non darò più basi alla dark." Appena prima aveva condiviso l'artwork di Crack Musica per affermare una verità: "3 anni fa iniziò la trap in Italia". Un cambio di tono improvviso, una celebrazione che si fa elegia funebre nello spazio di un polpastrello schiacciato sullo schermo di un telefono.

sfera ebbasta dark polo cavallini

Screenshot dal video di "Cavallini", cliccaci sopra per guardarlo su YouTube.

Insieme a Sick Luke a cantarla è stato Wayne, che ha risposto con una sua story:"Non rapperò mai più su un beat di Sick Luke", ha detto. Nel frattempo Tony postava immagini del suo orologio pieno di diamanti. Pyrex restava in silenzio. Side faceva due storie senza audio in cui fumava un sigaro, in bianco e nero. È una citazione inflazionata, e sempre lui abbiamo tirato in causa quando fu Side a mollare la Dark, ma ha ragione T.S. Eliot: le cose non finiscono con un'esplosione, ma con un gemito.

Non posso fare grandi ipotesi su ciò che è successo, dato che non so niente e sarebbe bello che le cose restassero così, sospese. Finite perché dovevano finire, senza dettagli e particolari che violano il privato dei cinque ragazzi che, un po' per gioco e un po' per genio, hanno creato—per restare con Eliot—uno dei progetti più deflagranti della storia del rap italiano per portata innovativa e riverberi nel modo in cui facciamo fandom su internet nel nostro paese. Ma posso dire quello che tutto questo significa per me, e probabilmente per molti di quelli che quando sentirono Crack Musica dissero "hey, non ho mai sentito roba simile" e non "che cazzo è 'sta roba."

Quando Side se n'è andato, la Dark è diventata qualcosa di diverso dal magma di rap alieno, dolcissimo e brutale che era all'inizio. Qualcosa di pulito, ragionato per lambire il pop, professionale. Giri di interviste, passaggi in radio e in televisione, uno spettacolo live coreografato e preparato nei dettagli: tutte cose necessarie per ampliare il proprio pubblico, tutte cose che hanno disordinato il disordine che era la forza della Dark, che a partire da Trap Lovers è come passata per le mani di un'immaginaria Marie Kondo della musica con le fattezze di Michele Canova Iorfida.

pesi sul collo

Screenshot dal video di "Pesi sul collo", cliccaci sopra per guardarlo su YouTube.

Lungo il corso di questa metamorfosi i beat di Sick Luke sono rimasti un collegamento con le radici più profonde della Dark, affondate in un terriccio di clangori e melodie ubriache. E Luke ne andava orgoglioso: come ha dichiarato a Rolling Stone, anche i beat di Trap Lovers indicati come produzioni di Canova Iorfida sono in realtà, almeno in una fase embrionale, frutto del suo lavoro. E aveva continuato a lavorare anche con Side, a passare sopra agli scazzi: "Con il tempo spero che faranno pace e torneremo a spaccare come prima", aveva detto sempre in quell'intervista. Se il distacco da Wayne, Tony e Pyrex è doloroso per un fan della Dark, immaginate quanto può esserlo per chi aveva investito così tanto nel gruppo ed era così convinto (giustamente) del valore storico del proprio lavoro.

E quindi la Dark Polo Gang non è morta, ma non è per sempre. La gang si infama, almeno in privato, e in pubblico si parla per tag. La prima volta che li intervistammo, nel lontano gennaio del 2016, ci chiedemmo che cosa fosse questo corpo estraneo cresciuto all'interno del rap italiano. Poco più di un anno dopo abbiamo provato a ragionare su cose fosse diventata, senza trovare una sola risposta. Oggi forse ne abbiamo una: la Dark è diventata parte della storia del rap italiano, un capitolo pazzo che siamo stati fortunati a vivere in prima persona e di cui dovremmo essere grati a tutte le persone che lo hanno reso possibile. Un capitolo non-finito, di quelli che ti lasciano lì a chiederti che cazzo sarebbe potuto succedere se solo ci fosse stata un'altra pagina. A meno che non sia tutta una gag che ci farà passare per babbi per averci creduto. Elia è su Instagram. Segui Noisey su Instagram e Facebook