Il weekend scorso c’è stato il Memorial Day, il giorno in cui ci si ubriaca e si ricordano tutti quelli che sono caduti per la patria americana (Ehi Giappone! Non ci siamo ancora dimenticati!). Ora questa festività mi servirà come monito speciale, dopo aver incontrato a un barbeque una mamma quarantenne con dei tatuaggi terribili: al primo segno di crisi di mezza età, ricordate di spararmi un proiettile in testa.
Non so come, ma sono stato convinto ad andare a una festicciola extra-familiare a casa di mio fratello. Mi era stata proposta come una piccola riunione di famiglia, e invece c’erano un paio di dozzine di sconosciuti con tanta voglia di chiacchierare. Non sono bravo a chiacchierare. Faccio commenti strani su “mamme adolescenti” e “poliziotti omosessuali” (agli ufficiali di polizia) per vedere se riesco a tagliare corto. A volte funziona. Altre volte mi arrendo e dico, “Ehi devo andare a fare la cacca. Torno subito.” E me ne vado.
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Una delle varie quarantenni sposate è venuta alla festa con due bambini piccoli. L’avevo già vista ma non avevo notato il suo enorme e schifoso tatuaggio con una croce celtica contornata da fiori sulla spalla. Non sapevo se fosse nuovo—ciò che sapevo era che faceva schifo. E mentre si sbronzava sempre di più, l’unica cosa di cui voleva parlare era il suddetto tatuaggio. Per giustificare la sua incertezza, cercava di convincere i presenti che dovevano anche loro farsi un tatuaggio. A un certo punto ha mostrato a me e mia cognata il suo tribale #79 appena sopra la riga del culo. Cercava di dire a mia cognata che anche lei ne aveva bisogno, parlando come se la sua lingua le si fosse impigliata in un molare, “devvi harti il daduaggio, jewlia!” Le ho detto, “Mia cognata sta bene come sta e spero che quando avrà una crisi di mezza età non reagirà facendosi una serie di tatuaggi di merda.”
Invece che arrabbiarsi, la donna ha interpretato la mia frase come come invito a cominciare una conversazione sui tatuaggi. Pensava che in qualche modo avessimo qualcosa in comune perché anche io ho i tatuaggi; indipendentemente dal fatto che i suoi sembrano fatti da qualcuno che ha lanciato alla cieca una freccetta sul muro.
Mi ha afferrato il braccio e ha detto, “Ill tuo home funnziona?”
“Donna…” Ho cominciato, sul punto di meathole-arla (termine insegnatomi da Kimberley Kane per quando i registi porno abusano psicologicamente di una ragazza con i dettagli più intimi e peggiori fin quando non cedono e scoppiano a piangere davanti la telecamera) ma poi ho detto, “Hai visto il tatuaggio di Grover? Lui ama le M&Ms!” Indicando la croce celtica di Grover sulla spalla. C’era una “M” in alto a sinistra e una in basso a destra, e il centro della croce era vuoto a forma di “O.” Mi ha detto che vuol dire “MOM.” Ma sembrava più una sacra celebrazione delle M&Ms. Si è girata per vedere e ha cinguettato di gioia al fatto che avevano esattamente lo stesso tatuaggio, a parte che era completamente diverso. Ma sono entrambe croci e quando sei ubriaco basta questo.
Mentre facevo per andarmene ho visto suo marito, triste, con la testa tra le mani, pieno di imbarazzo per la moglia ubriaca.
Sono andato verso mia moglie, l’ho baciata, e ho detto, “Ti amo ma se diventi matta così, esco a comprare il latte e non torno più.”
CHRIS NIERATKO
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